Abstract La dimensione che assume in Italia il fenomeno dell'evasione fiscale ha spinto il legislatore, a partire dagli anni '70, a ricercare metodi e strumenti in grado di far fronte al problema efficacemente. Alla fine degli anni '90 ha preso forma un particolare strumento di analisi dei ricavi dichiarati da piccole imprese e lavoratori autonomi che prende il nome di 'studio di settore'. Lo Sds ha rappresentato uno snodo fondamentale nel sistema tributario perché in grado di unire allo stesso tempo un metodo analitico di accertamento con uno induttivo/presuntivo. Il contributo dato da questo strumento tuttavia è piuttosto controverso, per un verso certamente positivo ha però secondo molti in parte 'deluso le attese' iniziali. Il lavoro che viene presentato parte da una rassegna dei principali sviluppi normativi in ambito fiscale a partire dal 1973 e delle evidenze in merito alla stima del tax gap (capitolo primo) fino a giungere agli studi di settore che costituiscono il centro della trattazione (capitolo terzo). Un capitolo (il secondo) è dedicato alla teoria economica classica che tenta di spiegare la scelta del contribuente di evadere le imposte, mentre il quarto capitolo analizza in profondità la metodologia alla base degli studi di settore in termini matematico/statistici. L'ultimo capitolo punta invece a mettere in luce le criticità e i limiti degli studi di settore, suggerendo inoltre possibili miglioramenti da apportare e altre misure da adottare per rendere più efficace il contrasto all'evasione delle piccole imprese e dei lavoratori non subordinati.
Evoluzione e prospettive degli studi di settore in Italia
SCARMONCIN, ANDREA
2013/2014
Abstract
Abstract La dimensione che assume in Italia il fenomeno dell'evasione fiscale ha spinto il legislatore, a partire dagli anni '70, a ricercare metodi e strumenti in grado di far fronte al problema efficacemente. Alla fine degli anni '90 ha preso forma un particolare strumento di analisi dei ricavi dichiarati da piccole imprese e lavoratori autonomi che prende il nome di 'studio di settore'. Lo Sds ha rappresentato uno snodo fondamentale nel sistema tributario perché in grado di unire allo stesso tempo un metodo analitico di accertamento con uno induttivo/presuntivo. Il contributo dato da questo strumento tuttavia è piuttosto controverso, per un verso certamente positivo ha però secondo molti in parte 'deluso le attese' iniziali. Il lavoro che viene presentato parte da una rassegna dei principali sviluppi normativi in ambito fiscale a partire dal 1973 e delle evidenze in merito alla stima del tax gap (capitolo primo) fino a giungere agli studi di settore che costituiscono il centro della trattazione (capitolo terzo). Un capitolo (il secondo) è dedicato alla teoria economica classica che tenta di spiegare la scelta del contribuente di evadere le imposte, mentre il quarto capitolo analizza in profondità la metodologia alla base degli studi di settore in termini matematico/statistici. L'ultimo capitolo punta invece a mettere in luce le criticità e i limiti degli studi di settore, suggerendo inoltre possibili miglioramenti da apportare e altre misure da adottare per rendere più efficace il contrasto all'evasione delle piccole imprese e dei lavoratori non subordinati.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
703558_tesipdf.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
1.57 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.57 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/44846