La tesi sviluppa un'analisi degli appalti pubblici verdi, delle certificazioni forestali all'interno del settore edile della pubblica amministrazione, e infine del progetto europeo CaSCo analizzando il caso studio di una locale azienda produttrice di legname. CaSCo sta per ¿Carbon Smart Communities¿ e si prefigge l'obiettivo di contrastare il costante aumento delle emissioni di CO2 in atmosfera, nello specifico nell'area dello Spazio Alpino. A tal fine sono stati elaborati dei sistemi di certificazione che calcolano l'impronta di carbonio dei flussi di legname in Europa, focalizzandosi sulle distanze del trasporto e le emissioni di CO2 ad esso correlate. Attualmente le importazioni principali di legname in Europa provengono dal continente asiatico e americano, andando ad incidere in maniera rilevante sulle emissioni di CO2 derivanti dalle lunghe distanze di trasporto. L'obiettivo della tesi è verificare la relazione che intercorre tra le distanze di trasporto del legname e l'incremento delle emissioni di CO2, analizzando dunque l'impatto della fase di trasporto all'interno della carbon footprint riguardante i prodotti legnosi. Con l'utilizzo di dati reali riguardanti una segheria di piccole-medie dimensioni, ho ipotizzato uno scenario che consentisse di quantificare la correlazione tra le emissioni di CO2 prodotte nell'intera catena produttiva del legno e l'aumento delle distanze medie di approvvigionamento della materia prima. I risultati ottenuti hanno confermato che aumentando le distanze medie di approvvigionamento fino al 200%, il contributo all'impronta di carbonio apportato dalla fase di approvvigionamento risulta avere un'incidenza del 75% sul totale, rispetto al 50% dello scenario di partenza, confermando dunque la diretta correlazione che intercorre tra distanze di trasporto e incremento dell'impronta di carbonio. Sulla base delle normative europee vigenti, è possibile credere che ci siano i presupposti per poter incentivare le richieste negli appalti pubblici di utilizzo di legname proveniente da un raggio di chilometri circoscritto, nonché incrementare i sistemi di certificazione che ne assicurino la validità e ne calcolino la conseguente impronta di carbonio. Dunque, lo sviluppo di policy volte al miglioramento delle prestazioni ambientali nei servizi della pubblica amministrazione, contribuirebbe al raggiungimento degli obiettivi europei anche in ottica di una diminuzione della produzione di CO2 in atmosfera.

Analisi del Green Public Procurement e valutazione di sostenibilità nell'utilizzo di legno locale negli Appalti Pubblici

DEDOLA, MARCO
2016/2017

Abstract

La tesi sviluppa un'analisi degli appalti pubblici verdi, delle certificazioni forestali all'interno del settore edile della pubblica amministrazione, e infine del progetto europeo CaSCo analizzando il caso studio di una locale azienda produttrice di legname. CaSCo sta per ¿Carbon Smart Communities¿ e si prefigge l'obiettivo di contrastare il costante aumento delle emissioni di CO2 in atmosfera, nello specifico nell'area dello Spazio Alpino. A tal fine sono stati elaborati dei sistemi di certificazione che calcolano l'impronta di carbonio dei flussi di legname in Europa, focalizzandosi sulle distanze del trasporto e le emissioni di CO2 ad esso correlate. Attualmente le importazioni principali di legname in Europa provengono dal continente asiatico e americano, andando ad incidere in maniera rilevante sulle emissioni di CO2 derivanti dalle lunghe distanze di trasporto. L'obiettivo della tesi è verificare la relazione che intercorre tra le distanze di trasporto del legname e l'incremento delle emissioni di CO2, analizzando dunque l'impatto della fase di trasporto all'interno della carbon footprint riguardante i prodotti legnosi. Con l'utilizzo di dati reali riguardanti una segheria di piccole-medie dimensioni, ho ipotizzato uno scenario che consentisse di quantificare la correlazione tra le emissioni di CO2 prodotte nell'intera catena produttiva del legno e l'aumento delle distanze medie di approvvigionamento della materia prima. I risultati ottenuti hanno confermato che aumentando le distanze medie di approvvigionamento fino al 200%, il contributo all'impronta di carbonio apportato dalla fase di approvvigionamento risulta avere un'incidenza del 75% sul totale, rispetto al 50% dello scenario di partenza, confermando dunque la diretta correlazione che intercorre tra distanze di trasporto e incremento dell'impronta di carbonio. Sulla base delle normative europee vigenti, è possibile credere che ci siano i presupposti per poter incentivare le richieste negli appalti pubblici di utilizzo di legname proveniente da un raggio di chilometri circoscritto, nonché incrementare i sistemi di certificazione che ne assicurino la validità e ne calcolino la conseguente impronta di carbonio. Dunque, lo sviluppo di policy volte al miglioramento delle prestazioni ambientali nei servizi della pubblica amministrazione, contribuirebbe al raggiungimento degli obiettivi europei anche in ottica di una diminuzione della produzione di CO2 in atmosfera.
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