INTRODUCTION: Over the course of history, multiple meanings have been assigned to food, nutrition and fitness, in today's population DCA, Eating disorders, in particular anorexia nervosa, occupy a prominent place. The nurse who interfaces with this particular type of patient must implement different assistance strategies from those of other departments, especially from an educational and relational point of view OBJECTIVE: Through this research, we went to analyze how the nursing figure fits within the therapeutic path carried out by an assisted person suffering from anorexia nervosa, focusing in particular on the relationship and therapeutic education. MATERIALS and METHODS: 5 semi-structured interviews lasting 15-20 minutes were performed for data collection, based on a tool selected after careful research within institutional databases. The interviews were carried out in the DCA Regional Expert Center of the “Ospedaliero-Universitaria Città della Salute e della Scienza”, Molinette Hospital in Turin. Four main areas were investigated: Treatment program, therapeutic relationship, perceptions and feelings, future perspectives. RESULTS: Treatment program: basic care complicated by patients' conditions and lack of compliance. Therapeutic relationship: the need to have communication in order to achieve the therapeutic objectives and have the patient's trust, often complicate by the fear of the patients and by the symptoms of the disease itself. Perceptions and feelings: the nurse is often seen as intrusive, patients have no perception of the disease in the firsts stages and nurses have no support to manage coping. Future prospects: nurses would like greater collaboration in the team, more occupational therapy for patients to increase autonomy. CONCLUSIONS: Nurses are well integrated into the therapeutic program, but their figure is not fully valued, from a relational point of view they should have more support for stress management in order to have an optimal relationship with the patients.
INTRODUZIONE: Nel corso della storia molteplici significati sono stati assegnati al cibo, all’alimentazione e alla forma fisica, nelle popolazione odierna occupano un posto di rilievo i DCA, Disturbi del comportamento alimentare in particolare l’anoressia nervosa. L’infermiere che si interfaccia con questa particolare tipologia di assistiti deve mettere in atto strategie di assistenza differenti da quelle di altri reparti, specialmente dal punto di vista educativo e relazionale. OBIETTIVO: Tramite questa ricerca si è andati ad analizzare come la figura infermieristica si collochi all’interno del percorso terapeutico svolto da una persona assistita affetta da anoressia nervosa, focalizzandosi in modo particolare sulla relazione e l’educazione terapeutica. MATERIALI e METODI: Per la raccolta dati sono state eseguite 5 interviste semi strutturate di durata 15-20 minuti, basate su uno strumento selezionato dopo un’accurata ricerca all’interno di banche dati istituzionali. Le interviste sono state svolte nel Centro Esperto Regionale DCA dell’Azienda “Ospedaliero-Universitaria Città della Salute e della Scienza”, Ospedale Molinette di Torino. Sono state indagate 4 aree principali: Programma di trattamento, relazione terapeutica, percezioni e sentimenti, prospettive future.. RISULTATI: Programma terapeutico: assistenza di base complicata dalle condizioni dei pazienti e dalla mancanza di compliance. Relazione terapeutica: necessità di avere una comunicazione al fine di raggiungere gli obiettivi terapeutici e avere la fiducia del paziente, spesso ostacolata dalla paura degli assistiti e dalla sintomatologia della malattia stessa. Percezioni e sentimenti: l’infermiere è spesso visto come intrusivo, i pazienti non hanno percezione della malattia nelle fasi iniziali e gli infermieri non hanno supporti per gestire il coping. Prospettive future: gli infermieri vorrebbero una maggior collaborazione nell’equipe, più terapia occupazionale per gli assistiti per una maggior autonomia. CONCLUSIONI: Gli infermieri risultano ben inseriti nel programma terapeutico, ma la loro figura non è pienamente valorizzata, dal punto di vista relazionale dovrebbero avere più supporto per la gestione dello stress in modo da aver una relazione ottimale con gli assistiti.
Nursing educativo e relazione di cura tra infermieri e assistiti affetti da anoressia nervosa: una ricerca qualitativa
ROSSO, ANDREA
2021/2022
Abstract
INTRODUZIONE: Nel corso della storia molteplici significati sono stati assegnati al cibo, all’alimentazione e alla forma fisica, nelle popolazione odierna occupano un posto di rilievo i DCA, Disturbi del comportamento alimentare in particolare l’anoressia nervosa. L’infermiere che si interfaccia con questa particolare tipologia di assistiti deve mettere in atto strategie di assistenza differenti da quelle di altri reparti, specialmente dal punto di vista educativo e relazionale. OBIETTIVO: Tramite questa ricerca si è andati ad analizzare come la figura infermieristica si collochi all’interno del percorso terapeutico svolto da una persona assistita affetta da anoressia nervosa, focalizzandosi in modo particolare sulla relazione e l’educazione terapeutica. MATERIALI e METODI: Per la raccolta dati sono state eseguite 5 interviste semi strutturate di durata 15-20 minuti, basate su uno strumento selezionato dopo un’accurata ricerca all’interno di banche dati istituzionali. Le interviste sono state svolte nel Centro Esperto Regionale DCA dell’Azienda “Ospedaliero-Universitaria Città della Salute e della Scienza”, Ospedale Molinette di Torino. Sono state indagate 4 aree principali: Programma di trattamento, relazione terapeutica, percezioni e sentimenti, prospettive future.. RISULTATI: Programma terapeutico: assistenza di base complicata dalle condizioni dei pazienti e dalla mancanza di compliance. Relazione terapeutica: necessità di avere una comunicazione al fine di raggiungere gli obiettivi terapeutici e avere la fiducia del paziente, spesso ostacolata dalla paura degli assistiti e dalla sintomatologia della malattia stessa. Percezioni e sentimenti: l’infermiere è spesso visto come intrusivo, i pazienti non hanno percezione della malattia nelle fasi iniziali e gli infermieri non hanno supporti per gestire il coping. Prospettive future: gli infermieri vorrebbero una maggior collaborazione nell’equipe, più terapia occupazionale per gli assistiti per una maggior autonomia. CONCLUSIONI: Gli infermieri risultano ben inseriti nel programma terapeutico, ma la loro figura non è pienamente valorizzata, dal punto di vista relazionale dovrebbero avere più supporto per la gestione dello stress in modo da aver una relazione ottimale con gli assistiti.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
elaborato finale Rosso Andrea.pdf
non disponibili
Dimensione
1.24 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.24 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/4439