La crisi ecologica è entrata dirompente nella coscienza dell'opinione pubblica alla fine degli anni Settanta a causa del susseguirsi di numerosi incidenti industriali. Se negli anni del cosiddetto ¿boom economico¿ l'obiettivo del settore pubblico e privato era l'utopia di una crescita illimitata, l'evidenza della complessità della realtà circostante sottolineò l'insostenibilità di tale risultato. Le conseguenze dell'industria pesante e dei relativi incidenti ricaddero sulla salute della popolazione e sull'ambiente. Nonostante le problematiche ambientali esistano da decenni in Italia, il ritardo conseguito dalle politiche d'intervento ha portato all'accumulo di differenti questioni negli anni. Il presente lavoro è suddiviso in due parti: nella prima vengono descritti l'evoluzione, gli obiettivi, gli attori e gli strumenti per mettere in atto delle politiche di prevenzione ambientale.
Il primo capitolo descrive quali sono gli standard adottati in Italia per iscrivere a bilancio la spesa indirizzata alla tutela dell'ambiente sia a livello nazionale che a livello locale. Nel secondo capitolo s'intende fare una panoramica di quali siano gli attori principali in ambito di policy ambientali e che tipo di strumenti e autorità sono preposte a garantire l'intervento e la tutela di questo nuovo oggetto politico ovvero l'ambiente. Alla seconda parte, grazie anche al caso di studio, è affidato il compito di analizzare i differenti interventi ed approcci finalizzati al recupero ambientale. Per riuscire a dare un'immagine quanto più emblematica possibile, viene analizzata l'esperienza pluridecennale dell'Industria Chimica Caffaro, come esempio estremamente attuale della realtà ambientale italiana. Nel capitolo terzo, la ricerca intende ricostruire cronologicamente la vita dell'industria bresciana e l'onda d'urto che ha avuto effetti considerevoli sul territorio, sulla popolazione e in modo preponderante sulla politica che ha dovuto prendere in mano le redini della situazione e affrontarne le conseguenze sia economiche che sociali.
Se fin dall'anno dell'incidente dell'ICMESA nel brianzese le tematiche di recupero ambientale si sono fatte spazio nell'agenda delle amministrazioni Italiane, il Caso Caffaro funge da cassa di risonanza per un analisi dettagliata di quali siano i risultati ottenuti e le difficoltà negli adempimenti dell'intervento pubblico. Saranno ricostruite le analisi dei vari provvedimenti, delle leggi, delle indagini epidemiologiche e dei piani di caratterizzazione che sono stati messi in atto negli anni per cercare un rimedio sostenibile e garantire la sicurezza dei cittadini involontariamente coinvolti. Viene analizzato il ruolo degli attori man mano implicati, e il tipo di collaborazione necessaria tra essi all'interno dei processi di policy. Nell'ultimo capitolo viene riportato lo stato dell'arte e ciò i diversi attori in gioco hanno programmato per gli interventi futuri per la bonifica del Sito Caffaro.

Politiche pubbliche di prevenzione e recupero ambientale: il caso Caffaro

MAZZOLENI, VERONICA
2012/2013

Abstract

La crisi ecologica è entrata dirompente nella coscienza dell'opinione pubblica alla fine degli anni Settanta a causa del susseguirsi di numerosi incidenti industriali. Se negli anni del cosiddetto ¿boom economico¿ l'obiettivo del settore pubblico e privato era l'utopia di una crescita illimitata, l'evidenza della complessità della realtà circostante sottolineò l'insostenibilità di tale risultato. Le conseguenze dell'industria pesante e dei relativi incidenti ricaddero sulla salute della popolazione e sull'ambiente. Nonostante le problematiche ambientali esistano da decenni in Italia, il ritardo conseguito dalle politiche d'intervento ha portato all'accumulo di differenti questioni negli anni. Il presente lavoro è suddiviso in due parti: nella prima vengono descritti l'evoluzione, gli obiettivi, gli attori e gli strumenti per mettere in atto delle politiche di prevenzione ambientale.
Il primo capitolo descrive quali sono gli standard adottati in Italia per iscrivere a bilancio la spesa indirizzata alla tutela dell'ambiente sia a livello nazionale che a livello locale. Nel secondo capitolo s'intende fare una panoramica di quali siano gli attori principali in ambito di policy ambientali e che tipo di strumenti e autorità sono preposte a garantire l'intervento e la tutela di questo nuovo oggetto politico ovvero l'ambiente. Alla seconda parte, grazie anche al caso di studio, è affidato il compito di analizzare i differenti interventi ed approcci finalizzati al recupero ambientale. Per riuscire a dare un'immagine quanto più emblematica possibile, viene analizzata l'esperienza pluridecennale dell'Industria Chimica Caffaro, come esempio estremamente attuale della realtà ambientale italiana. Nel capitolo terzo, la ricerca intende ricostruire cronologicamente la vita dell'industria bresciana e l'onda d'urto che ha avuto effetti considerevoli sul territorio, sulla popolazione e in modo preponderante sulla politica che ha dovuto prendere in mano le redini della situazione e affrontarne le conseguenze sia economiche che sociali.
Se fin dall'anno dell'incidente dell'ICMESA nel brianzese le tematiche di recupero ambientale si sono fatte spazio nell'agenda delle amministrazioni Italiane, il Caso Caffaro funge da cassa di risonanza per un analisi dettagliata di quali siano i risultati ottenuti e le difficoltà negli adempimenti dell'intervento pubblico. Saranno ricostruite le analisi dei vari provvedimenti, delle leggi, delle indagini epidemiologiche e dei piani di caratterizzazione che sono stati messi in atto negli anni per cercare un rimedio sostenibile e garantire la sicurezza dei cittadini involontariamente coinvolti. Viene analizzato il ruolo degli attori man mano implicati, e il tipo di collaborazione necessaria tra essi all'interno dei processi di policy. Nell'ultimo capitolo viene riportato lo stato dell'arte e ciò i diversi attori in gioco hanno programmato per gli interventi futuri per la bonifica del Sito Caffaro.
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