L'estensione delle indagini aerobiologiche finalizzate alla definizione di misure preventive per la conservazione dei Beni Culturali dagli ambienti confinati a quelli esterni non può trascurare i licheni, potenziali agenti deteriogeni dei manufatti lapidei (Caneva et al. 2003). La presenza di spore e propaguli lichenici nel bioaerosol è stata però finora solamente ipotizzata a livello teorico, ma scarsamente verificata a livello sperimentale (Piervittori et al. 2007). Nell'ambito del progetto Interreg IIIA Alcotra ¿Anciens Vestiges en Ruines¿, un monitoraggio aerobiologico realizzato nel periodo luglio 2011-giugno 2012 presso il castello di Graines (XIII secolo; 1367 m; Brusson, Val d'Ayas) è stato finalizzato all'individuazione di spore attribuibili con certezza a funghi lichenizzati. In volumi d'aria aspirati in continuo (10 L min-1) per 7 gg/mese mediante un campionatore VPPS 2010 (Lanzoni) sono stati quantificati il carico totale di spore, suddivise in categorie su base fisionomica, e, in particolare, la presenza di spore polariloculari, esclusive delle Teloschistaceae, presenti nel sito con diverse specie (Caloplaca sp. pl. e Xanthoria elegans), e di spore muriformi scure attribuibili a Rhizocarpon geographicum gr. Le indagini in campo sono state combinate con la raccolta in continuo di dati micro- e mesoclimatici (termo-igrometrici e anemometrici) e con l'esposizione di lastre dei materiali lapidei dominanti (serpentiniti e prasiniti) finalizzata alla valutazione delle dinamiche di colonizzazione lichenica. In laboratorio, la dispersione di spore licheniche è stata valutata in un microcosmo progettato e realizzato ad hoc. Le analisi mostrano come la presenza nell'aria delle spore licheniche ricercate rappresenti più un evento eccezionale correlato a determinate condizioni igrometriche che una costante e, in ogni caso, risulti assolutamente subordinata a quella di spore fungine attribuibili a specie non lichenizzate (e.g. Cladosporium, Fusarium, Alternaria).

Indagini lichenologiche e aerobiologiche in ambiente aperto in Valle d'Aosta

SANDRONE, SILVIA
2011/2012

Abstract

L'estensione delle indagini aerobiologiche finalizzate alla definizione di misure preventive per la conservazione dei Beni Culturali dagli ambienti confinati a quelli esterni non può trascurare i licheni, potenziali agenti deteriogeni dei manufatti lapidei (Caneva et al. 2003). La presenza di spore e propaguli lichenici nel bioaerosol è stata però finora solamente ipotizzata a livello teorico, ma scarsamente verificata a livello sperimentale (Piervittori et al. 2007). Nell'ambito del progetto Interreg IIIA Alcotra ¿Anciens Vestiges en Ruines¿, un monitoraggio aerobiologico realizzato nel periodo luglio 2011-giugno 2012 presso il castello di Graines (XIII secolo; 1367 m; Brusson, Val d'Ayas) è stato finalizzato all'individuazione di spore attribuibili con certezza a funghi lichenizzati. In volumi d'aria aspirati in continuo (10 L min-1) per 7 gg/mese mediante un campionatore VPPS 2010 (Lanzoni) sono stati quantificati il carico totale di spore, suddivise in categorie su base fisionomica, e, in particolare, la presenza di spore polariloculari, esclusive delle Teloschistaceae, presenti nel sito con diverse specie (Caloplaca sp. pl. e Xanthoria elegans), e di spore muriformi scure attribuibili a Rhizocarpon geographicum gr. Le indagini in campo sono state combinate con la raccolta in continuo di dati micro- e mesoclimatici (termo-igrometrici e anemometrici) e con l'esposizione di lastre dei materiali lapidei dominanti (serpentiniti e prasiniti) finalizzata alla valutazione delle dinamiche di colonizzazione lichenica. In laboratorio, la dispersione di spore licheniche è stata valutata in un microcosmo progettato e realizzato ad hoc. Le analisi mostrano come la presenza nell'aria delle spore licheniche ricercate rappresenti più un evento eccezionale correlato a determinate condizioni igrometriche che una costante e, in ogni caso, risulti assolutamente subordinata a quella di spore fungine attribuibili a specie non lichenizzate (e.g. Cladosporium, Fusarium, Alternaria).
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