The experimental and researching work carried out in this thesis aims to confirm the strong motivational value of laboratory teaching, given to a second class of primary school, in combination with the methodology of learning by discovery. The two teaching methods employ an approach that is inductive, practical, and dynamic, where students are encouraged to ask questions and solve problems while also observing and experiencing reality in a practical way. In this context, the role of the teacher is crucial because, besides organizing and setting up the learning environment and activities, he is a guide and facilitator, thanks to which students feel more involved and capable, learn in a meaningful and permanent way, and they learn how to interact and cooperate with peers, increasing their sense of self-efficacy and, as a consequence, their self-esteem and academic performance. The educational process was 10 classes long and recreated a "chemistry laboratory" where experiment mixtures and solutions of common materials, easily available in the kitchen; recreating several simple experiments, the children were given the opportunity to experiment some of the concepts of chemistry, such as the unit of measure, concentration, the role of temperature in reactions and the difference between homogeneous and heterogeneous mixtures; all of this, before finding themselves with theoretical definitions and constructs, typical of secondary school. Before the educational project started, anonymous surveys were administered in order to determine how children perceived science and school. After the end of the whole journey, the surveys were administered again to measure the changes in the previously mentioned perceptions and indeed a clear improvement of these perceptions was found, accompanied by a more collaborative, interested and involved attitude in the subject, which was also observed during the rest of the school time. Lastly, students were valued using an exhaustive set of indicators and asked to self-value themselves using the identical indices. The difference between the areas of competence perceived by the teacher and those perceived by the students at the end of the work have returned a good picture of the self-esteem and perception of their own abilities by the students, which were satisfactory although slightly undervalued in almost all cases, with some children who underestimated and others who overestimated themselves. The research has effectively demonstrated the value of experience, active teaching and laboratory within the primary school, in order to produce meaningful learning, and to improve the sense of self-awareness of children and the positive perception of themselves and the school; it could be a valid proof of the positive results of implementing experiential teaching within the primary school.
Il lavoro di sperimentazione e ricerca svolto nella Tesi in oggetto vuole confermare il forte valore motivazionale della didattica laboratoriale, somministrata ad una classe seconda della Scuola Primaria, in combinazione con la metodologia dell’apprendimento per scoperta. Le due modalità didattiche impiegano un approccio induttivo, pratico e dinamico, nel quale gli alunni sono portati a porsi domande e a risolvere problemi, osservando e sperimentando in modo pratico la realtà. In questo contesto, il ruolo dell’insegnante è fondamentale poiché, oltre ad organizzare e allestire l’ambiente di apprendimento e le attività, è una guida e un facilitatore, grazie a cui gli studenti si sentono maggiormente coinvolti e capaci, apprendono in maniera significativa e duratura e imparano ad interagire e collaborare con i pari, aumentando il proprio senso di auto-efficacia e di conseguenza la propria autostima e il proprio rendimento scolastico. L’intervento didattico si è articolato in 10 incontri volti a ricreare un “laboratorio di chimica” nel quale sperimentare miscugli e soluzioni a partire da materiali di uso comune, facilmente reperibili in cucina; ricreando diversi semplici esperimenti, i bambini hanno avuto occasione di sperimentare empiricamente alcuni concetti propri della chimica, quali ad esempio l’unità di misura, la concentrazione, il ruolo della temperatura nelle reazioni e la differenza tra miscuglio omogeneo ed eterogeneo; il tutto prima di misurarsi con definizioni e costrutti teorici, tipici della scuola secondaria. Prima di cominciare l’intervento didattico sono stati somministrati dei questionari anonimi allo scopo di rilevare la percezione che i bambini e le bambine avevano della materia scienze e della scuola. Dopo aver concluso l’intero percorso, il questionario è stato nuovamente somministrato per registrare il cambiamento nelle percezioni già menzionate ed effettivamente è stato riscontrato un netto miglioramento delle stesse, accompagnato da un atteggiamento più collaborativo, interessato e partecipato alla materia, il quale è stato osservato anche nel resto del tempo scolastico. Infine, gli alunni sono stati valutati seguendo un elenco esaustivo di indicatori ed è stato chiesto loro di autovalutarsi seguendo gli stessi indici. La differenza tra le aree di competenza rilevate dall’insegnante e quelle percepite dagli studenti al termine del lavoro hanno restituito una buona fotografia dell’autostima e della percezione delle proprie capacità da parte degli studenti, che sono risultate soddisfacenti seppur leggermente svalutanti in quasi tutti i casi, con alcuni bambini che si sono molto sottovalutati e altri che si sono sopravvalutati. La ricerca ha dunque dimostrato efficacemente il valore dell’esperienza e della didattica attiva e laboratoriale all’interno della scuola primaria, sia allo scopo di produrre apprendimenti significativi, sia per migliorare il senso di auto-efficacia dei bambini e la percezione positiva di loro stessi e della scuola; essa può essere una valida testimonianza degli esiti positivi dell’attuazione della didattica esperienziale all’interno della scuola primaria.
La motivazione ad apprendere nella scuola Primaria: un approccio sperimentale a miscugli e soluzioni
SAPORITO, SIMONA
2023/2024
Abstract
Il lavoro di sperimentazione e ricerca svolto nella Tesi in oggetto vuole confermare il forte valore motivazionale della didattica laboratoriale, somministrata ad una classe seconda della Scuola Primaria, in combinazione con la metodologia dell’apprendimento per scoperta. Le due modalità didattiche impiegano un approccio induttivo, pratico e dinamico, nel quale gli alunni sono portati a porsi domande e a risolvere problemi, osservando e sperimentando in modo pratico la realtà. In questo contesto, il ruolo dell’insegnante è fondamentale poiché, oltre ad organizzare e allestire l’ambiente di apprendimento e le attività, è una guida e un facilitatore, grazie a cui gli studenti si sentono maggiormente coinvolti e capaci, apprendono in maniera significativa e duratura e imparano ad interagire e collaborare con i pari, aumentando il proprio senso di auto-efficacia e di conseguenza la propria autostima e il proprio rendimento scolastico. L’intervento didattico si è articolato in 10 incontri volti a ricreare un “laboratorio di chimica” nel quale sperimentare miscugli e soluzioni a partire da materiali di uso comune, facilmente reperibili in cucina; ricreando diversi semplici esperimenti, i bambini hanno avuto occasione di sperimentare empiricamente alcuni concetti propri della chimica, quali ad esempio l’unità di misura, la concentrazione, il ruolo della temperatura nelle reazioni e la differenza tra miscuglio omogeneo ed eterogeneo; il tutto prima di misurarsi con definizioni e costrutti teorici, tipici della scuola secondaria. Prima di cominciare l’intervento didattico sono stati somministrati dei questionari anonimi allo scopo di rilevare la percezione che i bambini e le bambine avevano della materia scienze e della scuola. Dopo aver concluso l’intero percorso, il questionario è stato nuovamente somministrato per registrare il cambiamento nelle percezioni già menzionate ed effettivamente è stato riscontrato un netto miglioramento delle stesse, accompagnato da un atteggiamento più collaborativo, interessato e partecipato alla materia, il quale è stato osservato anche nel resto del tempo scolastico. Infine, gli alunni sono stati valutati seguendo un elenco esaustivo di indicatori ed è stato chiesto loro di autovalutarsi seguendo gli stessi indici. La differenza tra le aree di competenza rilevate dall’insegnante e quelle percepite dagli studenti al termine del lavoro hanno restituito una buona fotografia dell’autostima e della percezione delle proprie capacità da parte degli studenti, che sono risultate soddisfacenti seppur leggermente svalutanti in quasi tutti i casi, con alcuni bambini che si sono molto sottovalutati e altri che si sono sopravvalutati. La ricerca ha dunque dimostrato efficacemente il valore dell’esperienza e della didattica attiva e laboratoriale all’interno della scuola primaria, sia allo scopo di produrre apprendimenti significativi, sia per migliorare il senso di auto-efficacia dei bambini e la percezione positiva di loro stessi e della scuola; essa può essere una valida testimonianza degli esiti positivi dell’attuazione della didattica esperienziale all’interno della scuola primaria.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/4516