Gli ecosistemi montuosi presentano elevati livelli di biodiversità, un alto numero di specie endemiche e caratteristiche peculiari, che li rendono tra i più ricchi ed unici al mondo, ma allo stesso tempo sono estremamente vulnerabili, sia ai cambiamenti climatici in atto, sia ai cambiamenti di uso del suolo. Il monitoraggio delle cenosi nello spazio e nel tempo è uno strumento indispensabile per valutare lo stato di salute degli ecosistemi e poter effettuare una gestione adattativa del territorio. Il mio lavoro di tesi si inserisce all'interno di un progetto di monitoraggio a lungo termine della biodiversità animale in ambiente alpino. Nello specifico mi sono occupato di analizzare i cambiamenti in termini di α e β diversità in due taxa, carabidi (Coleoptera Carabidae) e uccelli, monitorati mediante metodi standardizzati e confrontabili, in 54 stazioni di campionamento, posizionate lungo 9 transetti altitudinali (range altitudinale 1200-2700 m). Tali transetti sono collocati all'interno di 3 aree protette dell'arco alpino nord-occidentale: Parco Nazionale Gran Paradiso (anni 2006, 2007, 2012), Parco Naturale Orsiera Rocciavrè e Parco Naturale Veglia Devero (anni 2007, 2008, 2012). Nonostante il breve intervallo temporale trascorso tra le sessioni di monitoraggio (5 anni massimo), le cenosi sono state esplorate al fine di verificare la presenza di cambiamenti significativi nella loro composizione, per individuare gruppi di specie o aree più soggette a cambiamenti. L'analisi della composizione di comunità ha mostrato cambiamenti minimi negli anni in entrambi i gruppi (Principal Coordinates Analysis) e ha permesso di individuare le principali variabili ambientali/topografiche che influenzano le cenosi di carabidi e uccelli, facendo emergere come l'importanza relativa di tali variabili abbia subito poche variazioni nel tempo (Variation Partitioning). L'analisi delle specie indicatrici (metodo IndVal), lungo il gradiente altitudinale e tra gli anni di monitoraggio, ha consentito di individuare gruppi di specie caratteristiche di specifiche fasce altitudinali, ma anche di individuare alcuni interessanti cambiamenti, sia in termini di specie in espansione (e.g., cinciarella, Cincidela gallica), sia in termini di specie in diminuzione (e.g., Synchus vivalis, coturnice). In conclusione, il mio lavoro ha permesso di evidenziare i principali cambiamenti avvenuti durante l'intervallo temporale considerato, ma soprattutto rappresenta un punto di partenza per valutare futuri cambiamenti, non appena ulteriori serie temporali saranno disponibili.
Biodiversità in ambiente alpino:composizione di comunità e variabilità spazio temporale
GABAGLIO, MATTEO
2012/2013
Abstract
Gli ecosistemi montuosi presentano elevati livelli di biodiversità, un alto numero di specie endemiche e caratteristiche peculiari, che li rendono tra i più ricchi ed unici al mondo, ma allo stesso tempo sono estremamente vulnerabili, sia ai cambiamenti climatici in atto, sia ai cambiamenti di uso del suolo. Il monitoraggio delle cenosi nello spazio e nel tempo è uno strumento indispensabile per valutare lo stato di salute degli ecosistemi e poter effettuare una gestione adattativa del territorio. Il mio lavoro di tesi si inserisce all'interno di un progetto di monitoraggio a lungo termine della biodiversità animale in ambiente alpino. Nello specifico mi sono occupato di analizzare i cambiamenti in termini di α e β diversità in due taxa, carabidi (Coleoptera Carabidae) e uccelli, monitorati mediante metodi standardizzati e confrontabili, in 54 stazioni di campionamento, posizionate lungo 9 transetti altitudinali (range altitudinale 1200-2700 m). Tali transetti sono collocati all'interno di 3 aree protette dell'arco alpino nord-occidentale: Parco Nazionale Gran Paradiso (anni 2006, 2007, 2012), Parco Naturale Orsiera Rocciavrè e Parco Naturale Veglia Devero (anni 2007, 2008, 2012). Nonostante il breve intervallo temporale trascorso tra le sessioni di monitoraggio (5 anni massimo), le cenosi sono state esplorate al fine di verificare la presenza di cambiamenti significativi nella loro composizione, per individuare gruppi di specie o aree più soggette a cambiamenti. L'analisi della composizione di comunità ha mostrato cambiamenti minimi negli anni in entrambi i gruppi (Principal Coordinates Analysis) e ha permesso di individuare le principali variabili ambientali/topografiche che influenzano le cenosi di carabidi e uccelli, facendo emergere come l'importanza relativa di tali variabili abbia subito poche variazioni nel tempo (Variation Partitioning). L'analisi delle specie indicatrici (metodo IndVal), lungo il gradiente altitudinale e tra gli anni di monitoraggio, ha consentito di individuare gruppi di specie caratteristiche di specifiche fasce altitudinali, ma anche di individuare alcuni interessanti cambiamenti, sia in termini di specie in espansione (e.g., cinciarella, Cincidela gallica), sia in termini di specie in diminuzione (e.g., Synchus vivalis, coturnice). In conclusione, il mio lavoro ha permesso di evidenziare i principali cambiamenti avvenuti durante l'intervallo temporale considerato, ma soprattutto rappresenta un punto di partenza per valutare futuri cambiamenti, non appena ulteriori serie temporali saranno disponibili.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
757928_tesimagistrale.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
2.15 MB
Formato
Adobe PDF
|
2.15 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/45081