The purpose of this discussion is to present Manzi as a man, but by an unusual road than already followed, which privileges the teacher of the small screen or the innovative pedagogue. The way that I want to follow is the one that goes into Manzi writer and educator through the protagonists of his narrative texts. And indeed, the aim is to present it mainly as an author, by examining the style and literary passions. At first I sketch a well-rounded portrait of the man, his beginnings in the world of school, via his television career, reaching to its Latin American experience and his clashes with the Ministry of education. In the second part of the first chapter I will present its ideas on teaching methods, placing them in post-war school and Sixties-Seventies. With the second chapter there goes in the analysis of some works of Manzi, studying the central themes and their connection with the type of teacher that he embodies or that he ideally would like to see more in reality. Then it offers a presentation of the masters who appear in his novels, as promoters of ideals aimed at creating a more just society. After I pass to the study of style, remarking its communication accessible to everyone, but it does not scorn to poetic elements. In the same way that Manzi tries to convey in its television and radio broadcasts, and in his lectures to the students of elementary, messages that are as clear and accessible as possible, so in written he tends to use one medium style, which never falls into neglect. As for him singing is a form of affirmation of the dignity of the individual and of the community, so the poetry of some of his narrative segments also underscores stylistically this claim of freedom and vitality. In the last chapter he draws a road, which eventually will be covered by later studies, within a hypothetical Manzi's ideal library, in which he may have taken to process his writings. So I examine deep motivations that drove the author to write novels, and then I move on to an overview of authors that supposedly inspired him, first in his fairy-tale traits, then in South American trilogy. In addition, examining some of his books of readings for elementary school, you try a brief comparison between his style and that of the writers presented in these anthologies, often antithetical to his, emphasizing the esteem that he without doubt fed to Gianni Rodari. Finally, I propose a brief investigation of the satirical Manzi.
Lo scopo di questa trattazione è quello di presentare Manzi come uomo, ma percorrendo una strada insolita rispetto a quella, già molto battuta, che privilegia l'insegnante del piccolo schermo o il pedagogo innovatore. La via che si vuole seguire è quella che si inoltra nel Manzi scrittore ed educatore attraverso i protagonisti dei suoi testi narrativi. E anzi, l'obiettivo è presentarlo soprattutto come autore, esaminandone lo stile e le passioni letterarie. Inizialmente si abbozza un ritratto a tutto tondo del Manzi uomo, dai suoi esordi nel mondo della scuola, passando per la sua carriera televisiva, fino a giungere alla sua esperienza latinoamericana e ai suoi scontri con il Ministero dell'Istruzione. Nella seconda parte del primo capitolo si presentano invece le sue idee sui metodi di insegnamento, collocandole nel panorama scolastico del secondo dopoguerra e degli anni Sessanta-Settanta. Con il secondo capitolo ci si addentra nell'analisi di alcune opere di Manzi, studiandone i temi centrali e il loro legame con il tipo di maestro che egli incarna o che idealmente vorrebbe vedere più presente nella realtà. Quindi si propone una presentazione delle figure di maestri che compaiono nei suoi romanzi, come promotori di ideali miranti alla creazione di una società più giusta. In seguito si passa allo studio dello stile, rimarcandone la comunicatività accessibile a tutti, che però non disdegna elementi poetici. Allo stesso modo in cui Manzi cerca di trasmettere nelle sue trasmissioni televisive e radiofoniche, e nelle sue lezioni agli alunni delle elementari, messaggi che siano il più possibile chiari e accessibili, così nello scritto tende a utilizzare uno stile medio, che non cade mai nella trascuratezza. Come per lui il canto è una forma di affermazione della dignità dell'individuo e della comunità, così la poesia di alcuni suoi segmenti narrativi sottolinea anche stilisticamente questa rivendicazione di libertà e vitalità. Nell'ultimo capitolo si traccia una strada, che eventualmente potrà essere percorsa da studi successivi, all'interno di un'ipotetica biblioteca ideale di Manzi, alla quale egli può avere attinto per elaborare i suoi scritti. Così si esaminano le motivazioni profonde che hanno spinto l'autore a scrivere romanzi, per poi passare a una rassegna di autori che presumibilmente lo hanno ispirato, prima nei suoi tratti fiabeschi, poi nei racconti della trilogia sudamericana. Inoltre, prendendo in esame alcuni suoi libri di letture per la scuola elementare, si tenta un breve confronto tra il suo stile e quello degli scrittori presentati in queste antologie, spesso antitetico al suo, sottolineando la stima che egli senza dubbio nutriva per Gianni Rodari. Infine, è proposta una breve indagine sul Manzi satirico.
Alberto Manzi scrittore
MARUCCO, SIMONE
2011/2012
Abstract
Lo scopo di questa trattazione è quello di presentare Manzi come uomo, ma percorrendo una strada insolita rispetto a quella, già molto battuta, che privilegia l'insegnante del piccolo schermo o il pedagogo innovatore. La via che si vuole seguire è quella che si inoltra nel Manzi scrittore ed educatore attraverso i protagonisti dei suoi testi narrativi. E anzi, l'obiettivo è presentarlo soprattutto come autore, esaminandone lo stile e le passioni letterarie. Inizialmente si abbozza un ritratto a tutto tondo del Manzi uomo, dai suoi esordi nel mondo della scuola, passando per la sua carriera televisiva, fino a giungere alla sua esperienza latinoamericana e ai suoi scontri con il Ministero dell'Istruzione. Nella seconda parte del primo capitolo si presentano invece le sue idee sui metodi di insegnamento, collocandole nel panorama scolastico del secondo dopoguerra e degli anni Sessanta-Settanta. Con il secondo capitolo ci si addentra nell'analisi di alcune opere di Manzi, studiandone i temi centrali e il loro legame con il tipo di maestro che egli incarna o che idealmente vorrebbe vedere più presente nella realtà. Quindi si propone una presentazione delle figure di maestri che compaiono nei suoi romanzi, come promotori di ideali miranti alla creazione di una società più giusta. In seguito si passa allo studio dello stile, rimarcandone la comunicatività accessibile a tutti, che però non disdegna elementi poetici. Allo stesso modo in cui Manzi cerca di trasmettere nelle sue trasmissioni televisive e radiofoniche, e nelle sue lezioni agli alunni delle elementari, messaggi che siano il più possibile chiari e accessibili, così nello scritto tende a utilizzare uno stile medio, che non cade mai nella trascuratezza. Come per lui il canto è una forma di affermazione della dignità dell'individuo e della comunità, così la poesia di alcuni suoi segmenti narrativi sottolinea anche stilisticamente questa rivendicazione di libertà e vitalità. Nell'ultimo capitolo si traccia una strada, che eventualmente potrà essere percorsa da studi successivi, all'interno di un'ipotetica biblioteca ideale di Manzi, alla quale egli può avere attinto per elaborare i suoi scritti. Così si esaminano le motivazioni profonde che hanno spinto l'autore a scrivere romanzi, per poi passare a una rassegna di autori che presumibilmente lo hanno ispirato, prima nei suoi tratti fiabeschi, poi nei racconti della trilogia sudamericana. Inoltre, prendendo in esame alcuni suoi libri di letture per la scuola elementare, si tenta un breve confronto tra il suo stile e quello degli scrittori presentati in queste antologie, spesso antitetico al suo, sottolineando la stima che egli senza dubbio nutriva per Gianni Rodari. Infine, è proposta una breve indagine sul Manzi satirico.File | Dimensione | Formato | |
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