L'oggetto di questa ricerca sono le politiche di riqualificazione poste in atto dal comune di Ivrea tra il 1988 ed il 2008 in un'area della città di Ivrea situata a sud della Dora Baltea che, dopo essere stata per decenni uno dei poli produttivi di Ivrea, ha subìto un destino di progressivo degrado e abbandono. Per molto tempo la città storica, Ivrea la Bella, ha osservato dalla sponda opposta della Dora Baltea il degrado di uno degli insediamenti industriali sui quali, insieme alla Olivetti, aveva fondato la sua ricchezza nel dopoguerra. Nel 1988 il comune affida ad un pool di architetti guidati dal Prof. Gino Valle, a suo tempo progettista del Palazzo Uffici 2 della Olivetti, la redazione di un progetto di riqualificazione dell'area, con l'ambizione di far rivivere la "città senza città", come Valle definiva Ivrea. Il progetto prevedeva la realizzazione di un "Parco tecnologico e fluviale della Dora Baltea...proseguendo idealmente l'asse di Via Jervis dove si affacciano gli edifici della Olivetti". Nel 1992 viene stipulata una convenzione con la proprietà dell'area, ma nei successivi 10 anni poco o nulla viene realizzato. La zona resta tagliata fuori dalle linee di sviluppo della città. Nel 2002, a dieci anni dall'approvazione del "Piano Valle", il comune decide di rivedere il progetto per adeguarlo alle mutate esigenze sociali ed economiche della città, affidandone la redazione ad un gruppo di architetti guidato dal Prof. Arch. Giuseppe Campos Venuti notissimo urbanista. Nel frattempo, nel 2000 era iniziato il percorso di approvazione del nuovo piano regolatore PRG2000 e nel 2001 la società Parco Dora Baltea S.p.a. subentra, con il consenso dell'Amministrazione comunale, alla società Ivrea2000 S.p.a., nella funzione di soggetto attuatore della convenzione urbanistica stipulata sin dal 1992. A questo punto, rispetto al Piano Valle sono cambiati, oltre allo strumento urbanistico generale, tutti gli attori istituzionali e privati coinvolti: nuova amministrazione comunale, nuovi progettisti, nuova società attuatrice. L'impressione è che si ricominci da capo. Il nuovo progetto è anche più ambizioso del precedente e punta a trasformare la zona ex Montefibre nel nuovo "cuore urbanistico " di Ivrea. A differenza del precedente piano, ritenuto troppo "rigido" a causa della necessità di un intervento unico complessivo, questo nuovo prevede un mix di destinazioni d'uso che ridimensiona sensibilmente gli insediamenti industriali produttivi a favore di edilizia abitativa e direzionale/terziario, riservando ampi spazi al verde pubblico a servizio del complesso e di un parco che costeggia la Dora Baltea, attraverso la quale, con il "ponte passerella pedonale" ed un sistema di piste ciclabili si intende collegare il "nuovo quartiere olivettiano degli anni 2000" direttamente al centro cittadino e con esso integrarlo. Già nell'autunno 2003 partono i lavori di abbattimento degli edifici e di recupero e smaltimento dei materiali e iniziano i lavori che porteranno, negli anni successivi, alla realizzazione dei primi lotti, soprattutto quelli commerciali e per uffici/terziario. Oggi, a oltre venti anni dall'ingresso in agenda del problema, cinque diversi Sindaci ed un Commissario, l'area ex Montefibre ha effettivamente cambiato volto. La tesi analizza il percorso decisionale seguito dal comune nei due periodi per capire cosa abbia portato ad esiti così diversi
L'area Montefibre di Ivrea. Analisi di un processo decisionale.
GUERRIERO, GILBERTO
2012/2013
Abstract
L'oggetto di questa ricerca sono le politiche di riqualificazione poste in atto dal comune di Ivrea tra il 1988 ed il 2008 in un'area della città di Ivrea situata a sud della Dora Baltea che, dopo essere stata per decenni uno dei poli produttivi di Ivrea, ha subìto un destino di progressivo degrado e abbandono. Per molto tempo la città storica, Ivrea la Bella, ha osservato dalla sponda opposta della Dora Baltea il degrado di uno degli insediamenti industriali sui quali, insieme alla Olivetti, aveva fondato la sua ricchezza nel dopoguerra. Nel 1988 il comune affida ad un pool di architetti guidati dal Prof. Gino Valle, a suo tempo progettista del Palazzo Uffici 2 della Olivetti, la redazione di un progetto di riqualificazione dell'area, con l'ambizione di far rivivere la "città senza città", come Valle definiva Ivrea. Il progetto prevedeva la realizzazione di un "Parco tecnologico e fluviale della Dora Baltea...proseguendo idealmente l'asse di Via Jervis dove si affacciano gli edifici della Olivetti". Nel 1992 viene stipulata una convenzione con la proprietà dell'area, ma nei successivi 10 anni poco o nulla viene realizzato. La zona resta tagliata fuori dalle linee di sviluppo della città. Nel 2002, a dieci anni dall'approvazione del "Piano Valle", il comune decide di rivedere il progetto per adeguarlo alle mutate esigenze sociali ed economiche della città, affidandone la redazione ad un gruppo di architetti guidato dal Prof. Arch. Giuseppe Campos Venuti notissimo urbanista. Nel frattempo, nel 2000 era iniziato il percorso di approvazione del nuovo piano regolatore PRG2000 e nel 2001 la società Parco Dora Baltea S.p.a. subentra, con il consenso dell'Amministrazione comunale, alla società Ivrea2000 S.p.a., nella funzione di soggetto attuatore della convenzione urbanistica stipulata sin dal 1992. A questo punto, rispetto al Piano Valle sono cambiati, oltre allo strumento urbanistico generale, tutti gli attori istituzionali e privati coinvolti: nuova amministrazione comunale, nuovi progettisti, nuova società attuatrice. L'impressione è che si ricominci da capo. Il nuovo progetto è anche più ambizioso del precedente e punta a trasformare la zona ex Montefibre nel nuovo "cuore urbanistico " di Ivrea. A differenza del precedente piano, ritenuto troppo "rigido" a causa della necessità di un intervento unico complessivo, questo nuovo prevede un mix di destinazioni d'uso che ridimensiona sensibilmente gli insediamenti industriali produttivi a favore di edilizia abitativa e direzionale/terziario, riservando ampi spazi al verde pubblico a servizio del complesso e di un parco che costeggia la Dora Baltea, attraverso la quale, con il "ponte passerella pedonale" ed un sistema di piste ciclabili si intende collegare il "nuovo quartiere olivettiano degli anni 2000" direttamente al centro cittadino e con esso integrarlo. Già nell'autunno 2003 partono i lavori di abbattimento degli edifici e di recupero e smaltimento dei materiali e iniziano i lavori che porteranno, negli anni successivi, alla realizzazione dei primi lotti, soprattutto quelli commerciali e per uffici/terziario. Oggi, a oltre venti anni dall'ingresso in agenda del problema, cinque diversi Sindaci ed un Commissario, l'area ex Montefibre ha effettivamente cambiato volto. La tesi analizza il percorso decisionale seguito dal comune nei due periodi per capire cosa abbia portato ad esiti così diversiFile | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/44383