L'oggetto di questa tesi riguarda ¿Le interviste impossibili¿, un programma della seconda rete radiofonica Rai che ebbe molto successo negli anni Settanta del Novecento. Dopo una introduzione storica nella quale è stato spiegato come le conversazioni con i grandi del passato abbiano accompagnato la storia e il pensiero dell'uomo fin dai tempi dell'Antica Grecia, e dunque non siano un esercizio letterario in voga solo negli anni Settanta, si è passati ad una analisi dettagliata di alcune delle interviste impossibili dell'omonimo programma radiofonico. Le interviste sono state analizzate seguendo alcune linee guida rivelatesi preziose per lo svolgimento del lavoro: il pensiero di Arnheim sulla cecità della radio, l'attenzione al ritmo del dialogo e alle pause, l'elemento dell'ironia che si è rivelato una prerogativa della serie, le voci dei personaggi, i suoni, i rumori ecc. Infine l'ultimo capitolo è stato dedicato alla presenza delle interviste impossibili dei nostri anni. Donatella Boni scrive che quella dei dialoghi con i personaggi del passato è una pratica contagiosa. Il dialogo con o fra personaggi trapassati ha saputo resistere allo scorrere del tempo adattandosi, qualora ne fosse il caso, ai progressi tecnologici. Da esercizio letterario destinato alla pagina scritta, si è passati alle interviste impossibili scritte per il medium radiofonico, alle stesse interviste riadattate per essere presentate in teatro, o realizzate appositamente per la televisione.

Le Interviste Impossibili: un format senza tempo

MARTINO, MARCO
2011/2012

Abstract

L'oggetto di questa tesi riguarda ¿Le interviste impossibili¿, un programma della seconda rete radiofonica Rai che ebbe molto successo negli anni Settanta del Novecento. Dopo una introduzione storica nella quale è stato spiegato come le conversazioni con i grandi del passato abbiano accompagnato la storia e il pensiero dell'uomo fin dai tempi dell'Antica Grecia, e dunque non siano un esercizio letterario in voga solo negli anni Settanta, si è passati ad una analisi dettagliata di alcune delle interviste impossibili dell'omonimo programma radiofonico. Le interviste sono state analizzate seguendo alcune linee guida rivelatesi preziose per lo svolgimento del lavoro: il pensiero di Arnheim sulla cecità della radio, l'attenzione al ritmo del dialogo e alle pause, l'elemento dell'ironia che si è rivelato una prerogativa della serie, le voci dei personaggi, i suoni, i rumori ecc. Infine l'ultimo capitolo è stato dedicato alla presenza delle interviste impossibili dei nostri anni. Donatella Boni scrive che quella dei dialoghi con i personaggi del passato è una pratica contagiosa. Il dialogo con o fra personaggi trapassati ha saputo resistere allo scorrere del tempo adattandosi, qualora ne fosse il caso, ai progressi tecnologici. Da esercizio letterario destinato alla pagina scritta, si è passati alle interviste impossibili scritte per il medium radiofonico, alle stesse interviste riadattate per essere presentate in teatro, o realizzate appositamente per la televisione.
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