Nel 2010 ha avuto luogo a Bristol la Conferenza Internazionale Destination Slum: The production and consumption of poverty in travel and tourism allo scopo di raccogliere ricerche empiriche e teoriche sulle pratiche turistiche negli slum, ormai estremamente diffuse nel Sud del mondo. La presenza di gruppi di turisti occidentali in visite guidate all'interno delle baraccopoli delle grandi città dei paesi del Terzo mondo è qualcosa che di per se attrae, sconcerta, sconvolge, incuriosisce. Questa pratica turistica sviluppatasi a partire dagli anni '90 in Sudafrica e Brasile si è subito contraddistinta per la sua controversia. Numerosi studiosi di diverse discipline, giornalisti e viaggiatori l'hanno criticata per i suoi caratteri immorali, voyeuristici e sfruttatori. Le numerose e spesso anche feroci, critiche non hanno tuttavia fermato la crescita del numero di turisti interessato a vedere quartieri urbani sovraffollati e degradati, famosi per le loro condizioni di elevata povertà, crimine e sporcizia. Parallelamente alla crescita ed alla diffusione della domanda si è sviluppata così un'offerta turistica sempre più vasta ed attenta alle critiche, che afferma la volontà di aumentare l'educazione e la consapevolezza su ciò che è realmente la povertà, troppo spesso ricoperta di connotati negativi e stereotipi. Si è quindi formato accanto ai critici - che vedono la pratica come uno dei tanti prodotti sfornati dall'industria turistica per soddisfare i bisogni di diversificazione di una domanda insaziabile - un filone, altrettanto accanito, di sostenitori, che avvalora la pratica per le sue potenzialità di interazione umana e di forma di turismo sostenibile capace non soltanto di rispettare l'ambiente e le culture ma anche di trasformarsi in strumento di dialogo interculturale e di riduzione della povertà economica e sociale. Il presente lavoro fornisce una presentazione generale del fenomeno slum tourism, della sua evoluzione storica e della sua collocazione geografica nel periodo contemporaneo. In seguito, approfondisce il dibattito che lo circonda, cercando di mostrare tutte le motivazioni di chi, da una parte, sostiene si tratti di turismo della povertà e di chi invece, dall'altra, afferma si tratti di turismo per la povertà. Per finire, attraverso un'analisi effettuata su un gruppo di 12 fornitori di visite alle baraccopoli in India, Sudafrica e Brasile, fornisce un ritratto dell'attuale offerta di questo particolare prodotto turistico.

Slum tourism: turismo per la povertà o turismo della povertà?

AZZARITI, ANNA
2012/2013

Abstract

Nel 2010 ha avuto luogo a Bristol la Conferenza Internazionale Destination Slum: The production and consumption of poverty in travel and tourism allo scopo di raccogliere ricerche empiriche e teoriche sulle pratiche turistiche negli slum, ormai estremamente diffuse nel Sud del mondo. La presenza di gruppi di turisti occidentali in visite guidate all'interno delle baraccopoli delle grandi città dei paesi del Terzo mondo è qualcosa che di per se attrae, sconcerta, sconvolge, incuriosisce. Questa pratica turistica sviluppatasi a partire dagli anni '90 in Sudafrica e Brasile si è subito contraddistinta per la sua controversia. Numerosi studiosi di diverse discipline, giornalisti e viaggiatori l'hanno criticata per i suoi caratteri immorali, voyeuristici e sfruttatori. Le numerose e spesso anche feroci, critiche non hanno tuttavia fermato la crescita del numero di turisti interessato a vedere quartieri urbani sovraffollati e degradati, famosi per le loro condizioni di elevata povertà, crimine e sporcizia. Parallelamente alla crescita ed alla diffusione della domanda si è sviluppata così un'offerta turistica sempre più vasta ed attenta alle critiche, che afferma la volontà di aumentare l'educazione e la consapevolezza su ciò che è realmente la povertà, troppo spesso ricoperta di connotati negativi e stereotipi. Si è quindi formato accanto ai critici - che vedono la pratica come uno dei tanti prodotti sfornati dall'industria turistica per soddisfare i bisogni di diversificazione di una domanda insaziabile - un filone, altrettanto accanito, di sostenitori, che avvalora la pratica per le sue potenzialità di interazione umana e di forma di turismo sostenibile capace non soltanto di rispettare l'ambiente e le culture ma anche di trasformarsi in strumento di dialogo interculturale e di riduzione della povertà economica e sociale. Il presente lavoro fornisce una presentazione generale del fenomeno slum tourism, della sua evoluzione storica e della sua collocazione geografica nel periodo contemporaneo. In seguito, approfondisce il dibattito che lo circonda, cercando di mostrare tutte le motivazioni di chi, da una parte, sostiene si tratti di turismo della povertà e di chi invece, dall'altra, afferma si tratti di turismo per la povertà. Per finire, attraverso un'analisi effettuata su un gruppo di 12 fornitori di visite alle baraccopoli in India, Sudafrica e Brasile, fornisce un ritratto dell'attuale offerta di questo particolare prodotto turistico.
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