I cannabinoidi sintetici costituiscono un vasto gruppo eterogeneo di composti strutturalmente non correlati al Δ9-Tetraidrocannabinolo (THC), ma funzionalmente analoghi al principio attivo della Cannabis. Queste molecole sono state sviluppate dall'industria farmaceutica fin dagli anni '70, nel tentativo di creare dei composti con attività antinocicettiva (in particolare per il trattamento del dolore neuropatico) paragonabile ai cannabinoidi naturali ma privi degli effetti psicoattivi provocati da questi ultimi. Nonostante la loro notevole attività biologica, solo poche di queste molecole sono utilizzate, per lo più sperimentalmente, in terapia, mentre in gran parte sono state scartate per la loro tossicità e per i loro effetti psicoattivi. La novità del metodo sviluppato durante questo lavoro di tesi sta nell'identificazione e nella quantificazione di cannabinoidi di sintesi, in parte non ancora vietati dalla legislazione vigente, ma comunque sempre più presenti nel mondo dei consumatori di sostanze stupefacenti. Gli obiettivi di questo lavoro sono: sviluppare un unico metodo analitico che permetta di identificare e quantificare simultaneamente 23 cannabinoidi di sintesi; eseguire una validazione metodologica del metodo in esame; applicare il metodo a una serie di campioni reali; studiare l'entità del fenomeno del consumo dei cannabinoidi sintetici, comprendendo quali siano quelli più diffusi e più consumati. L'innovazione metodologica proposta in questo lavoro consiste in un approccio di tipo multiresiduale, con il quale si costruisce un unico protocollo analitico, con cui si ricercano simultaneamente tutti i più importanti cannabinoidi sintetici, dei quali si fornisce un risultato quantitativo. Ciò comporta un netto miglioramento di sensibilità e selettività, e un accorciamento dei tempi di lavoro e un contenimento dei costi di analisi. Il metodo che è stato definito e validato in quest'ottica, per la ricerca e la determinazione dei cannabinoidi di sintesi in matrice cheratinica, prevede una fase estrattiva con una digestione basica ed una estrazione liquido-liquido, seguita da una fase strumentale in UHPLC-MS/MS, strumento di ultima generazione, in cui l'analizzatore di massa è un triplo quadrupolo. Il metodo sviluppato in questo lavoro contiene diversi elementi di novità interessanti. In primo luogo, nella letteratura scientifica, esistono pochi lavori di sviluppo, validazione e applicazione a campioni reali che permettono la determinazione di un campo così ampio di molecole. Inoltre, una sostanziale novità è rappresentata dalle molecole determinate, giacché il metodo si occupa di un fenomeno particolarmente attuale, quello del consumo dei cannabinoidi di sintesi, in rapido sviluppo tra la popolazione di consumatori. La scelta della matrice su cui determinare i cannabinoidi sintetici è dettata dai numerosi problemi riscontrati sulle matrici biologiche più classiche, in particolar modo la mancanza di conoscenza del metabolismo di queste molecole e la velocità della loro eliminazione dall'organismo, che rendono la determinazione su urina priva di fondamento conoscitivo.

ANALISI MULTIRESIDUALE DI NUOVI CANNABINOIDI SINTETICI IN MATRICE CHERATINICA MEDIANTE UHPLC-MS/MS

LUCIANO, CLEMENTE
2011/2012

Abstract

I cannabinoidi sintetici costituiscono un vasto gruppo eterogeneo di composti strutturalmente non correlati al Δ9-Tetraidrocannabinolo (THC), ma funzionalmente analoghi al principio attivo della Cannabis. Queste molecole sono state sviluppate dall'industria farmaceutica fin dagli anni '70, nel tentativo di creare dei composti con attività antinocicettiva (in particolare per il trattamento del dolore neuropatico) paragonabile ai cannabinoidi naturali ma privi degli effetti psicoattivi provocati da questi ultimi. Nonostante la loro notevole attività biologica, solo poche di queste molecole sono utilizzate, per lo più sperimentalmente, in terapia, mentre in gran parte sono state scartate per la loro tossicità e per i loro effetti psicoattivi. La novità del metodo sviluppato durante questo lavoro di tesi sta nell'identificazione e nella quantificazione di cannabinoidi di sintesi, in parte non ancora vietati dalla legislazione vigente, ma comunque sempre più presenti nel mondo dei consumatori di sostanze stupefacenti. Gli obiettivi di questo lavoro sono: sviluppare un unico metodo analitico che permetta di identificare e quantificare simultaneamente 23 cannabinoidi di sintesi; eseguire una validazione metodologica del metodo in esame; applicare il metodo a una serie di campioni reali; studiare l'entità del fenomeno del consumo dei cannabinoidi sintetici, comprendendo quali siano quelli più diffusi e più consumati. L'innovazione metodologica proposta in questo lavoro consiste in un approccio di tipo multiresiduale, con il quale si costruisce un unico protocollo analitico, con cui si ricercano simultaneamente tutti i più importanti cannabinoidi sintetici, dei quali si fornisce un risultato quantitativo. Ciò comporta un netto miglioramento di sensibilità e selettività, e un accorciamento dei tempi di lavoro e un contenimento dei costi di analisi. Il metodo che è stato definito e validato in quest'ottica, per la ricerca e la determinazione dei cannabinoidi di sintesi in matrice cheratinica, prevede una fase estrattiva con una digestione basica ed una estrazione liquido-liquido, seguita da una fase strumentale in UHPLC-MS/MS, strumento di ultima generazione, in cui l'analizzatore di massa è un triplo quadrupolo. Il metodo sviluppato in questo lavoro contiene diversi elementi di novità interessanti. In primo luogo, nella letteratura scientifica, esistono pochi lavori di sviluppo, validazione e applicazione a campioni reali che permettono la determinazione di un campo così ampio di molecole. Inoltre, una sostanziale novità è rappresentata dalle molecole determinate, giacché il metodo si occupa di un fenomeno particolarmente attuale, quello del consumo dei cannabinoidi di sintesi, in rapido sviluppo tra la popolazione di consumatori. La scelta della matrice su cui determinare i cannabinoidi sintetici è dettata dai numerosi problemi riscontrati sulle matrici biologiche più classiche, in particolar modo la mancanza di conoscenza del metabolismo di queste molecole e la velocità della loro eliminazione dall'organismo, che rendono la determinazione su urina priva di fondamento conoscitivo.
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