This thesis project revolves around the idea that truly inclusive teaching methods can exist, capable of reaching everyone and allowing each individual to better understand themselves and their way of working, in a school more attentive to the needs of the students who experience it. The theoretical framework first addresses the development of the concept of disability over time, including from a legislative perspective, which has led to today's situation of inclusion. Then it offers a reflection on the guidelines for inclusive teaching, focusing on the concept of Special Educational Needs, with particular attention to the situation of children with Borderline Intellectual Functioning (BIF), who are still under-recognized and under-supported within school walls. This approach is proposed to emphasize how the struggles carried out over time have enabled a deep study of the many facets concerning individuals, with the goal of inclusion. Considering this theoretical framework, the project provides an experimental contribution based on the desire to propose an example of teaching capable of adapting to the needs of everyone, without requiring unnecessary efforts from individual students to conform to it. Basically, it involves a cross-disciplinary teaching intervention carried out in a fifth-grade class, selected through accidental sampling, precisely because the goal is to adapt the teaching regardless of the context. The main theme is the human body systems, and the chosen strategy is station-based teaching, with each station delving into a system by creating a podcast, a prototype, and a concept map using the "Geco" software, while another group experiments with games aimed at enhancing executive functions. Essentially, the goal is to present a possible path to facilitate each student's learning, based on the premise that since everyone is different, one single strategy cannot be expected to meet the needs of each individual. Another objective is to value students, each with their own characteristics, encouraging them to believe in their potential, boosting their self-esteem, and making them active participants in the teaching-learning process. Lastly, this path reflects the desire to promote the tools proposed by the HPL Center, with the aim of integrating them with school teaching, as they are believed to be beneficial for the entire class.
Il progetto di tesi in questione ruota intorno all’idea per cui possa esistere una didattica realmente inclusiva capace di arrivare a tutti, permettendo a ciascuno di comprendere meglio se stesso e il proprio modo di lavorare, in una scuola più attenta ai bisogni degli alunni che la vivono. Il quadro teorico affronta in primis lo sviluppo della concezione di disabilità nel tempo, anche dal punto di vista legislativo, che ha permesso di giungere alla situazione odierna di inclusione. In seguito, propone una riflessione sulle linee guida per una didattica inclusiva, per poi focalizzarsi sul concetto di Bisogni Educativi Speciali, con un focus sulla situazione dei bambini caratterizzati da Funzionamento Intellettivo Limite (FIL), ancora poco riconosciuti e seguiti entro le mura scolastiche. Si propone tale impostazione per sottolineare come le lotte portate avanti nel tempo abbiano permesso di giungere a uno studio approfondito delle sfaccettature che interessano le persone con il fine ultimo dell’inclusione. Alla luce di tale inquadramento teorico, il progetto in analisi prevede un contributo sperimentale basato sulla volontà di proporre un esempio di didattica capace di adattarsi alle esigenze di ognuno, senza pretendere dai singoli studenti inutili sforzi per allinearsi a essa. Concretamente, si tratta di un intervento didattico trasversale portato avanti in una classe quinta, individuata tramite campionamento di tipo accidentale, proprio perché ci si propone di adattare l’insegnamento indipendentemente dal tipo di contesto. Il tema principale è quello degli apparati del corpo umano e la strategia individuata è quella della didattica a stazioni, in ognuna delle quali approfondisce ogni volta un apparato attraverso la creazione di un podcast, di un prototipo e di una mappa concettuale con il software “Geco”, mentre un ulteriore gruppo sperimenta giochi volti al potenziamento delle funzioni esecutive. Sostanzialmente, l’intento è quello di presentare una possibile strada per agevolare l’apprendimento di ogni alunno, nell’ottica per cui essendo tutti diversi, non si può pensare che una sola strategia si possa adattare alle esigenze di ciascuno. Un altro obiettivo è quello di valorizzare gli alunni, ciascuno con le proprie caratteristiche, invitandoli a credere nelle proprie potenzialità, stimolando la loro autostima e rendendoli soggetti attivi nel processo di insegnamento-apprendimento. In ultimo, questo percorso sottende la volontà di diffondere gli strumenti proposti dal Centro HPL con l’intento di coniugarli con la didattica scolastica, poiché si ritiene che possano essere impiegati a favore dell’intera classe.
Promuovere il successo scolastico di tutte e tutti: sviluppo e implementazione di un approccio didattico inclusivo in collaborazione con il Centro High Performance Learning
FERRERO, MARTINA
2023/2024
Abstract
Il progetto di tesi in questione ruota intorno all’idea per cui possa esistere una didattica realmente inclusiva capace di arrivare a tutti, permettendo a ciascuno di comprendere meglio se stesso e il proprio modo di lavorare, in una scuola più attenta ai bisogni degli alunni che la vivono. Il quadro teorico affronta in primis lo sviluppo della concezione di disabilità nel tempo, anche dal punto di vista legislativo, che ha permesso di giungere alla situazione odierna di inclusione. In seguito, propone una riflessione sulle linee guida per una didattica inclusiva, per poi focalizzarsi sul concetto di Bisogni Educativi Speciali, con un focus sulla situazione dei bambini caratterizzati da Funzionamento Intellettivo Limite (FIL), ancora poco riconosciuti e seguiti entro le mura scolastiche. Si propone tale impostazione per sottolineare come le lotte portate avanti nel tempo abbiano permesso di giungere a uno studio approfondito delle sfaccettature che interessano le persone con il fine ultimo dell’inclusione. Alla luce di tale inquadramento teorico, il progetto in analisi prevede un contributo sperimentale basato sulla volontà di proporre un esempio di didattica capace di adattarsi alle esigenze di ognuno, senza pretendere dai singoli studenti inutili sforzi per allinearsi a essa. Concretamente, si tratta di un intervento didattico trasversale portato avanti in una classe quinta, individuata tramite campionamento di tipo accidentale, proprio perché ci si propone di adattare l’insegnamento indipendentemente dal tipo di contesto. Il tema principale è quello degli apparati del corpo umano e la strategia individuata è quella della didattica a stazioni, in ognuna delle quali approfondisce ogni volta un apparato attraverso la creazione di un podcast, di un prototipo e di una mappa concettuale con il software “Geco”, mentre un ulteriore gruppo sperimenta giochi volti al potenziamento delle funzioni esecutive. Sostanzialmente, l’intento è quello di presentare una possibile strada per agevolare l’apprendimento di ogni alunno, nell’ottica per cui essendo tutti diversi, non si può pensare che una sola strategia si possa adattare alle esigenze di ciascuno. Un altro obiettivo è quello di valorizzare gli alunni, ciascuno con le proprie caratteristiche, invitandoli a credere nelle proprie potenzialità, stimolando la loro autostima e rendendoli soggetti attivi nel processo di insegnamento-apprendimento. In ultimo, questo percorso sottende la volontà di diffondere gli strumenti proposti dal Centro HPL con l’intento di coniugarli con la didattica scolastica, poiché si ritiene che possano essere impiegati a favore dell’intera classe.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
FERRERO MARTINA - 929176 - TESI DI LAUREA.pdf
non disponibili
Dimensione
3.35 MB
Formato
Adobe PDF
|
3.35 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/4491