Il problema della crisi idrica nel mondo e, in particolare in Cina, è una questione di vitale importanza che dovrebbe essere affrontata nel minor tempo possibile, soprattutto considerando che gli studiosi di water management internazionale dipingono un quadro futuro piuttosto fosco, e che le prospettive future sono addirittura peggiori della situazione attuale. Le finalità di questo studio sono quelle di analizzare la criticità dello stato delle risorse idriche cinesi e quella di prendere in esame le molteplici difficoltà che la dirigenza di Pechino dovrà affrontare nel prossimo futuro al fine di trovare nuovi mezzi per garantire fonti d'acqua sicure a un miliardo e trecento milioni di persone. A partire dagli anni Ottanta del ventesimo secolo, la Cina ha stupito tutti per la sua poderosa crescita economica. Ma un cambiamento così radicale in grandezza e velocità, pur se pacifico, non può non avere effetti ¿collaterali¿. Infatti il fallimento del mercato dato dall'inquinamento viene bene esemplificato dal degradante stato delle risorse naturali in cui versa attualmente il Paese. Nello specifico, le risorse idriche sono oggetto di crescente interesse da parte del Partito Comunista Cinese, in quanto la loro scarsità sta obbligando Pechino ad assumere serie misure di intervento. Il lavoro si apre analizzando l'importanza dell'acqua e il valore che le viene attribuito a livello economico dalle principali istituzioni internazionali. L'acqua è una risorsa comune, o bene collettivo, e quindi risulta chiaro che il problema di una gestione il più possibile condivisa e trasparente è fondamentale per far fronte alla crescente scarsità idrica; quindi sta diventando sempre più indispensabile che i singoli Paesi si dotino di un sistema istituzionale e giuridico che indichi in che modo gestire le risorse idriche. I costi ambientali ed economici causati dall'inquinamento e dalla scarsità idrica risultano evidenti a tutti, soprattutto alla popolazione che è la prima a portarne le conseguenze in perdita di salute e peggioramento della qualità di vita. Ma è proprio in nome di un miglioramento del benessere popolare che la leadership cinese continua a mantenersi salda al potere: che cosa potrebbe succedere se l'implicito ¿patto¿ con i cinesi si rompesse a causa di rivolte sociali sempre più frequenti? La dirigenza cinese sa benissimo che è giunto il momento di uscire da questo circolo di 'turbocrescita', cioè di crescita quantitativa che non pensa ai costi che questa comporta e che vengono scaricati sulla popolazione. Sapere cosa riserva il futuro per la Cina è molto difficile. Questa incognita vale anche per molti altri Paesi al mondo: i problemi idrici si ingigantiscono, ma per fortuna stanno anche accelerando i tentativi di trovare adeguate soluzioni. Ora tutta la responsabilità di raddrizzare il timone dell'economia nazionale per riportare il Paese sulla rotta della sostenibilità idrica interna spetta alla quinta generazione dei leaders del PCC. Le priorità che il governo di Pechino dovrebbe prefiggersi nel breve e nel medio periodo sono riassumibili nella parola ¿equilibrio¿; dovrebbe cioè bilanciare in modo equo l'importanza data allo sviluppo economico e quella riservata alle risorse della Terra, di cui l'acqua è una componente fondamentale.
La gestione delle risorse idriche in Cina: le politiche interne in un contesto di elevata criticità
SEGRE, ANNA
2011/2012
Abstract
Il problema della crisi idrica nel mondo e, in particolare in Cina, è una questione di vitale importanza che dovrebbe essere affrontata nel minor tempo possibile, soprattutto considerando che gli studiosi di water management internazionale dipingono un quadro futuro piuttosto fosco, e che le prospettive future sono addirittura peggiori della situazione attuale. Le finalità di questo studio sono quelle di analizzare la criticità dello stato delle risorse idriche cinesi e quella di prendere in esame le molteplici difficoltà che la dirigenza di Pechino dovrà affrontare nel prossimo futuro al fine di trovare nuovi mezzi per garantire fonti d'acqua sicure a un miliardo e trecento milioni di persone. A partire dagli anni Ottanta del ventesimo secolo, la Cina ha stupito tutti per la sua poderosa crescita economica. Ma un cambiamento così radicale in grandezza e velocità, pur se pacifico, non può non avere effetti ¿collaterali¿. Infatti il fallimento del mercato dato dall'inquinamento viene bene esemplificato dal degradante stato delle risorse naturali in cui versa attualmente il Paese. Nello specifico, le risorse idriche sono oggetto di crescente interesse da parte del Partito Comunista Cinese, in quanto la loro scarsità sta obbligando Pechino ad assumere serie misure di intervento. Il lavoro si apre analizzando l'importanza dell'acqua e il valore che le viene attribuito a livello economico dalle principali istituzioni internazionali. L'acqua è una risorsa comune, o bene collettivo, e quindi risulta chiaro che il problema di una gestione il più possibile condivisa e trasparente è fondamentale per far fronte alla crescente scarsità idrica; quindi sta diventando sempre più indispensabile che i singoli Paesi si dotino di un sistema istituzionale e giuridico che indichi in che modo gestire le risorse idriche. I costi ambientali ed economici causati dall'inquinamento e dalla scarsità idrica risultano evidenti a tutti, soprattutto alla popolazione che è la prima a portarne le conseguenze in perdita di salute e peggioramento della qualità di vita. Ma è proprio in nome di un miglioramento del benessere popolare che la leadership cinese continua a mantenersi salda al potere: che cosa potrebbe succedere se l'implicito ¿patto¿ con i cinesi si rompesse a causa di rivolte sociali sempre più frequenti? La dirigenza cinese sa benissimo che è giunto il momento di uscire da questo circolo di 'turbocrescita', cioè di crescita quantitativa che non pensa ai costi che questa comporta e che vengono scaricati sulla popolazione. Sapere cosa riserva il futuro per la Cina è molto difficile. Questa incognita vale anche per molti altri Paesi al mondo: i problemi idrici si ingigantiscono, ma per fortuna stanno anche accelerando i tentativi di trovare adeguate soluzioni. Ora tutta la responsabilità di raddrizzare il timone dell'economia nazionale per riportare il Paese sulla rotta della sostenibilità idrica interna spetta alla quinta generazione dei leaders del PCC. Le priorità che il governo di Pechino dovrebbe prefiggersi nel breve e nel medio periodo sono riassumibili nella parola ¿equilibrio¿; dovrebbe cioè bilanciare in modo equo l'importanza data allo sviluppo economico e quella riservata alle risorse della Terra, di cui l'acqua è una componente fondamentale.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/45309