Questo lavoro è dedicato ai differenti significati assunti dalla nozione di ¿paternalismo¿ in diversi ambiti disciplinari e contesti storici. Richiamandosi alla metafora del rapporto di cura e controllo dal padre sul figlio, con il termine paternalismo si suole descrive una vasta gamma di relazioni di potere in cui un individuo interviene in maniera benevolente su di un altro affinché il secondo segua le regole di condotta imposte dal primo, con il proposito di influenzarne il pensiero e le azioni in base a una determinata concezione del bene e della giustizia. Al fine di indagare le diverse possibili forme di ¿potere paterno¿ sono state scelte due condizioni tradizionalmente considerate assimilabili a quella del figlio minorenne: la sudditanza politica della tradizione assolutista e la malattia. La gestione paternalista del potere politico e della medicina diventano così i nostri punti di riferimento per interpretare i vincoli che monarca e medico, rispettivamente nei loro ambiti di competenza, stabiliscono con coloro che si trovano a dover dipendere da loro. Vincoli, all'interno dei quali, il governato e il paziente sono considerati incapaci di determinare e comprendere ciò che per loro sarà più vantaggioso. I due esempi appaiono, almeno prima facie, accomunati dal richiamo costante al valore dell'ordine, sia esso esterno, come nel caso del governo politico, o interno, come nel caso del governo del corpo biologico, con il fine di contrastare insubordinazioni e pericolose derive.
La contesa dei corpi Il paternalismo tra potere politico e potere medico
FALZOI, STEFANIA
2012/2013
Abstract
Questo lavoro è dedicato ai differenti significati assunti dalla nozione di ¿paternalismo¿ in diversi ambiti disciplinari e contesti storici. Richiamandosi alla metafora del rapporto di cura e controllo dal padre sul figlio, con il termine paternalismo si suole descrive una vasta gamma di relazioni di potere in cui un individuo interviene in maniera benevolente su di un altro affinché il secondo segua le regole di condotta imposte dal primo, con il proposito di influenzarne il pensiero e le azioni in base a una determinata concezione del bene e della giustizia. Al fine di indagare le diverse possibili forme di ¿potere paterno¿ sono state scelte due condizioni tradizionalmente considerate assimilabili a quella del figlio minorenne: la sudditanza politica della tradizione assolutista e la malattia. La gestione paternalista del potere politico e della medicina diventano così i nostri punti di riferimento per interpretare i vincoli che monarca e medico, rispettivamente nei loro ambiti di competenza, stabiliscono con coloro che si trovano a dover dipendere da loro. Vincoli, all'interno dei quali, il governato e il paziente sono considerati incapaci di determinare e comprendere ciò che per loro sarà più vantaggioso. I due esempi appaiono, almeno prima facie, accomunati dal richiamo costante al valore dell'ordine, sia esso esterno, come nel caso del governo politico, o interno, come nel caso del governo del corpo biologico, con il fine di contrastare insubordinazioni e pericolose derive.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/46052