Gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, demandati ad accogliere le persone affette da infermità di mente e autori di reato, sono strutture rimaste pressoché invariate dalla loro istituzione, avvenuta verso la fine dell'Ottocento, fino ai giorni nostri. Istituzioni totali restate quasi impermeabili alle evoluzioni della psichiatria e alle importanti innovazioni introdotte dalla riforma Basaglia, che nel 1978 sancì la chiusura dei manicomi civili. Nel corso degli anni, esperti del settore, psichiatri, giuristi e associazioni di cittadini si sono battuti per la loro chiusura, evidenziando in più occasioni l'incostituzionalità dei trattamenti nonché delle condizioni degli internati, privati dei loro diritti fondamentali. Questo elaborato di tesi vuole dunque analizzare il tema degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari secondo diverse prospettive, partendo dal concetto di stigma mentale e dal binomio malattia mentale e responsabilità penale, fino ad arrivare ai presupposti dell'internamento. Si vogliono ripercorrere le tappe storiche che hanno contraddistinto questi istituti, fino ad arrivare alle vicende normative del biennio 2012-2013, in cui viene finalmente sancita a livello normativo la necessità di superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari. Superamento che, nonostante un termine di chiusura fissato dalla normativa per il 31 marzo 2013, non è stato realizzato e continua ad essere contraddistinto da un sistema di ritardi e proroghe. Vengono poi descritti i sei OPG esistenti sul territorio italiano, evidenziandone le modalità di funzionamento e le criticità, avvicinandosi sempre più alla loro realtà grazie ad un'osservazione sul campo condotta presso l'OPG di Castiglione delle Stiviere e grazie all'analisi di storie di vita di alcuni internati, resa possibile durante la mia esperienza di tirocinio.
I manicomi sopravvissuti. Ospedali Psichiatrici Giudiziari tra storia e attualità
BESTENTE, SERENA
2012/2013
Abstract
Gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, demandati ad accogliere le persone affette da infermità di mente e autori di reato, sono strutture rimaste pressoché invariate dalla loro istituzione, avvenuta verso la fine dell'Ottocento, fino ai giorni nostri. Istituzioni totali restate quasi impermeabili alle evoluzioni della psichiatria e alle importanti innovazioni introdotte dalla riforma Basaglia, che nel 1978 sancì la chiusura dei manicomi civili. Nel corso degli anni, esperti del settore, psichiatri, giuristi e associazioni di cittadini si sono battuti per la loro chiusura, evidenziando in più occasioni l'incostituzionalità dei trattamenti nonché delle condizioni degli internati, privati dei loro diritti fondamentali. Questo elaborato di tesi vuole dunque analizzare il tema degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari secondo diverse prospettive, partendo dal concetto di stigma mentale e dal binomio malattia mentale e responsabilità penale, fino ad arrivare ai presupposti dell'internamento. Si vogliono ripercorrere le tappe storiche che hanno contraddistinto questi istituti, fino ad arrivare alle vicende normative del biennio 2012-2013, in cui viene finalmente sancita a livello normativo la necessità di superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari. Superamento che, nonostante un termine di chiusura fissato dalla normativa per il 31 marzo 2013, non è stato realizzato e continua ad essere contraddistinto da un sistema di ritardi e proroghe. Vengono poi descritti i sei OPG esistenti sul territorio italiano, evidenziandone le modalità di funzionamento e le criticità, avvicinandosi sempre più alla loro realtà grazie ad un'osservazione sul campo condotta presso l'OPG di Castiglione delle Stiviere e grazie all'analisi di storie di vita di alcuni internati, resa possibile durante la mia esperienza di tirocinio.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/45978