La reazione di Heck ha assunto un ruolo fondamentale nella sintesi organica. La sua applicazione permette la facile creazione di legami tra due atomi di carbonio e può avvenire con un meccanismo intramolecolare o intermolecolare. Una delle principali applicazioni sintetiche della reazione di Heck è la formazione di carbocicli ed eterocicli. É possibile sintetizzare eterocicli mediante una reazione tandem composta da una reazione di Heck seguita da un attacco nucleofilo da parte di un eteroatomo presente su una catena di una molecola reagente. Questo procedimento è stato applicato per la sintesi di composti biciclici con strutture benzofuraniche. Tali strutture sono state ottenute a partire da 2-iodofenoli e 1,3-dieni 1-alcossisostituiti. Questi ultimi sono particolarmente interessanti a causa della funzione alcossidica, che può anche essere facilmente convertita in carbonilica, e della possibilità di inserire diversi nucleofili sul diene di partenza. Le reazioni sono state svolte con 3% Pd(OAc)2 e 300 mg di TBAB. Il solvente utilizzato è il dimetilsolfossido. Sono state così sintetizzate quattro strutture benzofuraniche. Facendo reagire 2-iodofenolo e 4-etossiotta-1,3-diene si è ottenuto il 2-(2-etossiesa-1-enil-2,3-diidrobenzofurano). Questo composto è stato poi sottoposto ad idrolisi per ottenere 1-(2,3-diidrobenzofuran-il)-esan-2-one. È stata anche effettuata una reazione con 2-iodofenolo e 4-etossiepta-1,3-dien-6-olo. Il prodotto formatosi è 2-(2-ossi-4-idrossipentil)-2,3-diidrobenzofurano. Si sono anche svolte reazioni utilizzando diversi 2-iodofenoli sostituiti tra i quali il 5-idrossimetil-2-iodofenolo, e il metil 4-idrossi-3-iodobenzoato. La reazione con 5-iodovanillina non ha invece permesso di ottenere prodotti puri e caratterizzabili. Si è poi tentato di sintetizzare dei composti triciclici a partire da 2-iodobenzaldeide e un (E)-4-Ossaotta-5.7-dien-1-olo. Non si è purtroppo riusciti ad ottenere il prodotto desiderato. Si è anche provato ad ossidare un (E)-4-Ossaotta-5.7-dien-1-olo per poi farlo reagire con 2-iodofenolo: tale ossidazione è tuttavia estremamente sensibile agli acidi a causa del diene coniugato e della struttura enolica del substrato. Si sono dunque usati metodi che non interferiscano con queste due funzionalità: si è tentata un'ossidazione via Piridinio Dicromato (PDC), Piridinio Clorocromato (PCC), DMSO e Ossalil Cloruro (procedura di Swern), Periodinano di Dess Martin, BAIB/TEMPO. Di queste, solo quest'ultimo ha dato risultati, anche se non incoraggianti (15%). Non essendo riuscita un'ossidazione soddisfacente, non si è potuta svolgere la reazione.

La reazione di Heck applicata a 1-alcossi-1,3-dieni funzionalizzati per la sintesi di composti eterociclici ossigenati.

ARRU, PAOLO
2011/2012

Abstract

La reazione di Heck ha assunto un ruolo fondamentale nella sintesi organica. La sua applicazione permette la facile creazione di legami tra due atomi di carbonio e può avvenire con un meccanismo intramolecolare o intermolecolare. Una delle principali applicazioni sintetiche della reazione di Heck è la formazione di carbocicli ed eterocicli. É possibile sintetizzare eterocicli mediante una reazione tandem composta da una reazione di Heck seguita da un attacco nucleofilo da parte di un eteroatomo presente su una catena di una molecola reagente. Questo procedimento è stato applicato per la sintesi di composti biciclici con strutture benzofuraniche. Tali strutture sono state ottenute a partire da 2-iodofenoli e 1,3-dieni 1-alcossisostituiti. Questi ultimi sono particolarmente interessanti a causa della funzione alcossidica, che può anche essere facilmente convertita in carbonilica, e della possibilità di inserire diversi nucleofili sul diene di partenza. Le reazioni sono state svolte con 3% Pd(OAc)2 e 300 mg di TBAB. Il solvente utilizzato è il dimetilsolfossido. Sono state così sintetizzate quattro strutture benzofuraniche. Facendo reagire 2-iodofenolo e 4-etossiotta-1,3-diene si è ottenuto il 2-(2-etossiesa-1-enil-2,3-diidrobenzofurano). Questo composto è stato poi sottoposto ad idrolisi per ottenere 1-(2,3-diidrobenzofuran-il)-esan-2-one. È stata anche effettuata una reazione con 2-iodofenolo e 4-etossiepta-1,3-dien-6-olo. Il prodotto formatosi è 2-(2-ossi-4-idrossipentil)-2,3-diidrobenzofurano. Si sono anche svolte reazioni utilizzando diversi 2-iodofenoli sostituiti tra i quali il 5-idrossimetil-2-iodofenolo, e il metil 4-idrossi-3-iodobenzoato. La reazione con 5-iodovanillina non ha invece permesso di ottenere prodotti puri e caratterizzabili. Si è poi tentato di sintetizzare dei composti triciclici a partire da 2-iodobenzaldeide e un (E)-4-Ossaotta-5.7-dien-1-olo. Non si è purtroppo riusciti ad ottenere il prodotto desiderato. Si è anche provato ad ossidare un (E)-4-Ossaotta-5.7-dien-1-olo per poi farlo reagire con 2-iodofenolo: tale ossidazione è tuttavia estremamente sensibile agli acidi a causa del diene coniugato e della struttura enolica del substrato. Si sono dunque usati metodi che non interferiscano con queste due funzionalità: si è tentata un'ossidazione via Piridinio Dicromato (PDC), Piridinio Clorocromato (PCC), DMSO e Ossalil Cloruro (procedura di Swern), Periodinano di Dess Martin, BAIB/TEMPO. Di queste, solo quest'ultimo ha dato risultati, anche se non incoraggianti (15%). Non essendo riuscita un'ossidazione soddisfacente, non si è potuta svolgere la reazione.
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