This dissertation wants to explore the trends in EU involvement in the Mediterranean, trying to suggest some evaluations of the EU Mediterranean policy and, more generally, on the European Foreign Policy. Starting with an examination of the attempts of ¿constructing¿ the Mediterranean as region, it deals with the historical development of the EU Mediterranean policy. It will focus on the main frameworks of cooperation that EU has developed in order to deal with the Mediterranean third countries. In 1995 EU provided a multidimensional framework of regional cooperation with the Euro-Mediterranean Partnership in order to create an area of dialogue, exchange and cooperation to guarantee peace, stability and prosperity, but the main goals of this policy have remained mostly unaccomplished. In 2003 the framework of cooperation has been redefined and complemented by the European Neighbourhood Policy (ENP) which provided an essential bilateral framework. This shift towards a more pragmatic orientation stressed security issues and main threats to European security such as terrorism, energy supply and migration. The latest institutional pattern in Eu-Mediterranean relations is represented by the Union for the Mediterranean (UfM), created in 2008 in order to relaunch the Barcelona Process. This essay will also provide a reflection about the EU's role in promoting democracy in the Mediterranean and about the supposed normative dimension of EU international action, raising some doubts about the rhetorical dimension and the practices implemented. After the events of the so called ¿Arab Spring¿, the EU has tried to change its approach but there are some concerns about the quality of the new commitments.

Questo elaborato si propone di indagare l'evoluzione dell'impegno dell'UE nel Mediterraneo, cercando di valutare alcuni aspetti della politica mediterranea dell'UE e, in generale, della politica estera europea. A partire dall'analisi dei tentativi iniziali di ¿costruire¿ il Mediterraneo come regione, questo lavoro prosegue con l'analisi degli sviluppi storici della politica mediterranea europea. Si focalizzerà in particolare sui maggiori contesti istituzionali sviluppati per rapportarsi ai paesi terzi mediterranei. Nel 1995 l'UE ha avviato un quadro multidimensionale di cooperazione regionale mediante il Partenariato Euro-Mediterraneo (PEM) al fine di creare un'area di dialogo, scambi e cooperazione che garantisse la pace, la stabilità e la prosperità, ma i maggiori obiettivi sono rimasti incompiuti. Il quadro è stato poi ridefinito e completato nel 2003 con la Politica Europea di Vicinato (PEV) che ha previsto un'impostazione essenzialmente bilaterale. Tale svolta verso un approccio più pragmatico mette in rilievo le issues in materia di sicurezza e le nuove minacce alla sicurezza europea come il terrorismo, l'approvvigionamento energetico e l'immigrazione. Il più recente contesto istituzionale delle relazioni euro-mediterranee è rappresentato dall'Unione per il Mediterraneo (UpM), avviato nel 2008 al fine di rilanciare il Processo di Barcellona. Questo elaborato si propone inoltre di riflettere sul ruolo dell'UE nella promozione della democrazia nel Mediterraneo e rispetto alla presunta dimensione normativa della propria azione internazionale, sollevando alcuni dubbi e valutazioni rispetto alla retorica diffusa e l'implementazione sul campo. In seguito agli eventi delle cosiddette ¿Primavere Arabe¿, l'UE ha tentato un riorientamento del proprio approccio anche se rimangono alcuni dubbi sul reale cambiamento a livello qualitativo.

L'UNIONE EUROPEA E IL MEDITERRANEO

PENNA, VALENTINA
2011/2012

Abstract

Questo elaborato si propone di indagare l'evoluzione dell'impegno dell'UE nel Mediterraneo, cercando di valutare alcuni aspetti della politica mediterranea dell'UE e, in generale, della politica estera europea. A partire dall'analisi dei tentativi iniziali di ¿costruire¿ il Mediterraneo come regione, questo lavoro prosegue con l'analisi degli sviluppi storici della politica mediterranea europea. Si focalizzerà in particolare sui maggiori contesti istituzionali sviluppati per rapportarsi ai paesi terzi mediterranei. Nel 1995 l'UE ha avviato un quadro multidimensionale di cooperazione regionale mediante il Partenariato Euro-Mediterraneo (PEM) al fine di creare un'area di dialogo, scambi e cooperazione che garantisse la pace, la stabilità e la prosperità, ma i maggiori obiettivi sono rimasti incompiuti. Il quadro è stato poi ridefinito e completato nel 2003 con la Politica Europea di Vicinato (PEV) che ha previsto un'impostazione essenzialmente bilaterale. Tale svolta verso un approccio più pragmatico mette in rilievo le issues in materia di sicurezza e le nuove minacce alla sicurezza europea come il terrorismo, l'approvvigionamento energetico e l'immigrazione. Il più recente contesto istituzionale delle relazioni euro-mediterranee è rappresentato dall'Unione per il Mediterraneo (UpM), avviato nel 2008 al fine di rilanciare il Processo di Barcellona. Questo elaborato si propone inoltre di riflettere sul ruolo dell'UE nella promozione della democrazia nel Mediterraneo e rispetto alla presunta dimensione normativa della propria azione internazionale, sollevando alcuni dubbi e valutazioni rispetto alla retorica diffusa e l'implementazione sul campo. In seguito agli eventi delle cosiddette ¿Primavere Arabe¿, l'UE ha tentato un riorientamento del proprio approccio anche se rimangono alcuni dubbi sul reale cambiamento a livello qualitativo.
ITA
This dissertation wants to explore the trends in EU involvement in the Mediterranean, trying to suggest some evaluations of the EU Mediterranean policy and, more generally, on the European Foreign Policy. Starting with an examination of the attempts of ¿constructing¿ the Mediterranean as region, it deals with the historical development of the EU Mediterranean policy. It will focus on the main frameworks of cooperation that EU has developed in order to deal with the Mediterranean third countries. In 1995 EU provided a multidimensional framework of regional cooperation with the Euro-Mediterranean Partnership in order to create an area of dialogue, exchange and cooperation to guarantee peace, stability and prosperity, but the main goals of this policy have remained mostly unaccomplished. In 2003 the framework of cooperation has been redefined and complemented by the European Neighbourhood Policy (ENP) which provided an essential bilateral framework. This shift towards a more pragmatic orientation stressed security issues and main threats to European security such as terrorism, energy supply and migration. The latest institutional pattern in Eu-Mediterranean relations is represented by the Union for the Mediterranean (UfM), created in 2008 in order to relaunch the Barcelona Process. This essay will also provide a reflection about the EU's role in promoting democracy in the Mediterranean and about the supposed normative dimension of EU international action, raising some doubts about the rhetorical dimension and the practices implemented. After the events of the so called ¿Arab Spring¿, the EU has tried to change its approach but there are some concerns about the quality of the new commitments.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/46068