Il presente elaborato è stato redatto con l'obiettivo di valutare il comportamento dei caprini al pascolo in due differenti contesti vegetazionali: il pascolo erbaceo e le aree ad invasione arboreo-arbustiva. In particolare si intendeva stabilire come il comportamento alimentare sia influenzato dalle variabili vegetazionali, morfologiche e stazionali. La distribuzione spaziale dei capi nei 5 giorni di monitoraggio in pascolo ha evidenziato un aumento delle zone visitate nel corso del tempo, probabilmente da ricondursi al progressivo esaurimento delle fonti alimentari nelle porzioni iniziali che ha portato gli animali a ricercare foraggio intatto in porzioni di recinto più lontane. La ripartizione delle attività giornaliere denota come i caprini concentrino nelle prime 3 ore del mattino i maggiori spostamenti alla ricerca di foraggio; nelle ore centrali della giornata stazionano in ruminazione sotto l'unica zona del recinto; nel pomeriggio, fino all'orario di uscita dal recinto, effettuano un secondo periodo di pascolamento compiendo mediamente tragitti più brevi del mattino. La distribuzione spaziale in bosco ha visto un aumento pressoché costante delle zone visitate nei 6 giorni di monitoraggio: anche qui i motivi sono riconducibili alla ricerca di foraggio intatto a seguito dell'esaurimento dello stesso nelle porzioni utilizzate nei primi giorni. Le osservazioni dirette degli animali effettuate in 3 giornate campione hanno evidenziato che in bosco i caprini effettuano 2 periodi principali di pascolamento: il mattino, dall'ingresso in recinto, e il pomeriggio, fino all'orario di uscita. Come in pascolo la parte centrale della giornata è utilizzata per attività di ruminazione e riposo: la presenza di zone in ombra su tutta l'area non comporta tuttavia, come in pascolo, il ritorno ad una zona precisa, infatti i capi sono maggiormente distribuiti sull'area. L'analisi degli spostamenti di singoli capi collarati ha evidenziato che l'animale 720, il più anziano, anticipa gli spostamenti generali del gregge all'interno dell'area analizzata. L'instaurazione di una gerarchia a livello di età, nota in letteratura, può essere spiegata con la maggior esperienza nel condurre il pascolamento, legata anche alla maggior conoscenza del luogo e di conseguenza allo sviluppo maggiore dell'abilità esploratrice. La tendenza dell'animale più anziano ad anticipare i movimenti rispetto al resto del gruppo trova ulteriore spiegazione nella ricerca dell'alimento migliore, tanto più in un contesto vegetazionale non particolarmente ricco quale quello dell'Alpe Margosio. Il modello in pascolo ha evidenziato come le variabili stazionali influenzino le presenze animali: gli animali si sono concentrati maggiormente nella parte di recinto adiacente al punto di ingresso, anche per la presenza dell'unico punto d'ombra che ha offerto al gregge protezione dal calore nelle ore centrali della giornata. La significatività restituita dal GLM indica una preferenza dei caprini verso le facies a Festuca gr.rubra con presenza di specie a taglia media (Agrostis tenuis, Avenella flexuosa, Anthoxanthum alpinum, Achillea millefolium) tendenzialmente preferite dai caprini rispetto alle specie a taglia più bassa caratterizzanti il nardeto.
Analisi del comportamento caprino in pascolo e in arbusteto: influenze vegetazionali, morfologiche e stazionali
MINATO, VALERIO
2012/2013
Abstract
Il presente elaborato è stato redatto con l'obiettivo di valutare il comportamento dei caprini al pascolo in due differenti contesti vegetazionali: il pascolo erbaceo e le aree ad invasione arboreo-arbustiva. In particolare si intendeva stabilire come il comportamento alimentare sia influenzato dalle variabili vegetazionali, morfologiche e stazionali. La distribuzione spaziale dei capi nei 5 giorni di monitoraggio in pascolo ha evidenziato un aumento delle zone visitate nel corso del tempo, probabilmente da ricondursi al progressivo esaurimento delle fonti alimentari nelle porzioni iniziali che ha portato gli animali a ricercare foraggio intatto in porzioni di recinto più lontane. La ripartizione delle attività giornaliere denota come i caprini concentrino nelle prime 3 ore del mattino i maggiori spostamenti alla ricerca di foraggio; nelle ore centrali della giornata stazionano in ruminazione sotto l'unica zona del recinto; nel pomeriggio, fino all'orario di uscita dal recinto, effettuano un secondo periodo di pascolamento compiendo mediamente tragitti più brevi del mattino. La distribuzione spaziale in bosco ha visto un aumento pressoché costante delle zone visitate nei 6 giorni di monitoraggio: anche qui i motivi sono riconducibili alla ricerca di foraggio intatto a seguito dell'esaurimento dello stesso nelle porzioni utilizzate nei primi giorni. Le osservazioni dirette degli animali effettuate in 3 giornate campione hanno evidenziato che in bosco i caprini effettuano 2 periodi principali di pascolamento: il mattino, dall'ingresso in recinto, e il pomeriggio, fino all'orario di uscita. Come in pascolo la parte centrale della giornata è utilizzata per attività di ruminazione e riposo: la presenza di zone in ombra su tutta l'area non comporta tuttavia, come in pascolo, il ritorno ad una zona precisa, infatti i capi sono maggiormente distribuiti sull'area. L'analisi degli spostamenti di singoli capi collarati ha evidenziato che l'animale 720, il più anziano, anticipa gli spostamenti generali del gregge all'interno dell'area analizzata. L'instaurazione di una gerarchia a livello di età, nota in letteratura, può essere spiegata con la maggior esperienza nel condurre il pascolamento, legata anche alla maggior conoscenza del luogo e di conseguenza allo sviluppo maggiore dell'abilità esploratrice. La tendenza dell'animale più anziano ad anticipare i movimenti rispetto al resto del gruppo trova ulteriore spiegazione nella ricerca dell'alimento migliore, tanto più in un contesto vegetazionale non particolarmente ricco quale quello dell'Alpe Margosio. Il modello in pascolo ha evidenziato come le variabili stazionali influenzino le presenze animali: gli animali si sono concentrati maggiormente nella parte di recinto adiacente al punto di ingresso, anche per la presenza dell'unico punto d'ombra che ha offerto al gregge protezione dal calore nelle ore centrali della giornata. La significatività restituita dal GLM indica una preferenza dei caprini verso le facies a Festuca gr.rubra con presenza di specie a taglia media (Agrostis tenuis, Avenella flexuosa, Anthoxanthum alpinum, Achillea millefolium) tendenzialmente preferite dai caprini rispetto alle specie a taglia più bassa caratterizzanti il nardeto.File | Dimensione | Formato | |
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