Questa Tesi ha l’obiettivo di illustrare uno studio volto ad analizzare la Psicoterapia Interpersonale adattata al Disturbo Borderline di Personalità (IPT-BPD; Markowitz, Skodol e Bleiberg, 2006) applicata ad una paziente adolescente, offrendo una panoramica dello stato dell’arte della ricerca in psicoterapia e della concettualizzazione della diagnosi di BPD. Nello specifico, si tratta di uno studio sul caso singolo, inquadrabile nella cornice teorica della process research, condotto utilizzando il metodo CCRT (Core Conflictual Relationship Theme; Luborsky et al., 1994). Il metodo CCRT è stato applicato alle trascrizioni di 13 sedute campione selezionate sul totale dei colloqui effettuati dalla paziente MG durante un anno di trattamento. Il razionale su cui si basa la scelta di questo strumento risiede nella possibilità di valutare il cambiamento in itinere attraverso l’evoluzione dei CCRT più pervasivi, i quali rappresentano gli stili relazionali della paziente. Ogni CCRT è ricavato dagli episodi relazionali (RE) narrati dalla paziente e si compone di tre elementi: il desiderio del soggetto (W), la relativa risposta dell’altro (RO) e la rispettiva reazione del soggetto (RS). Sono stati selezionati unicamente RE sufficientemente completi, valutati con un punteggio maggiore o uguale a 2.5 su 5. La conversione dei CCRT in categorie standard è stata effettuata attraverso la versione italiana del sistema categoriale CCRT-LU (Albani et al., 2002; Vicari, Fabi, Clementel, Gottarelli e Casonato, 2003). I risultati ottenuti dimostrano che la ITP-BPD ha provocato una modificazione degli stili relazionali della paziente MG. I CCRT emersi nel corso del trattamento risultano gradualmente più flessibili e più soddisfacenti, raggiungendo i risultati più positivi alla fine del percorso terapeutico. Inoltre, questi risultati sono coerenti con le teorie di riferimento di questa Tesi e con l’esperienza soggettiva della paziente, esplicitamente espressa da lei stessa. Il principale limite dello studio riguarda il fatto che sia stato condotto da una valutatrice inesperta. Nonostante ciò, l’intera valutazione è stata supervisionata da un giudice esperto e ricerche pregresse dimostrano una discreta concordanza tra giudici inesperti ed esperti (Luborsky et al., 2004, cit. in Luborsky e Luborsky, 2006). L’utilità di questo studio risiede nel fatto che il metodo CCRT rappresenta uno strumento adeguato a valutare il processo terapeutico senza snaturare il contesto clinico, dal momento che ai pazienti non si richiede nulla che non accada già nel quotidiano della pratica clinica, fornendo così un buon rapporto tra efficacy e effectiveness. Ricerche future potrebbero riprodurre questo disegno implementandolo con misurazioni dell’outcome, affinché la correlazione di questi dati con quelli ottenuti dallo studio sul processo possano fornire un’indicazione quantitativa del cambiamento avvenuto nel corso del trattamento.
Studio CCRT della Psicoterapia Interpersonale di una adolescente con Disturbo Borderline di Personalità
IZZO, FEDERICA
2020/2021
Abstract
Questa Tesi ha l’obiettivo di illustrare uno studio volto ad analizzare la Psicoterapia Interpersonale adattata al Disturbo Borderline di Personalità (IPT-BPD; Markowitz, Skodol e Bleiberg, 2006) applicata ad una paziente adolescente, offrendo una panoramica dello stato dell’arte della ricerca in psicoterapia e della concettualizzazione della diagnosi di BPD. Nello specifico, si tratta di uno studio sul caso singolo, inquadrabile nella cornice teorica della process research, condotto utilizzando il metodo CCRT (Core Conflictual Relationship Theme; Luborsky et al., 1994). Il metodo CCRT è stato applicato alle trascrizioni di 13 sedute campione selezionate sul totale dei colloqui effettuati dalla paziente MG durante un anno di trattamento. Il razionale su cui si basa la scelta di questo strumento risiede nella possibilità di valutare il cambiamento in itinere attraverso l’evoluzione dei CCRT più pervasivi, i quali rappresentano gli stili relazionali della paziente. Ogni CCRT è ricavato dagli episodi relazionali (RE) narrati dalla paziente e si compone di tre elementi: il desiderio del soggetto (W), la relativa risposta dell’altro (RO) e la rispettiva reazione del soggetto (RS). Sono stati selezionati unicamente RE sufficientemente completi, valutati con un punteggio maggiore o uguale a 2.5 su 5. La conversione dei CCRT in categorie standard è stata effettuata attraverso la versione italiana del sistema categoriale CCRT-LU (Albani et al., 2002; Vicari, Fabi, Clementel, Gottarelli e Casonato, 2003). I risultati ottenuti dimostrano che la ITP-BPD ha provocato una modificazione degli stili relazionali della paziente MG. I CCRT emersi nel corso del trattamento risultano gradualmente più flessibili e più soddisfacenti, raggiungendo i risultati più positivi alla fine del percorso terapeutico. Inoltre, questi risultati sono coerenti con le teorie di riferimento di questa Tesi e con l’esperienza soggettiva della paziente, esplicitamente espressa da lei stessa. Il principale limite dello studio riguarda il fatto che sia stato condotto da una valutatrice inesperta. Nonostante ciò, l’intera valutazione è stata supervisionata da un giudice esperto e ricerche pregresse dimostrano una discreta concordanza tra giudici inesperti ed esperti (Luborsky et al., 2004, cit. in Luborsky e Luborsky, 2006). L’utilità di questo studio risiede nel fatto che il metodo CCRT rappresenta uno strumento adeguato a valutare il processo terapeutico senza snaturare il contesto clinico, dal momento che ai pazienti non si richiede nulla che non accada già nel quotidiano della pratica clinica, fornendo così un buon rapporto tra efficacy e effectiveness. Ricerche future potrebbero riprodurre questo disegno implementandolo con misurazioni dell’outcome, affinché la correlazione di questi dati con quelli ottenuti dallo studio sul processo possano fornire un’indicazione quantitativa del cambiamento avvenuto nel corso del trattamento.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/45204