L'argomento che ho sviluppato nella tesi riguarda la vita e le opere di Augusto Romagnoli, l'uomo che rivoluzionò il metodo educativo dei ciechi, particolarmente dei fanciulli. Ho diviso il lavoro in quattro capitoli. Nel primo capitolo, La vita, ho esposto le tappe principali della sua vita, iniziando dall'infanzia, per poi rivisitare il suo straordinario percorso scolastico, in cui, malgrado lo scetticismo di cui era circondato, riuscì ad ottenere due lauree. Ho poi narrato la sua vittoriosa battaglia per il diritto dei ciechi ad essere educati, riuscendo a far sì che il Governo emanasse un decreto con cui dichiarava che anche i fanciulli ciechi dovevano essere soggetti all'obbligo scolastico, fino ai quattordici anni, come i fanciulli vedenti. Riuscì anche a imporre il suo metodo educativo che sperimentò per quattro anni nell'Ospizio per ciechi Margherita di Savoia a Roma. Dopo questa esperienza fu chiamato a dirigere la ¿Casa di rieducazione dei ciechi di guerra¿. Alla base del suo metodo educativo vi era la formazione degli educatori per i ciechi. Grazie alla sua caparbietà, il Governo decise di istituire la Regia Scuola di Metodo per gli Educatori dei Ciechi, di cui egli fu nominato direttore, carica che conservò fino alla sua morte. Nel secondo capitolo, Gli scritti, ho esposto le sue idee educative, che sviluppò soprattutto sulla base delle esperienze personali. Tra le sue principali preoccupazioni, vi era quella di scuotere i ciechi dall'apatia in cui spesso venivano lasciati. Sempre in questo capitolo ho fatto una breve presentazione delle sue opere principali, in particolare: Introduzione alla educazione dei ciechi e Ragazzi ciechi. Nel terzo capitolo, Il metodo educativo, ho descritto le linee guida del suo metodo che sperimentò egli stesso durante i quattro anni in cui diresse l'Ospizio Margherita di Savoia. In quel periodo ideò e sviluppò diversi giochi ed esercizi, poiché considerava più importanti il moto e la capacità di orientamento e di localizzazione degli ostacoli, di qualsiasi altra materia scolastica. Nel quarto capitolo, La scuola di Metodo di Roma, ho spiegato come organizzò sia i corsi dei bambini ciechi, per equipararli a quelli delle scuole ordinarie, sia quelli per la formazione degli insegnanti dei ciechi. Ho inoltre spiegato come organizzò le lezioni e il materiale didattico che utilizzò.

Augusto Romagnoli (1879-1946): il maestro dei ciechi. Biografia,scritti,esperienze educative.

PARLATO, SERENA
2012/2013

Abstract

L'argomento che ho sviluppato nella tesi riguarda la vita e le opere di Augusto Romagnoli, l'uomo che rivoluzionò il metodo educativo dei ciechi, particolarmente dei fanciulli. Ho diviso il lavoro in quattro capitoli. Nel primo capitolo, La vita, ho esposto le tappe principali della sua vita, iniziando dall'infanzia, per poi rivisitare il suo straordinario percorso scolastico, in cui, malgrado lo scetticismo di cui era circondato, riuscì ad ottenere due lauree. Ho poi narrato la sua vittoriosa battaglia per il diritto dei ciechi ad essere educati, riuscendo a far sì che il Governo emanasse un decreto con cui dichiarava che anche i fanciulli ciechi dovevano essere soggetti all'obbligo scolastico, fino ai quattordici anni, come i fanciulli vedenti. Riuscì anche a imporre il suo metodo educativo che sperimentò per quattro anni nell'Ospizio per ciechi Margherita di Savoia a Roma. Dopo questa esperienza fu chiamato a dirigere la ¿Casa di rieducazione dei ciechi di guerra¿. Alla base del suo metodo educativo vi era la formazione degli educatori per i ciechi. Grazie alla sua caparbietà, il Governo decise di istituire la Regia Scuola di Metodo per gli Educatori dei Ciechi, di cui egli fu nominato direttore, carica che conservò fino alla sua morte. Nel secondo capitolo, Gli scritti, ho esposto le sue idee educative, che sviluppò soprattutto sulla base delle esperienze personali. Tra le sue principali preoccupazioni, vi era quella di scuotere i ciechi dall'apatia in cui spesso venivano lasciati. Sempre in questo capitolo ho fatto una breve presentazione delle sue opere principali, in particolare: Introduzione alla educazione dei ciechi e Ragazzi ciechi. Nel terzo capitolo, Il metodo educativo, ho descritto le linee guida del suo metodo che sperimentò egli stesso durante i quattro anni in cui diresse l'Ospizio Margherita di Savoia. In quel periodo ideò e sviluppò diversi giochi ed esercizi, poiché considerava più importanti il moto e la capacità di orientamento e di localizzazione degli ostacoli, di qualsiasi altra materia scolastica. Nel quarto capitolo, La scuola di Metodo di Roma, ho spiegato come organizzò sia i corsi dei bambini ciechi, per equipararli a quelli delle scuole ordinarie, sia quelli per la formazione degli insegnanti dei ciechi. Ho inoltre spiegato come organizzò le lezioni e il materiale didattico che utilizzò.
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