Il presente elaborato muove dall’intenzione di ripercorrere analiticamente la parabola del dibattito intorno al paradigma meritocratico. L’espressione “decostruire la meritocrazia” esprime il proposito di interrogarsi sui principali aspetti critici di tale paradigma e di mettere in discussione il carattere – in apparenza – ideologicamente neutro della meritocrazia. L’obiettivo è quello di offrire una critica del merito come criterio di giustizia e di provare, navigando controcorrente rispetto alla narrazione mainstream, a rispondere all’interrogativo sul perché una società perfettamente meritocratica non possa essere considerata più la giusta e desiderabile. La tesi è organizzata in quattro capitoli, il primo dei quali è dedicato a una riflessione preliminare sulla giustizia distributiva, che fornisce la cornice entro la quale ci si muoverà nei capitoli seguenti. Ci si occuperà del tema della giusta distribuzione di beni e risorse e della relazione tra giustizia e uguaglianza, approfondendo nello specifico aspetti quali la regola di giustizia, i criteri di giustizia, l’equità e l’arbitrarietà. Nel secondo capitolo si entrerà nel vivo della questione meritocratica: ci si concentrerà sulle definizioni di “merito” e “meritocrazia” e sulla loro genealogia, per poi passare in rassegna i tratti salienti della storia del dibattito sulla meritocrazia dalle origini ad oggi. Inoltre, ci si interrogherà su aspetti come l’interpretazione del criterio del merito in chiave morale, il rapporto tra meritocrazia e uguaglianza e le ambiguità della retorica meritocratica rispetto alla garanzia di maggior efficienza correlata all’impiego del criterio del merito nell’economia di mercato. Il terzo capitolo si concentrerà sul pensiero di alcuni filosofi politici che, nella seconda metà del Novecento e nei primi anni Duemila, hanno affrontato il tema del merito nell’ambito delle proprie teorie della giustizia. In particolare, saranno prese in esame le riflessioni di Rawls, Dworkin, Sen, Walzer e Miller. Infine, nel quarto capitolo la riflessione sulla meritocrazia sarà calata nel contesto attuale. Lo studio delle diseguaglianze esistenti e la ricerca delle cause di fenomeni come l’immobilità sociale e l’ereditarietà di vantaggi e svantaggi di partenza saranno centrali. Attraverso quest’ultimo capitolo ci si sforzerà di dimostrare tanto l’assenza delle condizioni necessarie per rendere praticabili i principi della meritocrazia, quanto l’indesiderabilità, anche in condizioni ideali, di una società perfettamente meritocratica.
Decostruire la meritocrazia. Per una critica al merito come criterio di giustizia distributiva.
BUSCONI, EMANUELE
2020/2021
Abstract
Il presente elaborato muove dall’intenzione di ripercorrere analiticamente la parabola del dibattito intorno al paradigma meritocratico. L’espressione “decostruire la meritocrazia” esprime il proposito di interrogarsi sui principali aspetti critici di tale paradigma e di mettere in discussione il carattere – in apparenza – ideologicamente neutro della meritocrazia. L’obiettivo è quello di offrire una critica del merito come criterio di giustizia e di provare, navigando controcorrente rispetto alla narrazione mainstream, a rispondere all’interrogativo sul perché una società perfettamente meritocratica non possa essere considerata più la giusta e desiderabile. La tesi è organizzata in quattro capitoli, il primo dei quali è dedicato a una riflessione preliminare sulla giustizia distributiva, che fornisce la cornice entro la quale ci si muoverà nei capitoli seguenti. Ci si occuperà del tema della giusta distribuzione di beni e risorse e della relazione tra giustizia e uguaglianza, approfondendo nello specifico aspetti quali la regola di giustizia, i criteri di giustizia, l’equità e l’arbitrarietà. Nel secondo capitolo si entrerà nel vivo della questione meritocratica: ci si concentrerà sulle definizioni di “merito” e “meritocrazia” e sulla loro genealogia, per poi passare in rassegna i tratti salienti della storia del dibattito sulla meritocrazia dalle origini ad oggi. Inoltre, ci si interrogherà su aspetti come l’interpretazione del criterio del merito in chiave morale, il rapporto tra meritocrazia e uguaglianza e le ambiguità della retorica meritocratica rispetto alla garanzia di maggior efficienza correlata all’impiego del criterio del merito nell’economia di mercato. Il terzo capitolo si concentrerà sul pensiero di alcuni filosofi politici che, nella seconda metà del Novecento e nei primi anni Duemila, hanno affrontato il tema del merito nell’ambito delle proprie teorie della giustizia. In particolare, saranno prese in esame le riflessioni di Rawls, Dworkin, Sen, Walzer e Miller. Infine, nel quarto capitolo la riflessione sulla meritocrazia sarà calata nel contesto attuale. Lo studio delle diseguaglianze esistenti e la ricerca delle cause di fenomeni come l’immobilità sociale e l’ereditarietà di vantaggi e svantaggi di partenza saranno centrali. Attraverso quest’ultimo capitolo ci si sforzerà di dimostrare tanto l’assenza delle condizioni necessarie per rendere praticabili i principi della meritocrazia, quanto l’indesiderabilità, anche in condizioni ideali, di una società perfettamente meritocratica.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/44436