Il paradigma Visual Enhancement of Touch come marker del disturbo di consapevolezza corporea nei pazienti con Embodiment Patologico

The unitary perception of reality is the result of a complex process of combining information from different sensory channels and the brain's ability to attribute meaning to it: immediate processes interact with higher-level cognitive processes, and together they give us the image of the world and of ourselves that we are familiar with. The mechanism by which the central nervous system uses the multiplicity of sensory sources is called multisensory integration. On the other hand, among the higher level processes, the sense of Body Ownership contributes to differentiate the various incoming information and allows us to distinguish between what concerns us and what concerns the external environment. In recent years, the relationship between Multisensory Integration and Body Ownership has been a subject of particular attention by the scientific community: various authors have wondered whether these two constructs interact with each other, and what kind of relationship this is. Our study is part of this line of research and aims to investigate the role of the subjective sense of body ownership in the phenomenon of multisensory enhancement, an index of successful multisensory integration. To this end, we used the Visual Enhancement of Touch paradigm with a sample of patients with Pathological Embodiment and with a sample of healthy subjects as a control group: the data showed that healthy subjects integrate more when the coloured led lights up near their own hand than when it lights up near the alien hand; on the contrary, for patients integration occurs when the led lights up near the hand of the co-experimenter. In other words, patients with Pathological Embodiment do not show multisensory integration at their real hand but near the hand they believe to be their own. This means that the integration is driven by the subjective feeling of what we believe belongs to ourselves: the sense of body ownership is therefore able to influence the phenomenon of multisensory integration, which is thus constituted as an implicit marker of the deficit. This awareness has allowed us to design a future experimental phase: multisensory enhancement can be used as a test to be carried out both before and after rehabilitation training with prismatic glasses by patients with PE, in order to monitor the desired improvements in the disorder following prismatic adaptation.

La percezione unitaria della realtà è il risultato di un complesso processo di integrazione delle informazioni provenienti da differenti canali sensoriali e dalla capacità del cervello di attribuire loro un significato: processi immediati interagiscono con processi cognitivi di più alto livello, e insieme ci restituiscono l’immagine del mondo e di noi stessi a cui siamo abituati. Il meccanismo attraverso cui il sistema nervoso centrale utilizza la molteplicità delle sorgenti sensoriali prende il nome di Multisensory Integration. Tra i processi di più alto livello, invece, il senso di Body Ownership contribuisce a differenziare le varie informazioni in ingresso e permette di distinguere tra ciò che riguarda noi e ciò che riguarda l’ambiente esterno. Negli ultimi anni, la relazione tra Multisensory Integration e Body Ownership è stata oggetto di particolare attenzione da pare della comunità scientifica: vari autori si sono chiesti se questi due costrutti interagiscano tra loro, e di che tipo sia tale relazione. Il nostro studio si colloca all’interno di questo filone di ricerca e si propone di indagare il ruolo del senso soggettivo di Body Ownership nel fenomeno del multisensory enhancement, indice di avvenuta integrazione multisensoriale. A tal proposito, abbiamo utilizzato il paradigma Visual Enhancement of Touch con un campione di pazienti con Embodiment Patologico e con un campione di soggetti sani in qualità di gruppo di controllo: dai dati è emerso che i soggetti sani integrano maggiormente quando il led colorato si accende vicino alla loro propria mano rispetto a quando si accende vicino alla mano aliena; al contrario, per i pazienti l’integrazione avviene quando il led si accende vicino alla mano del co-sperimentatore. In altre parole, i pazienti con Embodiment Patologico non mostrano integrazione multisensoriale in corrispondenza della loro mano reale bensì vicino alla mano che ritengono sia la loro. Questo significa che l’integrazione è guidata dalla convinzione soggettiva di ciò che si ritiene appartenere a noi stessi: il senso di body ownership è dunque in grado di influenzare il fenomeno dell’integrazione multisensoriale, il quale si costituisce così come un marker implicito del deficit. Tale consapevolezza ci ha permesso di ideare una futura fase sperimentale: il multisensory enhancement potrà essere utilizzato come test da effettuare sia prima che dopo un training riabilitativo con gli occhiali prismatici da parte dei pazienti con PE, in modo da monitorare gli auspicati miglioramenti del disturbo in seguito all’adattamento prismatico.