La tesi si presenta quale analisi ragionata dello 'Swan Lake' di Matthew Bourne, un'opera di danza contemporanea che si pone quale rifacimento del balletto classico 'Il lago dei cigni'. Questo rifacimento, in quanto tale, si inserisce all'interno della produzione dell'autore come uno dei riallestimenti in chiave moderna dei grandi titoli delle opere di danza operati da Bourne. Il lavoro è suddiviso in due parti: La prima si propone di analizzare l'opera nelle sue problematiche generali, cercando di spiegare: - come è stata derivata dai suoi modelli di partenza; - quali sono i significati della 'gender reversal' del passagio dalle donne-cigno agli uomini-cigno; - in che modo si è passati dalla 'danse d'école' di Petipa/Ivanov alla 'modern dance' di Matthew Bourne; - quali sono i due principali 'binari di lettura' che consentono una certa linearità esegetica all'interno delle molteplici interpretazioni cui quest'opera si presta; - le principali caratteristiche del personaggio protagonista; - qual è l'apporto 'queer' alla danza maschile che quest'opera mette in atto, le relative caratteristiche e le inevitabili problematizzazioni che si porta dietro; - altre caratteristiche importanti. La seconda, invece, si pone quale analisi dettagliata dell'opera: attraverso l'enucleazione dei rapporti fra mimo, danza e musica si instaura un percorso principale che attraversa diacronicamente l'intera opera, facendone discendere, ogniqualvolta se ne presenta l'occasione, approfondite analisi di singoli aspetti, relativi tanto alla danza quanto alla pantomima, a tutto ciò che da esse deriva ed a tutto ciò che ad esse si collega. Correda il lavoro un articolato apparato fotografico relativo sia all'opera oggetto dell'analisi, ai collegamenti che ha e che mantiene con l'opera originale e con altre opere di danza, sia in riferimento al parco di Londra - visitato e fotografato da chi scrive - che ha ispirato lo scenografo e costumista Lez Brotherston per la creazione della scenografia del secondo atto, ambientato sulle rive del lago del titolo. Chiude il lavoro un insieme di tre appendici, delle quali la prima è un'intervista al coreografo Matthew Bourne - ideatore, coreografo e regista dell'opera - condotta di persona nel suo camerino del teatro 'Sadler's Wells' di Londra il giorno 21 dicembre 2013 in occasione della rappresentazione dello 'Swan Lake' di quel giorno nel medesimo teatro, assistita da chi scrive.

Un ''classico'' del 'gender reversal': lo Swan Lake di Matthew Bourne

DI ROSA, MAURO
2012/2013

Abstract

La tesi si presenta quale analisi ragionata dello 'Swan Lake' di Matthew Bourne, un'opera di danza contemporanea che si pone quale rifacimento del balletto classico 'Il lago dei cigni'. Questo rifacimento, in quanto tale, si inserisce all'interno della produzione dell'autore come uno dei riallestimenti in chiave moderna dei grandi titoli delle opere di danza operati da Bourne. Il lavoro è suddiviso in due parti: La prima si propone di analizzare l'opera nelle sue problematiche generali, cercando di spiegare: - come è stata derivata dai suoi modelli di partenza; - quali sono i significati della 'gender reversal' del passagio dalle donne-cigno agli uomini-cigno; - in che modo si è passati dalla 'danse d'école' di Petipa/Ivanov alla 'modern dance' di Matthew Bourne; - quali sono i due principali 'binari di lettura' che consentono una certa linearità esegetica all'interno delle molteplici interpretazioni cui quest'opera si presta; - le principali caratteristiche del personaggio protagonista; - qual è l'apporto 'queer' alla danza maschile che quest'opera mette in atto, le relative caratteristiche e le inevitabili problematizzazioni che si porta dietro; - altre caratteristiche importanti. La seconda, invece, si pone quale analisi dettagliata dell'opera: attraverso l'enucleazione dei rapporti fra mimo, danza e musica si instaura un percorso principale che attraversa diacronicamente l'intera opera, facendone discendere, ogniqualvolta se ne presenta l'occasione, approfondite analisi di singoli aspetti, relativi tanto alla danza quanto alla pantomima, a tutto ciò che da esse deriva ed a tutto ciò che ad esse si collega. Correda il lavoro un articolato apparato fotografico relativo sia all'opera oggetto dell'analisi, ai collegamenti che ha e che mantiene con l'opera originale e con altre opere di danza, sia in riferimento al parco di Londra - visitato e fotografato da chi scrive - che ha ispirato lo scenografo e costumista Lez Brotherston per la creazione della scenografia del secondo atto, ambientato sulle rive del lago del titolo. Chiude il lavoro un insieme di tre appendici, delle quali la prima è un'intervista al coreografo Matthew Bourne - ideatore, coreografo e regista dell'opera - condotta di persona nel suo camerino del teatro 'Sadler's Wells' di Londra il giorno 21 dicembre 2013 in occasione della rappresentazione dello 'Swan Lake' di quel giorno nel medesimo teatro, assistita da chi scrive.
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