Questa tesi parte dalla convinzione che il ruolo dei mezzi di comunicazione sia determinante nel processo di costruzione della conoscenza della realtà e dell'opinione pubblica di una società. La storia del presente e del recente passato, troppo ravvicinati per essere raccontati sui libri, passa anche e soprattutto attraverso giornali, televisioni, radio e Internet. Il compito del giornalista richiede quindi competenza, onestà e professionalità, come insegnano i grandi maestri della storia di questo mestiere. Questo lavoro si concentra su alcune vicende, riguardanti rifugiati e richiedenti asilo, avvenute a Torino tra il 2007 e l'inizio del 2013. Il punto di partenza consiste nell'analisi di come le notizie siano state riportate dai mezzi di comunicazione locali, con l'obiettivo di individuare quale incidenza esse abbiano avuto, alla luce delle tecniche giornalistiche utilizzate, sulla società che potenzialmente le consuma. I fatti scelti come modello per il confronto riguardano ad esempio occupazioni di edifici, manifestazioni di protesta, episodi legati al Cie (centro di identificazione ed espulsione) o progetti e attività di accoglienza. I protagonisti sono principalmente uomini e donne in fuga da persecuzioni e guerre, con storie di sofferenza alle spalle, che hanno chiesto asilo in Italia: categorie di persone vulnerabili, con diritti precisi sanciti da convenzioni internazionali. Nonostante i dati confermino che il numero di essi non sia considerevole, rispetto ad esempio ai flussi migratori legati alla ricerca del lavoro, una delle principali caratteristiche esasperate dai media è il concetto di emergenza. Anche questo aspetto è utile per individuare stereotipi, ¿mode¿ e slogan che, pur avendo molta fortuna mediatica, non sempre si avvicinano con altrettanta efficacia alla realtà. La comunicazione vive un momento di velocizzazione in cui la trasmissione di informazioni è un flusso pressoché continuo nell'arco delle ventiquattrore, grazie a Internet e ai canali all-news di radio e televisioni. Non sempre i lettori però rappresentano la maggioranza dei cittadini ma è pur sempre vero che tutti sono coinvolti nella trasmissione di informazioni, stimolata costantemente dei media. Per questa tesi sono stati presi in esame e messi a confronto tre quotidiani e le rispettive edizioni on line, tre settimanali locali e tre siti internet/blog di organizzazioni, impegnate sui temi dei rifugiati e richiedenti asilo a Torino. Mi sono soffermato sul linguaggio adottato, tenendo conto anche di tutti gli elementi del peritesto, utili a conoscere le linee editoriali e quindi i progetti culturali e politici di una testata giornalistica o di un portale di informazione. L'analisi tiene conto inoltre del contesto in cui i media selezionati hanno operato e gli elementi di intertestualità presenti. Si è voluto dimostrare, infine, quanto le informazioni filtrate dall'interpretazione dei giornalisti e dalle redazioni (comprese le scelte grafiche e d'impaginazione) influenzino direttamente le vicende stesse. Lo stesso discorso vale anche per i siti Internet (blog o aggregatori di notizie) che ho preso in considerazione nel confronto con le testate cartacee tradizionali.

Rifugiati e richiedenti asilo: il ruolo dei media a Torino

FRANZOSO, EMANUELE
2011/2012

Abstract

Questa tesi parte dalla convinzione che il ruolo dei mezzi di comunicazione sia determinante nel processo di costruzione della conoscenza della realtà e dell'opinione pubblica di una società. La storia del presente e del recente passato, troppo ravvicinati per essere raccontati sui libri, passa anche e soprattutto attraverso giornali, televisioni, radio e Internet. Il compito del giornalista richiede quindi competenza, onestà e professionalità, come insegnano i grandi maestri della storia di questo mestiere. Questo lavoro si concentra su alcune vicende, riguardanti rifugiati e richiedenti asilo, avvenute a Torino tra il 2007 e l'inizio del 2013. Il punto di partenza consiste nell'analisi di come le notizie siano state riportate dai mezzi di comunicazione locali, con l'obiettivo di individuare quale incidenza esse abbiano avuto, alla luce delle tecniche giornalistiche utilizzate, sulla società che potenzialmente le consuma. I fatti scelti come modello per il confronto riguardano ad esempio occupazioni di edifici, manifestazioni di protesta, episodi legati al Cie (centro di identificazione ed espulsione) o progetti e attività di accoglienza. I protagonisti sono principalmente uomini e donne in fuga da persecuzioni e guerre, con storie di sofferenza alle spalle, che hanno chiesto asilo in Italia: categorie di persone vulnerabili, con diritti precisi sanciti da convenzioni internazionali. Nonostante i dati confermino che il numero di essi non sia considerevole, rispetto ad esempio ai flussi migratori legati alla ricerca del lavoro, una delle principali caratteristiche esasperate dai media è il concetto di emergenza. Anche questo aspetto è utile per individuare stereotipi, ¿mode¿ e slogan che, pur avendo molta fortuna mediatica, non sempre si avvicinano con altrettanta efficacia alla realtà. La comunicazione vive un momento di velocizzazione in cui la trasmissione di informazioni è un flusso pressoché continuo nell'arco delle ventiquattrore, grazie a Internet e ai canali all-news di radio e televisioni. Non sempre i lettori però rappresentano la maggioranza dei cittadini ma è pur sempre vero che tutti sono coinvolti nella trasmissione di informazioni, stimolata costantemente dei media. Per questa tesi sono stati presi in esame e messi a confronto tre quotidiani e le rispettive edizioni on line, tre settimanali locali e tre siti internet/blog di organizzazioni, impegnate sui temi dei rifugiati e richiedenti asilo a Torino. Mi sono soffermato sul linguaggio adottato, tenendo conto anche di tutti gli elementi del peritesto, utili a conoscere le linee editoriali e quindi i progetti culturali e politici di una testata giornalistica o di un portale di informazione. L'analisi tiene conto inoltre del contesto in cui i media selezionati hanno operato e gli elementi di intertestualità presenti. Si è voluto dimostrare, infine, quanto le informazioni filtrate dall'interpretazione dei giornalisti e dalle redazioni (comprese le scelte grafiche e d'impaginazione) influenzino direttamente le vicende stesse. Lo stesso discorso vale anche per i siti Internet (blog o aggregatori di notizie) che ho preso in considerazione nel confronto con le testate cartacee tradizionali.
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