Quali sono i fattori che determinano una maggiore o minore competenza pragmatica in italiano L2 nell'ambito dei saluti e degli allocutivi di rispetto? Con il mio lavoro di tesi ho cercato di dare una risposta a questa domanda. Per far ciò, ho condotto un'indagine di campo all'interno del contesto scolastico etsremamente multiculturale della scuola media Viotti di Torino, testando un campione di ventotto informatori nati all'estero (o nati in Italia da genitori stranieri) aventi l'italiano come L2 e iscritti alla classe prima media. Servendomi di due tipi diversi di questionario ho dapprima ricostruito le figure dei miei informatori, indagandone l'eventuale vicenda migratoria, la biografia linguistica, il percorso scolastico e gli usi linguistici nei principali ambiti della quotidianità; ho poi verificato la competenza attiva e passiva di ciascuno di essi relativamente all'uso dei saluti e degli allocutivi di rispetto e ho cercato un riscontro delle loro risposte attraverso l'attuazione di un role play. Dopo averli raccolti, ho messo a confronto tutti questi dati con quelli elicitati da un gruppo di controllo formato da diciotto informatori nativi. Ne è scaturita un'analisi che, inquadrata all'interno delle principali teorie sull'acquisizione delle competenze pragamtiche in L2, ha messo in luce il ruolo fondamentale della scuola nella formazione di una competenza pragmatica simile a quella nativa. Tutto il lavoro è stato impostato alla luce delle principali teorie sulla cortesia linguistica e del fondamentale concetto di competenza comunicativa elaborato da Dell Hymes all'inizio degli anni Settanta.
Per cortesia: un'indagine su saluti e allocutivi tra studenti stranieri a Torino
FREDA, CHIARA
2011/2012
Abstract
Quali sono i fattori che determinano una maggiore o minore competenza pragmatica in italiano L2 nell'ambito dei saluti e degli allocutivi di rispetto? Con il mio lavoro di tesi ho cercato di dare una risposta a questa domanda. Per far ciò, ho condotto un'indagine di campo all'interno del contesto scolastico etsremamente multiculturale della scuola media Viotti di Torino, testando un campione di ventotto informatori nati all'estero (o nati in Italia da genitori stranieri) aventi l'italiano come L2 e iscritti alla classe prima media. Servendomi di due tipi diversi di questionario ho dapprima ricostruito le figure dei miei informatori, indagandone l'eventuale vicenda migratoria, la biografia linguistica, il percorso scolastico e gli usi linguistici nei principali ambiti della quotidianità; ho poi verificato la competenza attiva e passiva di ciascuno di essi relativamente all'uso dei saluti e degli allocutivi di rispetto e ho cercato un riscontro delle loro risposte attraverso l'attuazione di un role play. Dopo averli raccolti, ho messo a confronto tutti questi dati con quelli elicitati da un gruppo di controllo formato da diciotto informatori nativi. Ne è scaturita un'analisi che, inquadrata all'interno delle principali teorie sull'acquisizione delle competenze pragamtiche in L2, ha messo in luce il ruolo fondamentale della scuola nella formazione di una competenza pragmatica simile a quella nativa. Tutto il lavoro è stato impostato alla luce delle principali teorie sulla cortesia linguistica e del fondamentale concetto di competenza comunicativa elaborato da Dell Hymes all'inizio degli anni Settanta.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/45727