Il processo penale può essere definito come una serie di atti giuridici, istituzionali, organizzati e compiuti da soggetti qualificati, finalizzato all'accertamento della fondatezza della notizia di reato. Il processo è lo strumento attraverso il quale si attua la giurisdizione penale. Esso racchiude in sè una serie di atti che hanno origine da un'imputazione e si concludono con una sentenza che assolve o condanna l'imputato. In questo elaborato sono stati accuratamente descritti due momenti chiave che caratterizzano l'iter processuale: l'attività investigativa che, anche con la testimonianza, porta all'assunzione della prova mediante esame incrociato e la preparazione dell'arringa finale. Nel nostro sistema penale, infatti, l'esame testimoniale e il relativo controesame, la cd. la Cross examination, divengono momenti salienti della vicenda processuale. La Cross examination può essere considerata uno strumento molto utile attraverso il quale ci assicuriamo un'efficace esame testimoniale e che permette al giudice di giungere alla decisione finale; la cross examination rappresenta quindi uno dei principali mezzi di acquisizione della prova testimoniale del nuovo processo penale, che verte non su ciò che è successo ma su quello che viene detto di ciò che è successo (Gulotta 2002). Appare dunque opportuno sottolineare come lo scopo mediato della cross-examination sia quello di far emergere la verità processuale, mentre lo scopo immediato è quello di persuadere il giudice. Da qui è importante evidenziare il forte peso che le capacità comunicative, e ancor di più persuasive, assumono dal momento dell'assunzione delle prove fino alla preparazione della discussione finale dinanzi al giudice. Saper comunicare durante un processo penale significa riuscire a raggiungere gli obiettivi prefissati; la comunicazione all'interno di un processo penale necessita di capacità peculiari e specifiche che differiscono, per l'appunto, da una comunicazione della vita quotidiana. L'analisi e lo studio dell'oratoria classica ci ha permesso di evidenziarne gli indiscussi pregi e vantaggi legati alla capacità comunicativa e al suo potere persuasivo. Inoltre la retorica classica ha fornito un importante contributo in grado di descrivere al meglio le caratteristiche di base che concorrono a rendere persuasiva un'arringa;oggi la situazione è in parte cambiata, il nostro sistema penale ha affidato un ruolo e un'importanza maggiore alla fase della cross-examination; nonostante ciò non bisogna sottovalutare il peso che assumono le competenze e le capacità comunicative di un avvocato durante la fase della discussione finale. Se è vero che l'esame incrociato e l'esame testimoniale sono momenti cruciali per la decisione del giudice, la discussione resta un momento decisivo del lavoro difensivo:un buon avvocato deve sapere e conoscere cosa deve avere un'arringa per condurre a proficuo risultato;la struttura del ragionamento argomentativo, nell'arringa, deve essere caratterizzata dalla capacità, dell'avvocato, di sapere ricercare gli argomenti e si saperli bene disporre all'adattamento dell'uditorio coniugando le massime di comune esperienza con la logica dell'argomentazione; sapendo adoperarsi coniugando insieme il potere della comunicazione verbale e non verbale.L'arringa deve persuadere il giudice,deve far fondere l'avvocato con il giudicante nella decisione; l'avvocato deve avere la capacità di esaltare la forma retorica dell'arringa e la credibilità del difensore.
Dinamiche psicologiche-giuridiche in ambito penalistico: dall'investigazione alla discussione.
RUOTOLO, ALESSANDRO
2012/2013
Abstract
Il processo penale può essere definito come una serie di atti giuridici, istituzionali, organizzati e compiuti da soggetti qualificati, finalizzato all'accertamento della fondatezza della notizia di reato. Il processo è lo strumento attraverso il quale si attua la giurisdizione penale. Esso racchiude in sè una serie di atti che hanno origine da un'imputazione e si concludono con una sentenza che assolve o condanna l'imputato. In questo elaborato sono stati accuratamente descritti due momenti chiave che caratterizzano l'iter processuale: l'attività investigativa che, anche con la testimonianza, porta all'assunzione della prova mediante esame incrociato e la preparazione dell'arringa finale. Nel nostro sistema penale, infatti, l'esame testimoniale e il relativo controesame, la cd. la Cross examination, divengono momenti salienti della vicenda processuale. La Cross examination può essere considerata uno strumento molto utile attraverso il quale ci assicuriamo un'efficace esame testimoniale e che permette al giudice di giungere alla decisione finale; la cross examination rappresenta quindi uno dei principali mezzi di acquisizione della prova testimoniale del nuovo processo penale, che verte non su ciò che è successo ma su quello che viene detto di ciò che è successo (Gulotta 2002). Appare dunque opportuno sottolineare come lo scopo mediato della cross-examination sia quello di far emergere la verità processuale, mentre lo scopo immediato è quello di persuadere il giudice. Da qui è importante evidenziare il forte peso che le capacità comunicative, e ancor di più persuasive, assumono dal momento dell'assunzione delle prove fino alla preparazione della discussione finale dinanzi al giudice. Saper comunicare durante un processo penale significa riuscire a raggiungere gli obiettivi prefissati; la comunicazione all'interno di un processo penale necessita di capacità peculiari e specifiche che differiscono, per l'appunto, da una comunicazione della vita quotidiana. L'analisi e lo studio dell'oratoria classica ci ha permesso di evidenziarne gli indiscussi pregi e vantaggi legati alla capacità comunicativa e al suo potere persuasivo. Inoltre la retorica classica ha fornito un importante contributo in grado di descrivere al meglio le caratteristiche di base che concorrono a rendere persuasiva un'arringa;oggi la situazione è in parte cambiata, il nostro sistema penale ha affidato un ruolo e un'importanza maggiore alla fase della cross-examination; nonostante ciò non bisogna sottovalutare il peso che assumono le competenze e le capacità comunicative di un avvocato durante la fase della discussione finale. Se è vero che l'esame incrociato e l'esame testimoniale sono momenti cruciali per la decisione del giudice, la discussione resta un momento decisivo del lavoro difensivo:un buon avvocato deve sapere e conoscere cosa deve avere un'arringa per condurre a proficuo risultato;la struttura del ragionamento argomentativo, nell'arringa, deve essere caratterizzata dalla capacità, dell'avvocato, di sapere ricercare gli argomenti e si saperli bene disporre all'adattamento dell'uditorio coniugando le massime di comune esperienza con la logica dell'argomentazione; sapendo adoperarsi coniugando insieme il potere della comunicazione verbale e non verbale.L'arringa deve persuadere il giudice,deve far fondere l'avvocato con il giudicante nella decisione; l'avvocato deve avere la capacità di esaltare la forma retorica dell'arringa e la credibilità del difensore.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/44986