Italiana.
Nella storia della filosofia è centrale il tema del sentimento, quale altra sponda della ragione, ho mostrato la questione a partire dalla civiltà Occidentale con i due Maestri della Grecia antica: Platone e Aristotele. Nella filosofia platonica e in quella aristotelica non è ammesso il sentimento come principio autonomo, ma esso viene ricondotto alle varie parti dei principi accolti, come quello intellettivo o intellettuale. La concessione offerta al sentimento quale fonte indipendente, è di tradizione filosofica relativamente moderna, e si fa strada a partire dal riconoscimento della soggettività umana. Da Cartesio in avanti, nella trattazione moderna, esso viene distino dal pensiero organizzativo dato dalla ragione, e fissato nel regno della sensazione. Nel passaggio dal mondo antico alla modernità, anche il concetto di sentimento è segnato dalle trasformazioni di un mondo che progressivamente si avvicina alla tecnica, alla scienza e ad una nuova socialità. La ricerca che questa tesi illustra accompagna alla scoperta del sentimento e del suo senso: passionale, meditativo, spirituale, conoscitivo, sociale, estetico, formativo, introspettivo, morale, creativo e di valore. Dalle ricerche sul valore semantico si evince che il sentimento è inteso come uno stato vissuto dalla coscienza, e quale moto soggettivo interiore tende ad una particolare sfumatura affettiva. Quale chiave di accesso alla consapevolezza di sé, a partire dalla conoscenza prima di chi siamo nell’esistenza che ci pervade, fino a giungere ad un nuovo ed incessante incontro con l’altro. Il sentimento nel suo aspetto meno tangibile è deducibile dalle azioni compiute, e nelle quali abbiamo riposto una valutazione, un’attività o un’elaborazione cognitiva sotto l’influenza di pensieri, credenze e idee. Con l’ascesa a elemento di valore, esso ricopre nella formazione dell’essere umano una particolare rilevanza che non può essere sottostimata, il nostro ragionare apparirà non completo se nella cura dell’infanzia non teniamo conto del lato affettivo. La letteratura moderna lo qualifica per la rilevanza che assume nei processi di apprendimento, la salute emotiva permette di ponderare qualitativamente le azioni e raggiungere obiettivi importanti. Favorire le capacità emotive nell’infanzia agevola la nascita del pensiero etico, la socializzazione, e contribuisce allo sviluppo dell’adattamento. Martha Nussbaum attribuisce ai sentimenti l’intelligenza, permettendo una rivalutazione del ruolo rappresentativo e creativo umano. Di frequente la filosofia morale non ha tenuto conto delle emozioni e dei sentimenti, considerandoli puri moti irrazionali contrapposti alla ragione. Nussbaum colma il profondo fossato, e afferma che non è possibile allontanare le emozioni dall’ambito etico, quali parti costitutive del ragionamento morale. Nella filosofia di Nussbaum è implicita una riflessione di tipo pedagogico quale aspetto formativo, di promozione e di educazione dei sentimenti, oltre che di sviluppo umano per l’importanza e l’arricchimento delle capacità di saper fare delle persone. Le emozioni sono - secondo la principale tesi dell’autrice - protagonisti che operano una differenza nella scena sociale, politica, e pedagogica. La capacità del sentimento è orientata da Nussbaum quale strumento pedagogico che può far fiorire precocemente la persona, in relazione ai temi di giustizia sociale. L’idea nasce dalla rinuncia al costrutto di pericolosità attribuito alle emozioni; quale parte costitutiva di un essere umano senziente rappresentano il carburante di nutrimento psicologico.
Il Sentimento come fonte di vita. Storia filosofica di un' idea.
RUCCI, OMBRETTA
2023/2024
Abstract
Nella storia della filosofia è centrale il tema del sentimento, quale altra sponda della ragione, ho mostrato la questione a partire dalla civiltà Occidentale con i due Maestri della Grecia antica: Platone e Aristotele. Nella filosofia platonica e in quella aristotelica non è ammesso il sentimento come principio autonomo, ma esso viene ricondotto alle varie parti dei principi accolti, come quello intellettivo o intellettuale. La concessione offerta al sentimento quale fonte indipendente, è di tradizione filosofica relativamente moderna, e si fa strada a partire dal riconoscimento della soggettività umana. Da Cartesio in avanti, nella trattazione moderna, esso viene distino dal pensiero organizzativo dato dalla ragione, e fissato nel regno della sensazione. Nel passaggio dal mondo antico alla modernità, anche il concetto di sentimento è segnato dalle trasformazioni di un mondo che progressivamente si avvicina alla tecnica, alla scienza e ad una nuova socialità. La ricerca che questa tesi illustra accompagna alla scoperta del sentimento e del suo senso: passionale, meditativo, spirituale, conoscitivo, sociale, estetico, formativo, introspettivo, morale, creativo e di valore. Dalle ricerche sul valore semantico si evince che il sentimento è inteso come uno stato vissuto dalla coscienza, e quale moto soggettivo interiore tende ad una particolare sfumatura affettiva. Quale chiave di accesso alla consapevolezza di sé, a partire dalla conoscenza prima di chi siamo nell’esistenza che ci pervade, fino a giungere ad un nuovo ed incessante incontro con l’altro. Il sentimento nel suo aspetto meno tangibile è deducibile dalle azioni compiute, e nelle quali abbiamo riposto una valutazione, un’attività o un’elaborazione cognitiva sotto l’influenza di pensieri, credenze e idee. Con l’ascesa a elemento di valore, esso ricopre nella formazione dell’essere umano una particolare rilevanza che non può essere sottostimata, il nostro ragionare apparirà non completo se nella cura dell’infanzia non teniamo conto del lato affettivo. La letteratura moderna lo qualifica per la rilevanza che assume nei processi di apprendimento, la salute emotiva permette di ponderare qualitativamente le azioni e raggiungere obiettivi importanti. Favorire le capacità emotive nell’infanzia agevola la nascita del pensiero etico, la socializzazione, e contribuisce allo sviluppo dell’adattamento. Martha Nussbaum attribuisce ai sentimenti l’intelligenza, permettendo una rivalutazione del ruolo rappresentativo e creativo umano. Di frequente la filosofia morale non ha tenuto conto delle emozioni e dei sentimenti, considerandoli puri moti irrazionali contrapposti alla ragione. Nussbaum colma il profondo fossato, e afferma che non è possibile allontanare le emozioni dall’ambito etico, quali parti costitutive del ragionamento morale. Nella filosofia di Nussbaum è implicita una riflessione di tipo pedagogico quale aspetto formativo, di promozione e di educazione dei sentimenti, oltre che di sviluppo umano per l’importanza e l’arricchimento delle capacità di saper fare delle persone. Le emozioni sono - secondo la principale tesi dell’autrice - protagonisti che operano una differenza nella scena sociale, politica, e pedagogica. La capacità del sentimento è orientata da Nussbaum quale strumento pedagogico che può far fiorire precocemente la persona, in relazione ai temi di giustizia sociale. L’idea nasce dalla rinuncia al costrutto di pericolosità attribuito alle emozioni; quale parte costitutiva di un essere umano senziente rappresentano il carburante di nutrimento psicologico.File | Dimensione | Formato | |
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Rucci Ombretta, Il sentimento come fonte di vita, Torino, 2024 pdf.pdf
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Descrizione: Nella storia della filosofia è centrale il tema del sentimento, ho mostrato la questione a partire dall'antica civiltà Occidentale, ripercorso la modernità fino ad arrivare al pensiero filosofico e pedagogico contemporaneo di Martha Nussbaum.
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/4593