Background. According to the theories of Embodied Cognition, concepts do not represent abstract entities disengaged from experiential reality, but are endowed with a neural representation that is articulated in networks spread over multiple brain areas involving the sensorimotor system. Research shows that words are processed differently depending on the degree of sensorimotor information inherent in their meaning, with a processing advantage for embodied vocabulary (high "body-object interaction- BOI"). Some studies have shown a correlation between effective fine-motor skills (FMS) and lexical processing of embodied vocabulary, hypothesizing that such skills influence lexical processing. Objectives. The aim of this thesis was to investigate the influence of sensorimotor data in the semantic-lexical processing of children with physiological development and patients with Primary Language Disorder (PDL) in pre-school age (Task1). As a second and more ambitious goal, an attempt was made to analyze the role of effective motor-praxic skills in semantic-lexical processing of embodied words by comparing the performance of DPL children with and without motor-praxic difficulties (Task 2). Materials and Methods. Semantic-lexical processing was analyzed by administering a lexical naming task containing a variable vocabulary for the body-object interaction parameter (Child-BOI). To answer the first question of the thesis, the mean response latency of high and low Child-BOI words was compared between physiological subjects (N=13) and those with DPL (N=9). The children with DPL were then divided into two groups "with (N=6) and without (N=3) motor-praxic difficulties" based on their achieved performance on the praxic system assessment test (TNA). To answer the second question, the mean latencies and response rate of high BOI words of the lexical naming task were examined in the two groups of children with DPL. Results. Relative to Question 1, analyses would suggest a processing advantage for high Child-BOI words in both samples, physiological and with DPL. Analyses of the results of Question 2 tend to reveal an opposite pattern to that hypothesized, likely due to the small sample of the study, showing higher average response latencies of high Child-BOI words in children without motor difficulties. In contrast, subjects with DPL and motor difficulties would show a lower response rate for high Child-BOI words. Conclusion. The results of Question 1 seem to show that children have richer semantic representations for words associated with sensory-motor information, as theorized by Embodied Cognition. The results of Question 2 do not allow us to demonstrate whether actual motor-praxic skills are related to lexical processing. Qualitatively, it would seem possible to find parallels between TNA performance and the lexical naming task that would suggest the existence of a link between motor skills and semantic linguistic knowledge.
Background. Secondo le teorie dell’Embodied Cognition, i concetti non rappresentano delle entità astratte e svincolate dalla realtà esperienziale, ma sono dotate di una rappresentazione neurale che si articola in reti diffuse su più aree cerebrali che coinvolgono il sistema senso-motorio. La ricerca evidenzia che le parole vengono processate in maniera differente a seconda del grado di informazione sensomotoria insita nel loro significato, con un vantaggio di elaborazione per il lessico incarnato (ad alta “interazione corpo-oggetto - BOI”). Alcuni studi hanno dimostrato una correlazione tra le effettive abilità fino-motorie (FMS) e l’elaborazione lessicale del vocabolario incarnato, ipotizzando che tali abilità influiscano sull’elaborazione lessicale. Obiettivi. La tesi in oggetto si è prefissata l’obiettivo di indagare l’influenza del dato sensori-motorio nell’elaborazione semantico-lessicale dei bambini con uno sviluppo fisiologico e dei pazienti con Disturbo Primario del Linguaggio (DPL) in età pre-scolare (Quesito 1). Come secondo e più ambizioso obiettivo si è cercato di analizzare il ruolo delle effettive competenze motorio-prassiche nell’elaborazione semantico-lessicale delle parole incarnate, confrontando le prestazioni dei bambini DPL con e senza difficoltà motorio-prassiche (Quesito 2). Materiali e Metodi. L’analisi dell’elaborazione semantico-lessicale è avvenuta tramite la somministrazione di un compito di denominazione lessicale contenente un lessico variabile per il parametro di interazione corpo-oggetto (Child-BOI). Per rispondere al primo quesito della tesi è stata confrontata la latenza media di risposta delle parole ad alto e basso Child-BOI tra i soggetti fisiologici (N=13) e con DPL (N=9). I bambini con DPL sono stati successivamente suddivisi in due gruppi “con (N=6) e senza (N=3) difficoltà motorio-prassiche” sulla base delle prestazioni conseguite al test di valutazione del sistema prassico (TNA). Per rispondere al secondo quesito, sono state analizzate le latenze medie ed il tasso di risposta delle parole ad alto BOI del compito di denominazione lessicale nei due gruppi di bambini con DPL. Risultati. Relativamente al Quesito 1, le analisi suggerirebbero un vantaggio di elaborazione per le parole ad alto Child-BOI in entrambi i campioni, fisiologici e con DPL. Le analisi dei risultati del Quesito 2 tendono a rivelare una situazione opposta a quella ipotizzata, verosimilmente per il campione ridotto dello studio, evidenziando delle latenze medie di risposta delle parole ad alto Child-BOI maggiori nei bambini senza difficoltà motorio-prassiche. I soggetti con DPL e difficoltà motorie mostrerebbero invece un tasso di risposta minore per le parole ad alto Child-BOI. Conclusione. I risultati del Quesito 1 sembrano mostrare che i bambini hanno delle rappresentazioni semantiche più ricche per le parole associate alle informazioni senso-motorie, come teorizzato dall’Embodied Cognition. I risultati del Quesito 2 non permettono di dimostrare se le effettive competenze motorio-prassiche sono correlate all’elaborazione lessicale. A livello qualitativo, sembrerebbe possibile riscontrare dei parallelismi tra le prestazioni del TNA ed il compito di denominazione lessicale che farebbero supporre l’esistenza di un legame tra le abilità motorie e la conoscenza linguistica semantica.
Il ruolo delle abilità prassiche nell'elaborazione semantico-lessicale in età evolutiva: uno studio sperimentale con parole ad alta e bassa interazione corpo-oggetto
CUSSOTTO, ANNA
2021/2022
Abstract
Background. Secondo le teorie dell’Embodied Cognition, i concetti non rappresentano delle entità astratte e svincolate dalla realtà esperienziale, ma sono dotate di una rappresentazione neurale che si articola in reti diffuse su più aree cerebrali che coinvolgono il sistema senso-motorio. La ricerca evidenzia che le parole vengono processate in maniera differente a seconda del grado di informazione sensomotoria insita nel loro significato, con un vantaggio di elaborazione per il lessico incarnato (ad alta “interazione corpo-oggetto - BOI”). Alcuni studi hanno dimostrato una correlazione tra le effettive abilità fino-motorie (FMS) e l’elaborazione lessicale del vocabolario incarnato, ipotizzando che tali abilità influiscano sull’elaborazione lessicale. Obiettivi. La tesi in oggetto si è prefissata l’obiettivo di indagare l’influenza del dato sensori-motorio nell’elaborazione semantico-lessicale dei bambini con uno sviluppo fisiologico e dei pazienti con Disturbo Primario del Linguaggio (DPL) in età pre-scolare (Quesito 1). Come secondo e più ambizioso obiettivo si è cercato di analizzare il ruolo delle effettive competenze motorio-prassiche nell’elaborazione semantico-lessicale delle parole incarnate, confrontando le prestazioni dei bambini DPL con e senza difficoltà motorio-prassiche (Quesito 2). Materiali e Metodi. L’analisi dell’elaborazione semantico-lessicale è avvenuta tramite la somministrazione di un compito di denominazione lessicale contenente un lessico variabile per il parametro di interazione corpo-oggetto (Child-BOI). Per rispondere al primo quesito della tesi è stata confrontata la latenza media di risposta delle parole ad alto e basso Child-BOI tra i soggetti fisiologici (N=13) e con DPL (N=9). I bambini con DPL sono stati successivamente suddivisi in due gruppi “con (N=6) e senza (N=3) difficoltà motorio-prassiche” sulla base delle prestazioni conseguite al test di valutazione del sistema prassico (TNA). Per rispondere al secondo quesito, sono state analizzate le latenze medie ed il tasso di risposta delle parole ad alto BOI del compito di denominazione lessicale nei due gruppi di bambini con DPL. Risultati. Relativamente al Quesito 1, le analisi suggerirebbero un vantaggio di elaborazione per le parole ad alto Child-BOI in entrambi i campioni, fisiologici e con DPL. Le analisi dei risultati del Quesito 2 tendono a rivelare una situazione opposta a quella ipotizzata, verosimilmente per il campione ridotto dello studio, evidenziando delle latenze medie di risposta delle parole ad alto Child-BOI maggiori nei bambini senza difficoltà motorio-prassiche. I soggetti con DPL e difficoltà motorie mostrerebbero invece un tasso di risposta minore per le parole ad alto Child-BOI. Conclusione. I risultati del Quesito 1 sembrano mostrare che i bambini hanno delle rappresentazioni semantiche più ricche per le parole associate alle informazioni senso-motorie, come teorizzato dall’Embodied Cognition. I risultati del Quesito 2 non permettono di dimostrare se le effettive competenze motorio-prassiche sono correlate all’elaborazione lessicale. A livello qualitativo, sembrerebbe possibile riscontrare dei parallelismi tra le prestazioni del TNA ed il compito di denominazione lessicale che farebbero supporre l’esistenza di un legame tra le abilità motorie e la conoscenza linguistica semantica.File | Dimensione | Formato | |
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