Giovan Paolo Lomazzo, pittore e trattatista, rappresenta una figura importante per capire il complesso contesto storico-artistico di metà Cinquecento, nonostante spesso la critica abbia trascurato la sua opera in favore di suoi contemporanei più illustri. Il testo lomazziano che ha risentito maggiormente di questa esclusione dal panorama dei trattati d'arte del Cinquecento è il Libro dei sogni. Si potrebbe obiettare che quest'opera fu trascurata perché non è, di fatto, un trattato d'arte; quest'obiezione è in parte legittima se si considera l'impostazione generale del testo ma, dopo averne analizzato i ragionamenti, si può azzardare l'ipotesi che le intenzioni di Lomazzo fossero quelle di creare un'opera di carattere quasi universale, che unisse ai discorsi relativi alle scienze occulte, alle tematiche erotiche e ai racconti fantastici anche la trattazione delle maggiori arti liberali. Approfittando di una recente riedizione di due suoi lavori, l'Idea del tempio della pittura e il Libro dei sogni, raccolti nel testo Scritti sulle arti a cura di Roberto Paolo Ciardi, si è deciso di prendere ad oggetto di questa tesi proprio l'analisi, purtroppo forzatamente parziale a causa dell'incompiutezza dell'opera, del Libro dei sogni. Per riuscire a rendere quest'analisi il più contestualizzata possibile, e dunque cercando anche di sopperire alle lacune del testo e della vicenda biografica del suo autore, la prima parte della tesi sarà dedicata all'ambiente culturale in cui Giovan Paolo Lomazzo si era formato e lavorava. [...] La seconda parte della tesi è invece totalmente dedicata al Libro dei sogni. Inizialmente si presenterà l'opera, cercando di datarla grazie ad alcuni elementi presenti nel testo e descrivendone la macrostruttura. Successivamente inizierà l'analisi vera e propria, basandosi sull'edizione curata da Roberto Paolo Ciardi, che è a sua volta redatta sull'unico manoscritto esistente dell'opera (che non è stato possibile consultare direttamente in quanto conservato a Londra e non essendo stato digitalizzato). Prima di iniziare a trattare dei singoli ragionamenti si cercherà di comprendere la ragione che spinse Lomazzo a scegliere proprio le personalità presentate nel prologo per rivestire la funzione dei sedici spiriti. L'analisi sarà poi condotta seguendo il testo, presentando l'argomento e le eventuali storie narrate in ogni ragionamento e evidenziando i rapporti di filiazione rispetto ad altre opere. Si cercherà inoltre di comprendere qual era lo schema originario dell'opera, nonostante il suo carattere di abbozzo, e le tesi che Lomazzo voleva dimostrare attraverso i suoi ragionamenti o i problemi che voleva trattare e che a una prima lettura appaiono poco comprensibili.
«Il Libro dei Sogni» di Giovan Paolo Lomazzo
APPENDINO, ALICE
2012/2013
Abstract
Giovan Paolo Lomazzo, pittore e trattatista, rappresenta una figura importante per capire il complesso contesto storico-artistico di metà Cinquecento, nonostante spesso la critica abbia trascurato la sua opera in favore di suoi contemporanei più illustri. Il testo lomazziano che ha risentito maggiormente di questa esclusione dal panorama dei trattati d'arte del Cinquecento è il Libro dei sogni. Si potrebbe obiettare che quest'opera fu trascurata perché non è, di fatto, un trattato d'arte; quest'obiezione è in parte legittima se si considera l'impostazione generale del testo ma, dopo averne analizzato i ragionamenti, si può azzardare l'ipotesi che le intenzioni di Lomazzo fossero quelle di creare un'opera di carattere quasi universale, che unisse ai discorsi relativi alle scienze occulte, alle tematiche erotiche e ai racconti fantastici anche la trattazione delle maggiori arti liberali. Approfittando di una recente riedizione di due suoi lavori, l'Idea del tempio della pittura e il Libro dei sogni, raccolti nel testo Scritti sulle arti a cura di Roberto Paolo Ciardi, si è deciso di prendere ad oggetto di questa tesi proprio l'analisi, purtroppo forzatamente parziale a causa dell'incompiutezza dell'opera, del Libro dei sogni. Per riuscire a rendere quest'analisi il più contestualizzata possibile, e dunque cercando anche di sopperire alle lacune del testo e della vicenda biografica del suo autore, la prima parte della tesi sarà dedicata all'ambiente culturale in cui Giovan Paolo Lomazzo si era formato e lavorava. [...] La seconda parte della tesi è invece totalmente dedicata al Libro dei sogni. Inizialmente si presenterà l'opera, cercando di datarla grazie ad alcuni elementi presenti nel testo e descrivendone la macrostruttura. Successivamente inizierà l'analisi vera e propria, basandosi sull'edizione curata da Roberto Paolo Ciardi, che è a sua volta redatta sull'unico manoscritto esistente dell'opera (che non è stato possibile consultare direttamente in quanto conservato a Londra e non essendo stato digitalizzato). Prima di iniziare a trattare dei singoli ragionamenti si cercherà di comprendere la ragione che spinse Lomazzo a scegliere proprio le personalità presentate nel prologo per rivestire la funzione dei sedici spiriti. L'analisi sarà poi condotta seguendo il testo, presentando l'argomento e le eventuali storie narrate in ogni ragionamento e evidenziando i rapporti di filiazione rispetto ad altre opere. Si cercherà inoltre di comprendere qual era lo schema originario dell'opera, nonostante il suo carattere di abbozzo, e le tesi che Lomazzo voleva dimostrare attraverso i suoi ragionamenti o i problemi che voleva trattare e che a una prima lettura appaiono poco comprensibili.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/45673