A prima vista il successo mondiale dell'organizzazione Slow Food non crea particolare sorpresa perché si colloca nella scia di altre storie di successo imprenditoriale che si sono succeduti nella provincia Granda: è avvenuto così ad Alba per l'industria Ferrero che produce cioccolato e derivati, con la Miroglio che produce tessuti e abiti, a Fossano con Maina e Baloccco che producono prodotti da forno, a S. Defendente di Cervasca per l'industria meccanica Merlo, senza contare la fioritura di aziende vitivinicole che esportano vino in Europa e nel mondo, in primis Gaja di Neive per il Barbaresco e Borgogno e Mascarello per il Barolo. Ma ad un esame più accurato si nota che le industre citate sono tutte attività imprenditoriali ¿normali¿: producono beni e ottengono una remunerazione dalla loro vendita. A questo punto si evidenzia la prima specificità che differenzia l'organizzazione di Bra dalle altre: Slow Food non possiede né stabilimenti di produzione né magazzini, non produce beni alimentari, ha un fatturato che viene reinvestito quasi totalmente in attività di consolidamento della struttura organizzativa e di ampliamento dell'offerta. A dimostrazione di ciò nel 2004 la Fao ha conferito a Slow Food il riconoscimento di organizzazione no profit. Slow Food offre sul mercato mondiale servizi e informazioni: il grande merito del fondatore Petrini è stato quello di rispondere a una domanda inespressa, ma implicita e forte, della società. Egli ha saputo cogliere la necessità della gente di riappropriarsi del tempo e del cibo; di qui il successo di tutto ciò che è ¿slow¿ contrapposto alla frenesia del ¿fast¿, la variegata ed estesa offerta di prodotti dei Presìdi con attestato di qualità contro gli anonimi e dozzinali prodotti industriali. L'aver saputo creare le condizioni per fornire risposte sempre più ampie, destinate ad un pubblico in continua crescita, ha costituito la fortuna iniziale del movimento che è sorto negli anni '70, si è sviluppato e strutturato negli anni '80 e si è imposto negli anni '90.

Analisi della missione Slow Food: dal locale al globale

BAVA, ISABELLA
2012/2013

Abstract

A prima vista il successo mondiale dell'organizzazione Slow Food non crea particolare sorpresa perché si colloca nella scia di altre storie di successo imprenditoriale che si sono succeduti nella provincia Granda: è avvenuto così ad Alba per l'industria Ferrero che produce cioccolato e derivati, con la Miroglio che produce tessuti e abiti, a Fossano con Maina e Baloccco che producono prodotti da forno, a S. Defendente di Cervasca per l'industria meccanica Merlo, senza contare la fioritura di aziende vitivinicole che esportano vino in Europa e nel mondo, in primis Gaja di Neive per il Barbaresco e Borgogno e Mascarello per il Barolo. Ma ad un esame più accurato si nota che le industre citate sono tutte attività imprenditoriali ¿normali¿: producono beni e ottengono una remunerazione dalla loro vendita. A questo punto si evidenzia la prima specificità che differenzia l'organizzazione di Bra dalle altre: Slow Food non possiede né stabilimenti di produzione né magazzini, non produce beni alimentari, ha un fatturato che viene reinvestito quasi totalmente in attività di consolidamento della struttura organizzativa e di ampliamento dell'offerta. A dimostrazione di ciò nel 2004 la Fao ha conferito a Slow Food il riconoscimento di organizzazione no profit. Slow Food offre sul mercato mondiale servizi e informazioni: il grande merito del fondatore Petrini è stato quello di rispondere a una domanda inespressa, ma implicita e forte, della società. Egli ha saputo cogliere la necessità della gente di riappropriarsi del tempo e del cibo; di qui il successo di tutto ciò che è ¿slow¿ contrapposto alla frenesia del ¿fast¿, la variegata ed estesa offerta di prodotti dei Presìdi con attestato di qualità contro gli anonimi e dozzinali prodotti industriali. L'aver saputo creare le condizioni per fornire risposte sempre più ampie, destinate ad un pubblico in continua crescita, ha costituito la fortuna iniziale del movimento che è sorto negli anni '70, si è sviluppato e strutturato negli anni '80 e si è imposto negli anni '90.
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