La vocazione vinicola dell'Astigiano nasce dall'atavico intreccio di terroir, milieu e fertili colline nate dal mare. Una perla del ¿made in Italy¿ mai sfruttata appieno: il turismo locale del vino è ancora in fase di sviluppo, ma le attese sono rosee, grazie ad un carnet di proposte collaterali che la zona offre. Eventi, rassegne, grandi sagre popolari, edifici religiosi, terre natali di santi, relais di lusso, castelli, borghi medievali e dolci colline sono solo alcune delle proposte presenti che fanno da cornice ad un enoturismo in attesa di sbocciare. Asti finora non ha saputo promuoversi con particolare successo sul mercato internazionale, ma il futuro prossimo le riserva due grandi occasioni da cogliere come volano per il suo rilancio: la candidatura a Patrimonio Mondiale dell'UNESCO dei paesaggi vitivinicoli di Langhe- Roero e Monferrato e l'Expo 2015 nella vicina Milano che avrà come tema il ¿food¿. Lo slogan con cui esordisce ¿Nutrire il Pianeta. Energia per la vita¿ racchiude tutta la potenza e l'importanza che l'alimentazione vanta da sempre: il cibo come bene culturale portatore di significati intangibili ed emotivi, la sostenibilità e le eccellenze territoriali saranno tre grandi filoni dell'esposizione, sui quali l'Astigiano potrà ¿dire la sua¿. Per prepararsi al meglio, sarà necessario attuare entro breve piccoli ma significativi interventi per proporsi nel 2015 con un'attraente offerta turistica del vino integrata, che potrà attirare parte di quei venti milioni di visitatori attesi per l'Expo; al tempo stesso, dovrà presentarsi sulle scene internazionali con il suo prodotto di punta, il vino, forte della sua provenienza e declinato in una veste verde che tanto ricerca il mercato odierno. Il vino organico astigiano è una commistione riuscita di queste anime: in esso convivono tipicità e sostenibilità, gusto e significati culturali, a tal punto da avere tutte le carte in regola per divenire il manifesto della ripresa turistica e della rinnovata forza del comparto vinicolo locale. Il settore bio del vino è un mercato di nicchia ma di grande appeal perché appena nato e ancora da costruire, essendo stata da poco riconosciuta la sua identità, con il regolamento europeo 203 del 12 luglio 2012. E' un mosaico colorato di piccoli produttori e modeste family business che hanno abbracciato l'organico mossi da profondi principi etici, più che da fini commerciali, per i quali il prodotto esprime in concreto l'idea di sostenibilità e visione del Mondo. Le loro bottiglie sono colme di valori e cultura, la loro storia personale che li ha condotti fino al biologico è il manifesto aziendale, il loro viso e i racconti sono la loro forma comunicativa col cliente. Il prodotto è il manifesto verde del territorio, permeato quanto il vino dalla stessa matrice culturale. Enoturismo da sviluppare e vino biologico astigiano da far conoscere per rilanciare il territorio sono gli scopi ultimi del presente lavoro di tesi, affrontato con la volontà di restituire al locale la meritata fama e operare secondo una visione ¿glocale¿. L'elaborato si rivela un cammino che tocca sfaccettature varie, prima di porre sotto la lente d'ingrandimento la realtà della provincia piemontese, per poi suggerire una serie di proposte all'insegna della concretezza e della sostenibilità economica prevedendo il riuso di spazi, iniziative ed associazioni ai fini della valorizzazione locale e del prodotto.
ETICA, SALUTE E TRADIZIONE IN BOTTIGLIA. Come promuovere il vino biologico dell'Astigiano e il suo territorio.
ROSSI, ELISABETTA
2012/2013
Abstract
La vocazione vinicola dell'Astigiano nasce dall'atavico intreccio di terroir, milieu e fertili colline nate dal mare. Una perla del ¿made in Italy¿ mai sfruttata appieno: il turismo locale del vino è ancora in fase di sviluppo, ma le attese sono rosee, grazie ad un carnet di proposte collaterali che la zona offre. Eventi, rassegne, grandi sagre popolari, edifici religiosi, terre natali di santi, relais di lusso, castelli, borghi medievali e dolci colline sono solo alcune delle proposte presenti che fanno da cornice ad un enoturismo in attesa di sbocciare. Asti finora non ha saputo promuoversi con particolare successo sul mercato internazionale, ma il futuro prossimo le riserva due grandi occasioni da cogliere come volano per il suo rilancio: la candidatura a Patrimonio Mondiale dell'UNESCO dei paesaggi vitivinicoli di Langhe- Roero e Monferrato e l'Expo 2015 nella vicina Milano che avrà come tema il ¿food¿. Lo slogan con cui esordisce ¿Nutrire il Pianeta. Energia per la vita¿ racchiude tutta la potenza e l'importanza che l'alimentazione vanta da sempre: il cibo come bene culturale portatore di significati intangibili ed emotivi, la sostenibilità e le eccellenze territoriali saranno tre grandi filoni dell'esposizione, sui quali l'Astigiano potrà ¿dire la sua¿. Per prepararsi al meglio, sarà necessario attuare entro breve piccoli ma significativi interventi per proporsi nel 2015 con un'attraente offerta turistica del vino integrata, che potrà attirare parte di quei venti milioni di visitatori attesi per l'Expo; al tempo stesso, dovrà presentarsi sulle scene internazionali con il suo prodotto di punta, il vino, forte della sua provenienza e declinato in una veste verde che tanto ricerca il mercato odierno. Il vino organico astigiano è una commistione riuscita di queste anime: in esso convivono tipicità e sostenibilità, gusto e significati culturali, a tal punto da avere tutte le carte in regola per divenire il manifesto della ripresa turistica e della rinnovata forza del comparto vinicolo locale. Il settore bio del vino è un mercato di nicchia ma di grande appeal perché appena nato e ancora da costruire, essendo stata da poco riconosciuta la sua identità, con il regolamento europeo 203 del 12 luglio 2012. E' un mosaico colorato di piccoli produttori e modeste family business che hanno abbracciato l'organico mossi da profondi principi etici, più che da fini commerciali, per i quali il prodotto esprime in concreto l'idea di sostenibilità e visione del Mondo. Le loro bottiglie sono colme di valori e cultura, la loro storia personale che li ha condotti fino al biologico è il manifesto aziendale, il loro viso e i racconti sono la loro forma comunicativa col cliente. Il prodotto è il manifesto verde del territorio, permeato quanto il vino dalla stessa matrice culturale. Enoturismo da sviluppare e vino biologico astigiano da far conoscere per rilanciare il territorio sono gli scopi ultimi del presente lavoro di tesi, affrontato con la volontà di restituire al locale la meritata fama e operare secondo una visione ¿glocale¿. L'elaborato si rivela un cammino che tocca sfaccettature varie, prima di porre sotto la lente d'ingrandimento la realtà della provincia piemontese, per poi suggerire una serie di proposte all'insegna della concretezza e della sostenibilità economica prevedendo il riuso di spazi, iniziative ed associazioni ai fini della valorizzazione locale e del prodotto.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
303896_upoaldtesivinobio.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
1.91 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.91 MB | Adobe PDF |
Se sei interessato/a a consultare l'elaborato, vai nella sezione Home in alto a destra, dove troverai le informazioni su come richiederlo. I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/44047