Il presente lavoro ricostruisce lo sviluppo del gemellaggio intercomunale nel corso del Novecento, con alcuni accenni ai suoi più recenti sviluppi negli anni Duemila. Il gemellaggio viene analizzato come parte di una strategia municipale di lungo periodo, tesa a rafforzare la voce delle autonomie locali nel continente, ma soprattutto a potenziare i caratteri politici e identitari del processo di integrazione europea, in un dialogo stretto con le rivendicazioni del federalismo europeo. Il primo capitolo ricostruisce il sostrato politico-culturale del gemellaggio nella prima metà del Novecento (1913-1947), a testimoniare l'esistenza di una preziosa ¿narrativa del livello locale¿, composta da riflessioni teoriche, aspettative e concrete mobilitazioni, destinate ad influenzare l'affermazione di questa pratica negli anni Cinquanta. A questo proposito, vengono prese in esame le aspirazioni del movimento municipale europeo, con la sua prima rete di città e amministratori, e le riflessioni sviluppate dal federalismo integrale-personalista e dal comunalismo svizzero, riprese negli anni Quaranta all'interno del movimento federalista francese Fédération. A partire da queste intuizioni, il secondo capitolo analizza la graduale istituzionalizzazione del gemellaggio negli anni '50, mettendo in luce i suoi originari caratteri politici - legati alla pacificazione postbellica e all'unificazione d'Europa - e simbolici, connessi alla cerimonia e al giuramento di affratellamento. Particolare attenzione è dedicata all'organizzazione di rappresentanza delle autonomie locali fautrice della sua creazione, il Consiglio dei Comuni d'Europa (CCE): un'analisi delle sue rivendicazioni e delle azioni intraprese dai suoi fondatori evidenzia forme, contenuti e sfide del gemellaggio in questi primi anni. Il terzo capitolo affronta il tema della mobilitazione congiunta di autonomie locali e movimenti federalisti per colmare il deficit democratico delle istituzioni europee (anni '60-'80). Considerate le potenzialità del gemellaggio in tema di partecipazione dei cittadini europei, il capitolo analizza alcuni contributi forniti dai c.d. Congressi delle città gemelle e da altre attività del CCE alla diffusione di uno 'spirito europeo' e alla mobilitazione dei cittadini in vista della prima elezione diretta del Parlamento europeo (1979). Segue dunque un'analisi dell'impegno della rete dei gemellaggi a sostegno del processo costituente europeo (1984-1989), centrato sull'approvazione del c.d. Progetto Spinelli. Infine, la ricerca mette a fuoco i cambiamenti di significato conosciuti dal gemellaggio europeo negli ultimi anni, coincidenti con la sua inclusione istituzionale all'interno dell'Unione europea (anni '80-oggi): in questo periodo il gemellaggio ottiene per la prima volta un fondo europeo dedicato, grazie alla mobilitazione del Parlamento europeo e della Commissione e prende parte un ambizioso programma di democrazia partecipativa, denominato ¿Europa per i cittadini¿ (2007-). Le conclusioni tracciano un bilancio dell'esperienza, riassumendo i diversi significati che il gemellaggio ha assunto nel corso del tempo e cercando di valutare la coerenza o meno del suo percorso rispetto alle aspirazioni di politicizzazione dell'integrazione europea all'origine di questo esperimento.
Comuni gemelli. Un esperimento di integrazione europea dal basso (1913-2007)
CURCI, MARCELLO
2016/2017
Abstract
Il presente lavoro ricostruisce lo sviluppo del gemellaggio intercomunale nel corso del Novecento, con alcuni accenni ai suoi più recenti sviluppi negli anni Duemila. Il gemellaggio viene analizzato come parte di una strategia municipale di lungo periodo, tesa a rafforzare la voce delle autonomie locali nel continente, ma soprattutto a potenziare i caratteri politici e identitari del processo di integrazione europea, in un dialogo stretto con le rivendicazioni del federalismo europeo. Il primo capitolo ricostruisce il sostrato politico-culturale del gemellaggio nella prima metà del Novecento (1913-1947), a testimoniare l'esistenza di una preziosa ¿narrativa del livello locale¿, composta da riflessioni teoriche, aspettative e concrete mobilitazioni, destinate ad influenzare l'affermazione di questa pratica negli anni Cinquanta. A questo proposito, vengono prese in esame le aspirazioni del movimento municipale europeo, con la sua prima rete di città e amministratori, e le riflessioni sviluppate dal federalismo integrale-personalista e dal comunalismo svizzero, riprese negli anni Quaranta all'interno del movimento federalista francese Fédération. A partire da queste intuizioni, il secondo capitolo analizza la graduale istituzionalizzazione del gemellaggio negli anni '50, mettendo in luce i suoi originari caratteri politici - legati alla pacificazione postbellica e all'unificazione d'Europa - e simbolici, connessi alla cerimonia e al giuramento di affratellamento. Particolare attenzione è dedicata all'organizzazione di rappresentanza delle autonomie locali fautrice della sua creazione, il Consiglio dei Comuni d'Europa (CCE): un'analisi delle sue rivendicazioni e delle azioni intraprese dai suoi fondatori evidenzia forme, contenuti e sfide del gemellaggio in questi primi anni. Il terzo capitolo affronta il tema della mobilitazione congiunta di autonomie locali e movimenti federalisti per colmare il deficit democratico delle istituzioni europee (anni '60-'80). Considerate le potenzialità del gemellaggio in tema di partecipazione dei cittadini europei, il capitolo analizza alcuni contributi forniti dai c.d. Congressi delle città gemelle e da altre attività del CCE alla diffusione di uno 'spirito europeo' e alla mobilitazione dei cittadini in vista della prima elezione diretta del Parlamento europeo (1979). Segue dunque un'analisi dell'impegno della rete dei gemellaggi a sostegno del processo costituente europeo (1984-1989), centrato sull'approvazione del c.d. Progetto Spinelli. Infine, la ricerca mette a fuoco i cambiamenti di significato conosciuti dal gemellaggio europeo negli ultimi anni, coincidenti con la sua inclusione istituzionale all'interno dell'Unione europea (anni '80-oggi): in questo periodo il gemellaggio ottiene per la prima volta un fondo europeo dedicato, grazie alla mobilitazione del Parlamento europeo e della Commissione e prende parte un ambizioso programma di democrazia partecipativa, denominato ¿Europa per i cittadini¿ (2007-). Le conclusioni tracciano un bilancio dell'esperienza, riassumendo i diversi significati che il gemellaggio ha assunto nel corso del tempo e cercando di valutare la coerenza o meno del suo percorso rispetto alle aspirazioni di politicizzazione dell'integrazione europea all'origine di questo esperimento.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/45409