L'intento della presente ricerca è quello di studiare le memorie lasciate da Marisa Sacco, partigiana combattente durante la Resistenza nella III Divisione Gl delle Langhe, restituendo una voce uniforme all'esperienza resistenziale della protagonista, senza tuttavia avere la pretesa di ricostruirne una biografia completa. Si è delineato il quadro del contesto familiare, sociale, culturale, il sistema di valori, la rete di conoscenze del soggetto di ricerca, partendo dallo studio di tutto il materiale da lei raccolto e prodotto: l'archivio intitolato a suo nome, conservato presso l'Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea ¿Giorgio Agosti¿ di Torino, alcune interviste, numerose videointerviste, e un romanzo-memoria da lei scritto per i figli, il cui manoscritto originale si trova nell'archivio stesso. La spinta cospirativa è testimoniata dal nucleo centrale delle carte d'archivio, per lo più propaganda clandestina degli anni 1944-1945, ed è stata descritta in appunti manoscritti dalla stessa autrice, in cui viene raccontata parte della sua biografia dal 1940 al 1943. Qui apprendiamo come vennero vissuti quegli anni di guerra dai Sacco e dalle famiglie della borghesia subalpina che costituivano la loro rete di relazioni. Si comprendono quindi le ragioni antifasciste della protagonista, le quali hanno una forte matrice identitaria, che parte dal capo famiglia e che coinvolge la moglie e i figli. L'ingresso nella Resistenza attiva è segnato della partecipazione alla Gioventù d'Azione, la federazione giovanile del Partito d'Azione, alla cui fondazione partecipa la stessa Marisa. Nel fondo sono presenti numerosi riferimenti, dalla propaganda clandestina ad appunti cospicui sulla nascita, sviluppo e scioglimento della formazione stessa. L'attività resistenziale prosegue nella formazione partigiana delle Langhe, dove la testimone viene mandata da Giorgio Agosti. Questa militanza è ampiamente documentata nel libro di Marisa Sacco, arricchita di episodi e descrizioni di luoghi e personaggi e trova un grande contribuito di efficaci riferimenti nella cronaca dei giorni della liberazione di Torino che vide protagonista proprio dalla III Divisione. Con questo documento compilato dalla testimone, si conclude la stagione resistenziale, circa la quale emergono in seguito interessanti riflessioni sulla dimensione dei rapporti di genere e sui forti legami che la protagonista ha stretto nel corso della sua permanenza in banda. Il presente lavoro di ricerca si è concluso con una riflessione circa le motivazioni che hanno spinto la testimone a lasciare traccia di sé, attraverso il raffronto delle sue videointerviste e l'analisi della fonte orale come strumento di ricerca. Si è dato quindi risalto alla forte volontà della testimone di ricordare e onorare i giovani compagni di lotta caduti, punto focale e forza motrice del costante impegno di Marisa nella valorizzazione della storia della Resistenza.
La mappa di un mondo. Il fondo documentario "Marisa Sacco" conservato presso l'Isituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea "Giorgio Agosti" di Torino.
RUSSO, ROSALIA
2012/2013
Abstract
L'intento della presente ricerca è quello di studiare le memorie lasciate da Marisa Sacco, partigiana combattente durante la Resistenza nella III Divisione Gl delle Langhe, restituendo una voce uniforme all'esperienza resistenziale della protagonista, senza tuttavia avere la pretesa di ricostruirne una biografia completa. Si è delineato il quadro del contesto familiare, sociale, culturale, il sistema di valori, la rete di conoscenze del soggetto di ricerca, partendo dallo studio di tutto il materiale da lei raccolto e prodotto: l'archivio intitolato a suo nome, conservato presso l'Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea ¿Giorgio Agosti¿ di Torino, alcune interviste, numerose videointerviste, e un romanzo-memoria da lei scritto per i figli, il cui manoscritto originale si trova nell'archivio stesso. La spinta cospirativa è testimoniata dal nucleo centrale delle carte d'archivio, per lo più propaganda clandestina degli anni 1944-1945, ed è stata descritta in appunti manoscritti dalla stessa autrice, in cui viene raccontata parte della sua biografia dal 1940 al 1943. Qui apprendiamo come vennero vissuti quegli anni di guerra dai Sacco e dalle famiglie della borghesia subalpina che costituivano la loro rete di relazioni. Si comprendono quindi le ragioni antifasciste della protagonista, le quali hanno una forte matrice identitaria, che parte dal capo famiglia e che coinvolge la moglie e i figli. L'ingresso nella Resistenza attiva è segnato della partecipazione alla Gioventù d'Azione, la federazione giovanile del Partito d'Azione, alla cui fondazione partecipa la stessa Marisa. Nel fondo sono presenti numerosi riferimenti, dalla propaganda clandestina ad appunti cospicui sulla nascita, sviluppo e scioglimento della formazione stessa. L'attività resistenziale prosegue nella formazione partigiana delle Langhe, dove la testimone viene mandata da Giorgio Agosti. Questa militanza è ampiamente documentata nel libro di Marisa Sacco, arricchita di episodi e descrizioni di luoghi e personaggi e trova un grande contribuito di efficaci riferimenti nella cronaca dei giorni della liberazione di Torino che vide protagonista proprio dalla III Divisione. Con questo documento compilato dalla testimone, si conclude la stagione resistenziale, circa la quale emergono in seguito interessanti riflessioni sulla dimensione dei rapporti di genere e sui forti legami che la protagonista ha stretto nel corso della sua permanenza in banda. Il presente lavoro di ricerca si è concluso con una riflessione circa le motivazioni che hanno spinto la testimone a lasciare traccia di sé, attraverso il raffronto delle sue videointerviste e l'analisi della fonte orale come strumento di ricerca. Si è dato quindi risalto alla forte volontà della testimone di ricordare e onorare i giovani compagni di lotta caduti, punto focale e forza motrice del costante impegno di Marisa nella valorizzazione della storia della Resistenza.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/45695