Antimicrobial Resistance (AMR) is a natural adaptation phenomenon of certain microorganisms that acquire the ability to survive or grow in the presence of a concentration of an antimicrobial agent that would normally be sufficient to inhibit or kill microorganisms of the same species. This phenomenon makes infections more difficult to treat, increasing the risk of serious diseases and deaths. Unfortunately, in recent decades, the excessive and improper use of antimicrobials has accelerated the spread of resistant microorganisms, making drug therapy less effective. In the context of antibiotic therapies, appropriate attention must be given to the issue of Group A Streptococcus (GAS) infections: although the WHO has not identified an increase in antibiotic resistance for this specific infection, considering the need to control antibiotic use in order to reduce the incidence of AMR, it is advisable to limit the use of such medications exclusively for confirmed GAS infections. Community pharmacies, due to their widespread distribution, local accessibility, and extended opening hours, often serve as the first healthcare point of contact in the National Health Service (NHS) territory, and thus could play a key role in the fight against antimicrobial resistance. In this context, a national project called “Antimicrobico resistenza: è tempo di agire” has been organized, conducted through the collaboration of the Department of Pharmaceutical Science and Technology at the University of Turin, the National Federation of Young Pharmacists Associations, the Federation of Italian Pharmacists' Orders, and the National Federation of Italian Pharmacy Owners. The project consisted of two phases: a survey on the use of antibiotics and knowledge of AMR (phase 1) and an evaluation, through rapid swabs, of the prevalence of patients positive for GAS (phase 2). Within the project, this thesis work involved the processing and analysis of data collected nationwide. In particular, the most striking results from phase 1 show that while 60% of respondents have heard of AMR, only 45% are able to identify its correct meaning. Additionally, 25% of users routinely recommend antibiotics to their friends and relatives and report receiving advice from non-medical personnel in 50% of cases. Furthermore, in 90% of cases, users are unaware of the conditions for which antibiotic use is indicated. Regarding phase 2, about 50% of users who underwent the swab tested positive: considering that the results indicate no actual and significant relationship between the symptoms described by the patient and the positive swab result, the possibility of performing the swab in the pharmacy before going to the doctor becomes even more important. In light of the results obtained, it is important to emphasize, in general, the importance of the services that can be offered in community pharmacies and the potential role that the community pharmacist can play in educating the population.
L’AntiMicrobico-Resistenza (AMR) è un fenomeno naturale di adattamento di alcuni microrganismi, che acquisiscono la capacità di sopravvivere o di crescere in presenza di una concentrazione di un agente antimicrobico che normalmente sarebbe sufficiente ad inibire od uccidere microrganismi della stessa specie. Questo fenomeno rende le infezioni più difficili da trattare aumentando il rischio di malattie gravi e decessi. Sfortunatamente, negli ultimi decenni, l'uso eccessivo ed improprio di antimicrobici ha accelerato la diffusione di microorganismi resistenti rendendo la terapia farmacologica meno efficace. In ambito di terapie antibiotiche, va posta adeguata attenzione alla problematica delle infezioni da Streptococco di Gruppo A (GAS): sebbene l’OMS non abbia individuato per questa specifica infezione un aumento dell’antibiotico resistenza, nell’ottica di un necessità di controllo dell’utilizzo degli antibiotici per ridurre l’incidenza dell’AMR, è opportuno limitare l’impiego di tali medicinali esclusivamente per le infezioni da GAS conclamate. Le farmacie di comunità, grazie alla loro distribuzione capillare sul territorio, all’accessibilità locale e agli orari di apertura prolungati, sono spesso il primo presidio sanitario del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) sul territorio e dunque potrebbero assumere un ruolo chiave nella lotta contro la resistenza antimicrobica. In questo contesto, è stato quindi organizzato a livello nazionale, il Progetto denominato “Antimicrobico resistenza: è tempo di agire”, condotto grazie alla collaborazione tra il Dipartimento di Scienza e Tecnologia del Farmaco dell’Università di Torino, la Federazione Nazionale Associazioni Giovani Farmacisti, la Federazione degli Ordini Farmacisti Italiani e la Federazione Nazionale dei Titolari di Farmacia Italiani. Il Progetto prevedeva due fasi: un’indagine sull’uso degli antibiotici e sulla conoscenza dell’AMR (fase 1) ed una valutazione, tramite tamponi rapidi, della prevalenza dei pazienti positivi a GAS (fase 2). Nell’ambito del Progetto, il presente lavoro di tesi ha riguardato l’elaborazione e l’analisi dei dati raccolti sul territorio nazionale. In particolare, i risultati più eclatanti della fase 1, mostrano che nonostante il 60% degli intervistati abbia sentito parlare di AMR, solamente il 45% è stato in grado di identificarne il significato corretto. Inoltre il 25% degli utenti consiglia abitualmente antibiotici ai propri amici e parenti e dichiara a sua volta di ricevere consigli da personale non medico nel 50% dei casi. Inoltre nel 90% dei casi l’utente non è consapevole di quali siano le patologie per le quali si indicato l’uso di antibiotici. Relativamente alla fase 2, circa il 50% degli utenti che si sono sottoposti al tampone sono risultati positivi: se si considera che dai risultati ottenuti si evince che non ci sia un’effettiva e significativa relazione tra i sintomi descritti dal paziente e l’esito positivo del tampone, risulta ancora più importante la possibilità di eseguire il tampone in farmacia ancora prima di recarsi dal medico. In ragione dei risultati ottenuti risulta importante sottolineare, in generale, l’importanza dei servizi che possono essere offerti nelle farmacie di comunità ed il potenziale ruolo che il farmacista di comunità può assumere in quanto all’educazione della popolazione.
Il ruolo della farmacia di comunità nel contrasto all'antibiotico resistenza
BOSCO, EMILIANO
2023/2024
Abstract
L’AntiMicrobico-Resistenza (AMR) è un fenomeno naturale di adattamento di alcuni microrganismi, che acquisiscono la capacità di sopravvivere o di crescere in presenza di una concentrazione di un agente antimicrobico che normalmente sarebbe sufficiente ad inibire od uccidere microrganismi della stessa specie. Questo fenomeno rende le infezioni più difficili da trattare aumentando il rischio di malattie gravi e decessi. Sfortunatamente, negli ultimi decenni, l'uso eccessivo ed improprio di antimicrobici ha accelerato la diffusione di microorganismi resistenti rendendo la terapia farmacologica meno efficace. In ambito di terapie antibiotiche, va posta adeguata attenzione alla problematica delle infezioni da Streptococco di Gruppo A (GAS): sebbene l’OMS non abbia individuato per questa specifica infezione un aumento dell’antibiotico resistenza, nell’ottica di un necessità di controllo dell’utilizzo degli antibiotici per ridurre l’incidenza dell’AMR, è opportuno limitare l’impiego di tali medicinali esclusivamente per le infezioni da GAS conclamate. Le farmacie di comunità, grazie alla loro distribuzione capillare sul territorio, all’accessibilità locale e agli orari di apertura prolungati, sono spesso il primo presidio sanitario del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) sul territorio e dunque potrebbero assumere un ruolo chiave nella lotta contro la resistenza antimicrobica. In questo contesto, è stato quindi organizzato a livello nazionale, il Progetto denominato “Antimicrobico resistenza: è tempo di agire”, condotto grazie alla collaborazione tra il Dipartimento di Scienza e Tecnologia del Farmaco dell’Università di Torino, la Federazione Nazionale Associazioni Giovani Farmacisti, la Federazione degli Ordini Farmacisti Italiani e la Federazione Nazionale dei Titolari di Farmacia Italiani. Il Progetto prevedeva due fasi: un’indagine sull’uso degli antibiotici e sulla conoscenza dell’AMR (fase 1) ed una valutazione, tramite tamponi rapidi, della prevalenza dei pazienti positivi a GAS (fase 2). Nell’ambito del Progetto, il presente lavoro di tesi ha riguardato l’elaborazione e l’analisi dei dati raccolti sul territorio nazionale. In particolare, i risultati più eclatanti della fase 1, mostrano che nonostante il 60% degli intervistati abbia sentito parlare di AMR, solamente il 45% è stato in grado di identificarne il significato corretto. Inoltre il 25% degli utenti consiglia abitualmente antibiotici ai propri amici e parenti e dichiara a sua volta di ricevere consigli da personale non medico nel 50% dei casi. Inoltre nel 90% dei casi l’utente non è consapevole di quali siano le patologie per le quali si indicato l’uso di antibiotici. Relativamente alla fase 2, circa il 50% degli utenti che si sono sottoposti al tampone sono risultati positivi: se si considera che dai risultati ottenuti si evince che non ci sia un’effettiva e significativa relazione tra i sintomi descritti dal paziente e l’esito positivo del tampone, risulta ancora più importante la possibilità di eseguire il tampone in farmacia ancora prima di recarsi dal medico. In ragione dei risultati ottenuti risulta importante sottolineare, in generale, l’importanza dei servizi che possono essere offerti nelle farmacie di comunità ed il potenziale ruolo che il farmacista di comunità può assumere in quanto all’educazione della popolazione.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/4414