¿La natura non esiste!¿ (Zizek, 2006). Questa definizione non intende negare la sua esistenza in senso stretto, né negare l'importanza della politica ambientale, ma sottolinea come non esista una sola natura ¿scritta a copione¿, ma ne esistano infinite: fenomeni come gli atomi, i buchi neri, gli tsunami, il virus dell'HIV, la luce solare, gli effetti CO2 e molti altri esistono e sono molto evidenti purtroppo. Un ambiente ¿sostenibile¿ e benigno permette di evitare la delicata, ma vitale, questione politica riguardo alle disposizioni ecologiche da prendere e raggiungere e in quale genere di ¿natura¿ si vuole vivere. L'immaginario della ¿sostenibilità¿ é teso al ritorno, tramite correzioni tecnologiche, direttive ed organizzative, di un'unica e armoniosa Natura. L'attuale tematica della smart city, diffusa a livello internazionale, rappresenta l'ennesimo tentativo di una lunga serie di politiche fallite di modificare radicalmente gli ambienti urbani: é l'evoluzione della città digitale, con l'intento di donare medesima importanza al capitale intellettuale/sociale e fisico. La questione della smart city é ricca di aspetti ambigui: non é possibile considerare un'unica ed identica realtà, una sola descrizione: occorre valutare infatti le caratteristiche differenti di ogni centro urbano rispetto agli altri ed inoltre all'interno di ognuno di essi sono compresenti molteplici aspetti da tenere in considerazione e da non dare per scontati. L'aggettivo inglese smart é contraddistinto da numerose sfumature: Intelligente, ingegnoso, istruito, socialmente abile, brillante, attraente, capace, elegante, sofisticato; ciò probabilmente ha permesso l'enorme successo della questione (soprattutto mediatico), date le differenti traduzioni operative del concetto, torcendolo a proprio favore in ogni discorso. La conseguenza é che spesso si rischia la perdita progressiva di valore per i concetti molto (o troppo) ampi, quasi onnicomprensivi, come la smart city, trasformandosi in una sorta di ¿logo¿, senza più considerare i reali contenuti produttivi; il linguaggio diventa codificato dalla politica, erogando anticipatamente ¿soluzioni¿ al problema, in particolare tramite la tecnologia, ritenuta in grado di creare il centro urbano ¿perfetto¿. La focalizzazione della Relazione sull'Italia ha evidenziato come, malgrado le prime candidature italiane (Milano, Genova, Torino, Bari, Palermo e Catania, e l'intera Sardegna), attualmente un divario ci separa dal resto dell'Europa, in cui é in atto una rivoluzione negli spazi comuni. Concentrando l'attenzione sulla città di Torino é emerso dalla Tesi come la sfida alla smart city sia la continuazione di un progetto di ricostruzione dell'identità cittadina e di crescita; l'approccio metodologico nei confronti della smart city ha tentato, e tenta, di prendere in considerazione gli obiettivi della questione, di analizzare le best practices, seguendo criteri molto simili ad altri centri urbani; malgrado ciò é evidente il grosso impegno per analizzare e comprendere l'evoluzione più consona alla città: nella trasformazione di Torino in città intelligente, gli aspetti più rilevanti risultano la promozione di trasporti puliti, ma anche la riduzione di consumi energetici degli edifici, il miglioramento in generale della qualità della vita dei suoi abitanti, la produzione di alta tecnologia.

La politica della smart city dall'Unione europea a Torino

BORTONE, FEDERICA
2011/2012

Abstract

¿La natura non esiste!¿ (Zizek, 2006). Questa definizione non intende negare la sua esistenza in senso stretto, né negare l'importanza della politica ambientale, ma sottolinea come non esista una sola natura ¿scritta a copione¿, ma ne esistano infinite: fenomeni come gli atomi, i buchi neri, gli tsunami, il virus dell'HIV, la luce solare, gli effetti CO2 e molti altri esistono e sono molto evidenti purtroppo. Un ambiente ¿sostenibile¿ e benigno permette di evitare la delicata, ma vitale, questione politica riguardo alle disposizioni ecologiche da prendere e raggiungere e in quale genere di ¿natura¿ si vuole vivere. L'immaginario della ¿sostenibilità¿ é teso al ritorno, tramite correzioni tecnologiche, direttive ed organizzative, di un'unica e armoniosa Natura. L'attuale tematica della smart city, diffusa a livello internazionale, rappresenta l'ennesimo tentativo di una lunga serie di politiche fallite di modificare radicalmente gli ambienti urbani: é l'evoluzione della città digitale, con l'intento di donare medesima importanza al capitale intellettuale/sociale e fisico. La questione della smart city é ricca di aspetti ambigui: non é possibile considerare un'unica ed identica realtà, una sola descrizione: occorre valutare infatti le caratteristiche differenti di ogni centro urbano rispetto agli altri ed inoltre all'interno di ognuno di essi sono compresenti molteplici aspetti da tenere in considerazione e da non dare per scontati. L'aggettivo inglese smart é contraddistinto da numerose sfumature: Intelligente, ingegnoso, istruito, socialmente abile, brillante, attraente, capace, elegante, sofisticato; ciò probabilmente ha permesso l'enorme successo della questione (soprattutto mediatico), date le differenti traduzioni operative del concetto, torcendolo a proprio favore in ogni discorso. La conseguenza é che spesso si rischia la perdita progressiva di valore per i concetti molto (o troppo) ampi, quasi onnicomprensivi, come la smart city, trasformandosi in una sorta di ¿logo¿, senza più considerare i reali contenuti produttivi; il linguaggio diventa codificato dalla politica, erogando anticipatamente ¿soluzioni¿ al problema, in particolare tramite la tecnologia, ritenuta in grado di creare il centro urbano ¿perfetto¿. La focalizzazione della Relazione sull'Italia ha evidenziato come, malgrado le prime candidature italiane (Milano, Genova, Torino, Bari, Palermo e Catania, e l'intera Sardegna), attualmente un divario ci separa dal resto dell'Europa, in cui é in atto una rivoluzione negli spazi comuni. Concentrando l'attenzione sulla città di Torino é emerso dalla Tesi come la sfida alla smart city sia la continuazione di un progetto di ricostruzione dell'identità cittadina e di crescita; l'approccio metodologico nei confronti della smart city ha tentato, e tenta, di prendere in considerazione gli obiettivi della questione, di analizzare le best practices, seguendo criteri molto simili ad altri centri urbani; malgrado ciò é evidente il grosso impegno per analizzare e comprendere l'evoluzione più consona alla città: nella trasformazione di Torino in città intelligente, gli aspetti più rilevanti risultano la promozione di trasporti puliti, ma anche la riduzione di consumi energetici degli edifici, il miglioramento in generale della qualità della vita dei suoi abitanti, la produzione di alta tecnologia.
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