A partire dagli anni '90, si assiste in Italia all'approvazione di importanti riforme amministrative. Una delle più importanti, la legge 142/1990 sulla riforma delle autonomie locali, prevedeva l'istituzione di un nuovo livello di governo; oltre al Comune e alla Provincia si introduceva, infatti, un Ente intermedio, la Città Metropolitana. Nonostante da allora il processo di istituzione delle città metropolitane si sia sostanzialmente arenato, recentemente, la grave crisi economica che ha coinvolto gli stati membri dell'Unione Europea ha ribadito la necessità di mettere in atto tutte le strategie possibili al fine del contenimento della spesa pubblica. L'art. 18 del D.L. n. 95 del 6 luglio 2012 "Istituzione delle città metropolitane e soppressione delle province del relativo territorio", così come confermato dal D.L. n. 188 del 5 novembre 2012 "Disposizioni urgenti in materia di Province e Città metropolitane", prevede ,infatti, la creazione obbligatorie delle città metropolitane così come disciplinate dalla norma. Partendo dalla personale esperienza lavorativa di operatore di Polizia Locale, nell'elaborato che segue, ho analizzato il tema della possibile gestione associata di tale servizio in prospettiva del futuro Ente metropolitano. La riflessione si articola in due parti fondamentali; la prima, di carattere prevalentemente normativo, analizza l'evolversi delle leggi in merito all'istituzione delle Città Metropolitane a partire dalla legge 142/1990 per arrivare, da ultimo, alla legge 228/2012 la quale ha sospeso, fino al 31 dicembre 2013, l'applicazione dell'art. 18 del DL 95/12 sull'istituzione delle città metropolitane, riallineando così il termine per l'istituzione delle stesse al 1° gennaio 2014, come previsto dal comma 1 dell'art. 18 del citato decreto. La seconda parte dell'elaborato affronta il tema della Polizia Locale specificandone la storia, le funzioni e le sue possibili evoluzioni in termini ¿metropolitani¿ riferendosi in particolare al caso citta metropolitana di Torino. Analizzando i benefici di un servizio associato della Polizia Locale si è giunti alla conclusione che il futuro ente metropolitano potrà servire da stimolo e incentivo per implementare i rapporti di collaborazione già esistenti nell'attuale Provincia di Torino. Se da un lato, infatti, risulterebbe piuttosto complesso dare vita ad un unico Corpo di ¿polizia metropolitana¿, dall'altro, si potrebbero sicuramente ampliare i protocolli di collaborazione che prevedano l'esercizio associato di alcune funzioni come ad esempio i pattugliamenti notturni e la disponibilità di nuclei specializzati per settore (infortunistica stradale, edilizia, ambiente, commercio, polizia giudiziaria, ecc. ecc.) così da garantire, a seconda della particolare criticità affrontata, un intervento significativo su qualsiasi territorio questo si verifichi.

Città metropolitana e esercizio associato della Polizia Locale

CALAROTA, CARLO FORTUNATO
2011/2012

Abstract

A partire dagli anni '90, si assiste in Italia all'approvazione di importanti riforme amministrative. Una delle più importanti, la legge 142/1990 sulla riforma delle autonomie locali, prevedeva l'istituzione di un nuovo livello di governo; oltre al Comune e alla Provincia si introduceva, infatti, un Ente intermedio, la Città Metropolitana. Nonostante da allora il processo di istituzione delle città metropolitane si sia sostanzialmente arenato, recentemente, la grave crisi economica che ha coinvolto gli stati membri dell'Unione Europea ha ribadito la necessità di mettere in atto tutte le strategie possibili al fine del contenimento della spesa pubblica. L'art. 18 del D.L. n. 95 del 6 luglio 2012 "Istituzione delle città metropolitane e soppressione delle province del relativo territorio", così come confermato dal D.L. n. 188 del 5 novembre 2012 "Disposizioni urgenti in materia di Province e Città metropolitane", prevede ,infatti, la creazione obbligatorie delle città metropolitane così come disciplinate dalla norma. Partendo dalla personale esperienza lavorativa di operatore di Polizia Locale, nell'elaborato che segue, ho analizzato il tema della possibile gestione associata di tale servizio in prospettiva del futuro Ente metropolitano. La riflessione si articola in due parti fondamentali; la prima, di carattere prevalentemente normativo, analizza l'evolversi delle leggi in merito all'istituzione delle Città Metropolitane a partire dalla legge 142/1990 per arrivare, da ultimo, alla legge 228/2012 la quale ha sospeso, fino al 31 dicembre 2013, l'applicazione dell'art. 18 del DL 95/12 sull'istituzione delle città metropolitane, riallineando così il termine per l'istituzione delle stesse al 1° gennaio 2014, come previsto dal comma 1 dell'art. 18 del citato decreto. La seconda parte dell'elaborato affronta il tema della Polizia Locale specificandone la storia, le funzioni e le sue possibili evoluzioni in termini ¿metropolitani¿ riferendosi in particolare al caso citta metropolitana di Torino. Analizzando i benefici di un servizio associato della Polizia Locale si è giunti alla conclusione che il futuro ente metropolitano potrà servire da stimolo e incentivo per implementare i rapporti di collaborazione già esistenti nell'attuale Provincia di Torino. Se da un lato, infatti, risulterebbe piuttosto complesso dare vita ad un unico Corpo di ¿polizia metropolitana¿, dall'altro, si potrebbero sicuramente ampliare i protocolli di collaborazione che prevedano l'esercizio associato di alcune funzioni come ad esempio i pattugliamenti notturni e la disponibilità di nuclei specializzati per settore (infortunistica stradale, edilizia, ambiente, commercio, polizia giudiziaria, ecc. ecc.) così da garantire, a seconda della particolare criticità affrontata, un intervento significativo su qualsiasi territorio questo si verifichi.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/46086