The increase of female farmers is an important Italian phenomenon because we see a great diversification of activities, in particular in female agriculture holding (agri-tourism, environmental services, etc.). To study the environmental, productive and social aspects of female farmers in the province of Cuneo, we wanted conduct a research on a group of 90 women members of Coldiretti. The aim of this study is to identify: ¿ the productive activities like new products, short food distribution chain, traceability systems, etc.; ¿ the environmental activities like cultivar and endangered local breeds, the land and water management, etc.; ¿ the social aspects like teaching activities, agri-tourism, child care and elderly services, etc.. For current or future activities, every female farmers gave three main reasons (for example: to increase the incomes, to offer their sons another work opportunity, to increase the value of environment) from a list of pre-filled 19 answers. More than half of the respondents aged over 55 years old and more than half has finished the secondary school; the female farmers hold traditional farms: permanent crops (32%) and mixed farms (22%). The 60% of these farms has a turnover less than 30.000 ¿/years. About of the productive services, the short food distribution chain and food traceability are the most persuaded; in the future the 18% of female farmers will want to introduce new products and the 14% improve the logistic aspects of food distribution. They want introduce this activities for economic reason and to improve the farm figure, to create their sons a new work opportunity and to product healthy food. About environmental aspects, the 21% uses cultural practices to conserve water (microirrigation, treatments of agriculture wastewater) and almost the 20% produces energy from renewable sources. For the future, almost the 30% of the respondents actually gives services like land management and the 20% wants to produce energy from renewable sources for environmental and economic reasons. About social aspects, actually female farms give activities about land development (like the forest care and the land conservation for the tourism, 34%) and tourism and recreational activity with agri-tourism (20%); for the future, instead, the respondents will wish give some child care and elderly services.
L'aumento delle imprenditrici agricole è un fenomeno che ha interessato tutte le regioni italiane, dove si assiste ad una maggiore diversificazione delle attività condotte nelle aziende, specie a conduzione femminile (agriturismo, servizi ambientali, etc.). Per capire meglio come questo fenomeno abbia coinvolto anche le imprenditrici agricole in provincia di Cuneo, è stata condotta un'indagine su un campione di 90 aziende a conduzione femminile affiliate alla Coldiretti. L'obiettivo era quello di studiare le attività a carattere ambientale svolte da queste aziende; su richiesta della Coldiretti, il lavoro è stato esteso anche verso attività di ampliamento e valorizzazione della produzione e ai servizi socioeconomici. Oltre ad identificare le caratteristiche aziendali, l'obiettivo è stato quello di identificare: ¿ attività di diversificazione e valorizzazione delle produzioni aziendali (nuovi prodotti, filiera corta e lunga, tracciabilità, etc.); ¿ attività ambientali ed ecosostenibili (cultivar e/o razze locali in via di estinzione, sistemazione e manutenzione del territorio, gestione delle acque, etc.); ¿ servizi a valenza socioeconomica (attività didattiche, agriturismo, servizi all'infanzia ed agli anziani, etc.). Per ogni attività intrapresa (o da intraprendere in futuro) sono state richieste alle intervistate 3 motivazioni principali (ad esempio: aumentare il reddito, offrire un'opportunità ai figli, valorizzare l'ambiente), da scegliere da una lista precompilata di 19 risposte. Più della metà delle intervistate ha un'età superiore a 55 anni e più della metà possiede la licenza media. Le imprenditrici gestiscono principalmente aziende a indirizzo produttivo tradizionale: colture permanenti (32%) e miste con coltivazioni e allevamenti (22%). Il 60% delle aziende ha un volume di affari inferiore a 30.000 euro/anno. Per quanto riguarda le attività di diversificazione delle produzioni aziendali, la filiera corta e la tracciabilità dei prodotti aziendali sono le maggiormente perseguite, mentre per il futuro il 18% delle imprenditrici vorrebbe avventurarsi anche verso nuove produzioni e il 14% vorrebbe migliorare gli aspetti logistici di distribuzione dei prodotti. L'aspetto economico è dominante sia per l'oggi che per il domani, ma è anche importante l'immagine dell'azienda, creare opportunità per i figli e produrre alimenti sani e di qualità. Per le attività ambientali ed ecosostenibili è emerso che il 21% delle intervistate mette in atto pratiche per una gestione più oculata dell'acqua (microirrigazione, trattamento delle acque reflue) e quasi il 20% produce energia da fonti rinnovabili. E per il futuro? Circa il 30% delle risposte è stato indirizzato verso attività di manutenzione e sistemazione del territorio, mentre quasi il 20% delle intervistate vorrebbe produrre energia da fonti rinnovabili. Per quanto riguarda i motivi che hanno spinto le intervistate a mettere in pratica queste attività, ci sono ragioni ambientali, sfumate con quelle economiche che si rafforzano nei motivi che spingerebbero le intervistate ad intraprendere queste attività in futuro. I servizi a valenza socioeconomica attualmente forniti riguardano principalmente le proposte di valorizzazione del territorio (come la cura dei boschi e la conservazione del paesaggio per fruibilità turistica, 34%) e le attività turistico-ricreative affiancate dall'agriturismo (20%); per il futuro, invece, le intervistate includono anche i servizi all'infanzia ed agli anziani.
Aziende agricole a conduzione femminile nel cuneese: aspetti ambientali, produttivi e sociali.
COSTA, ELISABETTA
2012/2013
Abstract
L'aumento delle imprenditrici agricole è un fenomeno che ha interessato tutte le regioni italiane, dove si assiste ad una maggiore diversificazione delle attività condotte nelle aziende, specie a conduzione femminile (agriturismo, servizi ambientali, etc.). Per capire meglio come questo fenomeno abbia coinvolto anche le imprenditrici agricole in provincia di Cuneo, è stata condotta un'indagine su un campione di 90 aziende a conduzione femminile affiliate alla Coldiretti. L'obiettivo era quello di studiare le attività a carattere ambientale svolte da queste aziende; su richiesta della Coldiretti, il lavoro è stato esteso anche verso attività di ampliamento e valorizzazione della produzione e ai servizi socioeconomici. Oltre ad identificare le caratteristiche aziendali, l'obiettivo è stato quello di identificare: ¿ attività di diversificazione e valorizzazione delle produzioni aziendali (nuovi prodotti, filiera corta e lunga, tracciabilità, etc.); ¿ attività ambientali ed ecosostenibili (cultivar e/o razze locali in via di estinzione, sistemazione e manutenzione del territorio, gestione delle acque, etc.); ¿ servizi a valenza socioeconomica (attività didattiche, agriturismo, servizi all'infanzia ed agli anziani, etc.). Per ogni attività intrapresa (o da intraprendere in futuro) sono state richieste alle intervistate 3 motivazioni principali (ad esempio: aumentare il reddito, offrire un'opportunità ai figli, valorizzare l'ambiente), da scegliere da una lista precompilata di 19 risposte. Più della metà delle intervistate ha un'età superiore a 55 anni e più della metà possiede la licenza media. Le imprenditrici gestiscono principalmente aziende a indirizzo produttivo tradizionale: colture permanenti (32%) e miste con coltivazioni e allevamenti (22%). Il 60% delle aziende ha un volume di affari inferiore a 30.000 euro/anno. Per quanto riguarda le attività di diversificazione delle produzioni aziendali, la filiera corta e la tracciabilità dei prodotti aziendali sono le maggiormente perseguite, mentre per il futuro il 18% delle imprenditrici vorrebbe avventurarsi anche verso nuove produzioni e il 14% vorrebbe migliorare gli aspetti logistici di distribuzione dei prodotti. L'aspetto economico è dominante sia per l'oggi che per il domani, ma è anche importante l'immagine dell'azienda, creare opportunità per i figli e produrre alimenti sani e di qualità. Per le attività ambientali ed ecosostenibili è emerso che il 21% delle intervistate mette in atto pratiche per una gestione più oculata dell'acqua (microirrigazione, trattamento delle acque reflue) e quasi il 20% produce energia da fonti rinnovabili. E per il futuro? Circa il 30% delle risposte è stato indirizzato verso attività di manutenzione e sistemazione del territorio, mentre quasi il 20% delle intervistate vorrebbe produrre energia da fonti rinnovabili. Per quanto riguarda i motivi che hanno spinto le intervistate a mettere in pratica queste attività, ci sono ragioni ambientali, sfumate con quelle economiche che si rafforzano nei motivi che spingerebbero le intervistate ad intraprendere queste attività in futuro. I servizi a valenza socioeconomica attualmente forniti riguardano principalmente le proposte di valorizzazione del territorio (come la cura dei boschi e la conservazione del paesaggio per fruibilità turistica, 34%) e le attività turistico-ricreative affiancate dall'agriturismo (20%); per il futuro, invece, le intervistate includono anche i servizi all'infanzia ed agli anziani.File | Dimensione | Formato | |
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