Le società occidentali hanno conosciuto, in seguito alla Rivoluzione industriale, un incremento di reddito pro capite senza precedenti. Da circa duecento anni i progressi economici sono stati straordinariamente rapidi rispetto alle altre epoche storiche. Sono comparsi fenomeni nuovi, come le crisi di sovrapproduzione e la disoccupazione tecnologica, sintomi di un'incapacità del sistema economico ad assorbire i repentini incrementi di produzione e gli straordinari progressi tecnologici. Nonostante la nostra enorme disponibilità di beni e l'aumento, sia in termini reali sia nominali, del nostro reddito, esistono molte statistiche e banche dati che sembrano testimoniare un'insoddisfazione e un pessimismo diffusi nei paesi ricchi. Eppure sia i dati soggettivi (come le persone dichiarano di sentirsi) sia quelli oggettivi (ad esempio, il vero e proprio ¿boom¿ nel consumo di psicofarmaci) sembrano descrivere delle società più ricche di beni, ma povere per altri aspetti. In un suo articolo, l'economista e demografo statunitense Richard Easterlin mostrò in modo preciso un fenomeno interessante: raccogliendo numerosi dati su diciannove paesi diversi a partire dalla fine degli anni '40, egli dimostrò come esistesse, effettivamente, una correlazione positiva tra il reddito pro capite e la felicità delle persone in un dato momento. Ma tale correlazione non si riproduceva allorché si eseguivano confronti tra nazioni diverse, oppure nel corso del tempo sullo stesso campione di individui. In altre parole, nonostante forti aumenti di reddito pro capite, la felicità delle persone sembrava non aumentare o, addirittura, diminuire. Tale paradosso, che prese il nome di ¿paradosso di Easterlin¿, mise in crisi molti assunti base della teoria economica classica, facendo anche vacillare l'idea che la crescita economica nei paesi ricchi fosse importante. A quello scritto ne seguirono molti che cercarono di indagare in modo scientifico il rapporto tra felicità ed economia, dando vita ad un dibattito portatore, da oltre trent'anni, di ricerche e risultati interessanti. Tale lavoro si propone di passare in rassegna le origini, i contenuti e le prospettive di questo dibattito.
L'economia della felicità: origini e prospettive di un dibattito
MOLE', MATTEO
2011/2012
Abstract
Le società occidentali hanno conosciuto, in seguito alla Rivoluzione industriale, un incremento di reddito pro capite senza precedenti. Da circa duecento anni i progressi economici sono stati straordinariamente rapidi rispetto alle altre epoche storiche. Sono comparsi fenomeni nuovi, come le crisi di sovrapproduzione e la disoccupazione tecnologica, sintomi di un'incapacità del sistema economico ad assorbire i repentini incrementi di produzione e gli straordinari progressi tecnologici. Nonostante la nostra enorme disponibilità di beni e l'aumento, sia in termini reali sia nominali, del nostro reddito, esistono molte statistiche e banche dati che sembrano testimoniare un'insoddisfazione e un pessimismo diffusi nei paesi ricchi. Eppure sia i dati soggettivi (come le persone dichiarano di sentirsi) sia quelli oggettivi (ad esempio, il vero e proprio ¿boom¿ nel consumo di psicofarmaci) sembrano descrivere delle società più ricche di beni, ma povere per altri aspetti. In un suo articolo, l'economista e demografo statunitense Richard Easterlin mostrò in modo preciso un fenomeno interessante: raccogliendo numerosi dati su diciannove paesi diversi a partire dalla fine degli anni '40, egli dimostrò come esistesse, effettivamente, una correlazione positiva tra il reddito pro capite e la felicità delle persone in un dato momento. Ma tale correlazione non si riproduceva allorché si eseguivano confronti tra nazioni diverse, oppure nel corso del tempo sullo stesso campione di individui. In altre parole, nonostante forti aumenti di reddito pro capite, la felicità delle persone sembrava non aumentare o, addirittura, diminuire. Tale paradosso, che prese il nome di ¿paradosso di Easterlin¿, mise in crisi molti assunti base della teoria economica classica, facendo anche vacillare l'idea che la crescita economica nei paesi ricchi fosse importante. A quello scritto ne seguirono molti che cercarono di indagare in modo scientifico il rapporto tra felicità ed economia, dando vita ad un dibattito portatore, da oltre trent'anni, di ricerche e risultati interessanti. Tale lavoro si propone di passare in rassegna le origini, i contenuti e le prospettive di questo dibattito.File | Dimensione | Formato | |
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