Lo scopo di questa tesi è quello di fornire, mediante un'attività di ricerca, un quadro dettagliato delle attività svolte dalle istituzioni di microfinanza (MFI) sul territorio della Repubblica dell'Azerbaijan, soffermandosi sulle ripercussioni che esse hanno avuto nel processo di empowerment femminile. Secondo i dati diffusi nel 2008 dalla Banca Mondiale, nel mondo ci sono 1,4 miliardi di persone che vivono in condizioni di estrema povertà disponendo di 1,25 $ al giorno, suddetto valore indica la soglia di povertà, qualora la soglia venisse fissata a 2,5 $, il numero dei poveri aumenterebbe fino a 3 miliardi. Nonostante le iniziative intraprese dagli organismi internazionali per contrastare tale fenomeno, appare evidente che il livello di povertà mondiale ha raggiunto limiti insostenibili. L'evoluzione delle teorie sulla povertà e l'introduzione del concetto di sviluppo umano hanno permesso la nascita e il miglioramento di politiche finalizzate allo sviluppo economico e alla lotta nei confronti della povertà che vedono l'individuo al centro degli interventi. In questo contesto si sono sviluppati strumenti concreti, quali la microfinanza ed in particolare il microcredito, che considerano le fasce povere della popolazione come categorie finanziabili ed in grado di generare reddito, e non solo come un peso per la società. Oggi questo meccanismo è divenuto parte integrante di programmi finalizzati al rilancio economico; i beneficiari del microcredito sono perlopiù soggetti unbanked che, versando in situazioni di precarietà economica, sono privi di garanzie reali. Il successo degli interventi di microfinanza è ancora più evidente quando i soggetti destinatari sono le donne, che hanno una maggiore affidabilità nella restituzione dei prestiti rispetto agli uomini ed investono le risorse in maniera più oculata e produttiva, rivolgendo le loro attenzioni anche al miglioramento delle condizioni dei figli.

IL MICROCREDITO E L'EMANCIPAZIONE FEMMINILE: IL CASO DELL'AZERBAIJAN

SALERNO, PATRIZIA
2013/2014

Abstract

Lo scopo di questa tesi è quello di fornire, mediante un'attività di ricerca, un quadro dettagliato delle attività svolte dalle istituzioni di microfinanza (MFI) sul territorio della Repubblica dell'Azerbaijan, soffermandosi sulle ripercussioni che esse hanno avuto nel processo di empowerment femminile. Secondo i dati diffusi nel 2008 dalla Banca Mondiale, nel mondo ci sono 1,4 miliardi di persone che vivono in condizioni di estrema povertà disponendo di 1,25 $ al giorno, suddetto valore indica la soglia di povertà, qualora la soglia venisse fissata a 2,5 $, il numero dei poveri aumenterebbe fino a 3 miliardi. Nonostante le iniziative intraprese dagli organismi internazionali per contrastare tale fenomeno, appare evidente che il livello di povertà mondiale ha raggiunto limiti insostenibili. L'evoluzione delle teorie sulla povertà e l'introduzione del concetto di sviluppo umano hanno permesso la nascita e il miglioramento di politiche finalizzate allo sviluppo economico e alla lotta nei confronti della povertà che vedono l'individuo al centro degli interventi. In questo contesto si sono sviluppati strumenti concreti, quali la microfinanza ed in particolare il microcredito, che considerano le fasce povere della popolazione come categorie finanziabili ed in grado di generare reddito, e non solo come un peso per la società. Oggi questo meccanismo è divenuto parte integrante di programmi finalizzati al rilancio economico; i beneficiari del microcredito sono perlopiù soggetti unbanked che, versando in situazioni di precarietà economica, sono privi di garanzie reali. Il successo degli interventi di microfinanza è ancora più evidente quando i soggetti destinatari sono le donne, che hanno una maggiore affidabilità nella restituzione dei prestiti rispetto agli uomini ed investono le risorse in maniera più oculata e produttiva, rivolgendo le loro attenzioni anche al miglioramento delle condizioni dei figli.
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