Il contesto attuale è sicuramente particolare: l'Europa si trova in un momento di congiuntura economica negativa in cui è difficile fare scelte importanti di riorganizzazione interna, di re-localizzazione così come di modifica del modello di distribuzione e dei servizi offerti. Le società, ma gli stessi stati nazionali preferiscono restare in attesa di segnali di ripresa più forti e sono lenti a recepire i cambiamenti regolamentari e le nuove normative europee. Per contro c'è una crescente pressione da parte dei legislatori sovranazionali verso una maggiore uniformità e stabilità del sistema finanziario, e la Alternative Investment Fund Managers Directive ne è un esempio lampante. La situazione contingente inoltre, si pone in un quadro ancora più ambio di globalizzazione e di interconnessione crescente tra paesi e macro aree geografiche: un legame che crea le premesse per uno sviluppo inimmaginabile su scala locale o nazionale, ma che è di fatto un'arma a doppio taglio e funge anche da catalizzatore delle crisi, favorendone la diffusione e il trasferimento in ambiti diversi e inasprendone gli effetti. Infine si sta assistendo ad un aumento dell'interesse da parte degli investitori retail in strumenti finanziari più complessi, attirati da tassi interessanti e grazie alla maggiore capacità di comprendere tali prodotti dovuta alla crescente finanziarizzazione della popolazione Tutte queste condizioni creano la necessità di disciplinare un settore che, sepre più spesso e in modo sempre più significativo, influenza la vita quotidiana dei cittadini. La AIFMD ha, in questo senso, sicuramente un impatto positivo e rende molto più accessibili prodotti complessi, se pur nell'ambito degli investitori professionali, il tutto garantendo un livello di tutela dei clienti molto elevato. Tuttavia l'introduzione di tale regolamentazione, così stringente rispetto alla disciplina precedente, sta destando anche numerose perplessità, riguardanti essenzialmente i costi e le tempistiche di implementazione. Nell'ambito dell'affermazione della AIFMD esistono quindi delle opportunità importanti, ma anche degli elementi di criticità che non vanno tralasciati nell'analisi delle ripercussioni che l'applicazione di tale Direttiva potrebbe avere sull'industria comunitaria dei fondi in generale e nello specifico lussemburghese ed è proprio in questa prospettiva che ho svolto tutto il mio lavoro. Dopo un cappello introduttivo che mira a fornire una panoramica generale dell'industria dei fondi, la seconda parte, un po' più legislativa, approfondisce la Direttiva in tutti i suoi aspetti e risvolti legali ed organizzativi a livello europeo e ne studia l'impatto in Lussemburgo. L'ultima parte verte invece sugli effetti della AIFMD a livello organizzativo, operativo e di implementazione delle strategie di un gestore lussemburghese: lo scopo è quello di riuscire a comprendere come il gestore dovrà modificare le proprie scelte operative ed organizzative per rendersi compliant alla direttiva e per poter sfruttare i nuovi margini che si verranno a creare con l'introduzione della direttiva stessa.
"AIFMD": l'impatto sull'offerta di fondi in Lussemburgo
UGO, ANNALISA
2012/2013
Abstract
Il contesto attuale è sicuramente particolare: l'Europa si trova in un momento di congiuntura economica negativa in cui è difficile fare scelte importanti di riorganizzazione interna, di re-localizzazione così come di modifica del modello di distribuzione e dei servizi offerti. Le società, ma gli stessi stati nazionali preferiscono restare in attesa di segnali di ripresa più forti e sono lenti a recepire i cambiamenti regolamentari e le nuove normative europee. Per contro c'è una crescente pressione da parte dei legislatori sovranazionali verso una maggiore uniformità e stabilità del sistema finanziario, e la Alternative Investment Fund Managers Directive ne è un esempio lampante. La situazione contingente inoltre, si pone in un quadro ancora più ambio di globalizzazione e di interconnessione crescente tra paesi e macro aree geografiche: un legame che crea le premesse per uno sviluppo inimmaginabile su scala locale o nazionale, ma che è di fatto un'arma a doppio taglio e funge anche da catalizzatore delle crisi, favorendone la diffusione e il trasferimento in ambiti diversi e inasprendone gli effetti. Infine si sta assistendo ad un aumento dell'interesse da parte degli investitori retail in strumenti finanziari più complessi, attirati da tassi interessanti e grazie alla maggiore capacità di comprendere tali prodotti dovuta alla crescente finanziarizzazione della popolazione Tutte queste condizioni creano la necessità di disciplinare un settore che, sepre più spesso e in modo sempre più significativo, influenza la vita quotidiana dei cittadini. La AIFMD ha, in questo senso, sicuramente un impatto positivo e rende molto più accessibili prodotti complessi, se pur nell'ambito degli investitori professionali, il tutto garantendo un livello di tutela dei clienti molto elevato. Tuttavia l'introduzione di tale regolamentazione, così stringente rispetto alla disciplina precedente, sta destando anche numerose perplessità, riguardanti essenzialmente i costi e le tempistiche di implementazione. Nell'ambito dell'affermazione della AIFMD esistono quindi delle opportunità importanti, ma anche degli elementi di criticità che non vanno tralasciati nell'analisi delle ripercussioni che l'applicazione di tale Direttiva potrebbe avere sull'industria comunitaria dei fondi in generale e nello specifico lussemburghese ed è proprio in questa prospettiva che ho svolto tutto il mio lavoro. Dopo un cappello introduttivo che mira a fornire una panoramica generale dell'industria dei fondi, la seconda parte, un po' più legislativa, approfondisce la Direttiva in tutti i suoi aspetti e risvolti legali ed organizzativi a livello europeo e ne studia l'impatto in Lussemburgo. L'ultima parte verte invece sugli effetti della AIFMD a livello organizzativo, operativo e di implementazione delle strategie di un gestore lussemburghese: lo scopo è quello di riuscire a comprendere come il gestore dovrà modificare le proprie scelte operative ed organizzative per rendersi compliant alla direttiva e per poter sfruttare i nuovi margini che si verranno a creare con l'introduzione della direttiva stessa.File | Dimensione | Formato | |
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