Il presente lavoro si propone di indagare la costruzione dell'appartenenza nazionale in Sudafrica adottando come livello di analisi il sistema d'istruzione superiore del Paese, osservare cioè come l'appartenenza nazionale si trasforma nel tempo e attraverso l'università. In particolare, si vuole osservare il rapporto fra università e appartenenza nazionale in Sudafrica attraverso due paradigmi - la razza e il merito - i quali, banalizzati e ¿naturalizzati¿, sono diventati senso comune nella società sudafricana durante l'apartheid e nel periodo del post-apartheid. Il lavoro è stato realizzato attraverso una ricerca sul campo di tre mesi presso l'Università di Cape Town (UCT), nell'omonima città della Provincia del Capo Occidentale. La ricerca è stata svolta attraverso la realizzazione di interviste semi-strutturate con studenti, professori e funzionari statali, l'osservazione partecipante nell'Università e l'analisi di fonti bibliografiche nella biblioteca della UCT. Il lavoro che ne risulta è strutturato in due capitoli principali e, attraverso un'argomentazione parallela tra il primo e il secondo capitolo, si vuole mostrare come il sistema universitario sudafricano sia stato modellato e strutturato sulla base di due paradigmi egemoni, quello della razza durante l'apartheid e quello del merito nel post-apartheid. Alla base dell'argomentazione vi è la decisione di considerare sia la razza che il merito come dei fatti sociali, ovvero delle maniere di fare suscettibili di esercitare sull'individuo una costrizione esteriore. Da questa prospettiva, si vogliono ripercorrere gli orientamenti ideologici che hanno contribuito a tradurre la razza prima e il merito poi in senso comune, in banalità, all'interno della società sudafricana. Successivamente, saranno prese in considerazione le ripercussioni di tale processo sulla strutturazione del sistema d'istruzione superiore sudafricano e sui movimenti di protesta della comunità studentesca durante l'apartheid e nel periodo post-apartheid. L'Università di Cape Town sarà analizzata in entrambi capitoli come caso particolare ma non generalizzabile per mostrare come il processo di naturalizzazione permetta di osservare che sia oppressori che oppressi contribuiscono all'affermazione delle stesse categorie di senso comune ¿ in questo caso di razza e merito - assegnandovi un significato diverso, ma mantenendole sempre. Nelle conclusioni, infine, saranno riassunti i dati della ricerca e si cercheranno di offrire degli elementi chiave emersi nel presente lavoro che possono offrire spunti di riflessione per analizzare i processi di appartenenza nazionale anche in contesti diversi dal Sudafrica.
Dalla razza al merito? Università e appartenenza nazionale in Sudafrica
CANZANI, ILARIA
2016/2017
Abstract
Il presente lavoro si propone di indagare la costruzione dell'appartenenza nazionale in Sudafrica adottando come livello di analisi il sistema d'istruzione superiore del Paese, osservare cioè come l'appartenenza nazionale si trasforma nel tempo e attraverso l'università. In particolare, si vuole osservare il rapporto fra università e appartenenza nazionale in Sudafrica attraverso due paradigmi - la razza e il merito - i quali, banalizzati e ¿naturalizzati¿, sono diventati senso comune nella società sudafricana durante l'apartheid e nel periodo del post-apartheid. Il lavoro è stato realizzato attraverso una ricerca sul campo di tre mesi presso l'Università di Cape Town (UCT), nell'omonima città della Provincia del Capo Occidentale. La ricerca è stata svolta attraverso la realizzazione di interviste semi-strutturate con studenti, professori e funzionari statali, l'osservazione partecipante nell'Università e l'analisi di fonti bibliografiche nella biblioteca della UCT. Il lavoro che ne risulta è strutturato in due capitoli principali e, attraverso un'argomentazione parallela tra il primo e il secondo capitolo, si vuole mostrare come il sistema universitario sudafricano sia stato modellato e strutturato sulla base di due paradigmi egemoni, quello della razza durante l'apartheid e quello del merito nel post-apartheid. Alla base dell'argomentazione vi è la decisione di considerare sia la razza che il merito come dei fatti sociali, ovvero delle maniere di fare suscettibili di esercitare sull'individuo una costrizione esteriore. Da questa prospettiva, si vogliono ripercorrere gli orientamenti ideologici che hanno contribuito a tradurre la razza prima e il merito poi in senso comune, in banalità, all'interno della società sudafricana. Successivamente, saranno prese in considerazione le ripercussioni di tale processo sulla strutturazione del sistema d'istruzione superiore sudafricano e sui movimenti di protesta della comunità studentesca durante l'apartheid e nel periodo post-apartheid. L'Università di Cape Town sarà analizzata in entrambi capitoli come caso particolare ma non generalizzabile per mostrare come il processo di naturalizzazione permetta di osservare che sia oppressori che oppressi contribuiscono all'affermazione delle stesse categorie di senso comune ¿ in questo caso di razza e merito - assegnandovi un significato diverso, ma mantenendole sempre. Nelle conclusioni, infine, saranno riassunti i dati della ricerca e si cercheranno di offrire degli elementi chiave emersi nel presente lavoro che possono offrire spunti di riflessione per analizzare i processi di appartenenza nazionale anche in contesti diversi dal Sudafrica.File | Dimensione | Formato | |
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