Il presente studio ha previsto la coltivazione dell'insalata lattuga in NGS®, al fine di saggiare l'adattabilità della specie ad un sistema di coltivazione fuori suolo. Sono stati confrontati frequenze e tempi di irrigazione differenti, al fine di analizzare quale trattamento fornisse i risultati migliori in termini quantitativi e qualitativi. È stato inoltre saggiato l'impiego delle insalate come prodotto di I gamma, valutando la perdita di peso del prodotto nelle buste e l'aspetto esteriore dei cespi durante il periodo di conservazione. Una seconda prova ha previsto l'allevamento in vivaio di piantine della medesima specie tramite la tecnica di subirrigazione nel sistema Ebb-and-Flow, impiegando frequenze e tempi di irrigazione differenti. L'obiettivo è stato di effettuare un confronto all'interno del medesimo sistema di allevamento, basato sulla tecnica di subirrigazione, tra le diverse tipologie di irrigazioni adottate, ed un confronto tra questo sistema ed il tradizionale sistema di allevamento impiegato in vivaio basato sull'irrigazione soprachioma. I parametri sottoposti al confronto sono stati lo sviluppo dell'apparato radicale ed il rigoglio vegetativo delle piantine al termine del periodo di allevamento in vivaio ed il comportamento in produzione e post-raccolta delle piante adulte dopo il trapianto in NGS®. Il presente lavoro ha permesso di dimostrare come il sistema di coltivazione fuori suolo consenta di ottimizzare la superficie coltivata, di ottenere elevate rese produttive con cicli colturali brevi, di ridurre le problematiche legate alla presenza del suolo consentendo di eliminare l'uso di fitofarmaci, di ottenere produzioni pulite caratterizzate da una bassa carica microbica, di controllare l'apporto di elementi nutritivi alla coltura ottimizzando l'impiego dei fertilizzanti e consentendo di ottenere produzioni caratterizzate da un basso livello di nitrati. Durante il ciclo colturale le piante non hanno riscontrato problematiche legate all'attacco di patogeni fungini e di insetti fitofagi, evitando di conseguenza la necessità di intervenire con l'applicazione di fitofarmaci. I risultati relativi al contenuto di carica microbica presente nelle insalate hanno dimostrato come il prodotto al momento della raccolta sia risultato pulito, aspetto fondamentale nella filiera della IV gamma, perché consente di ridurre le numerose operazioni di lavaggio. Il controllo della soluzione nutritiva ha permesso di limitare l'accumulo nei tessuti fogliari di nitrati, il cui valore è risultato di gran lunga inferiore ai limiti previsti dal Regolamento (CE) n. 1258/2011 della Commissione Europea. I consumi idrici riscontrati hanno dimostrato come la coltivazione fuori suolo abbia permesso di ottenere rese produttive elevate impiegando bassi quantitativi di acqua ed ottenendo ottimi valori di efficienza d'uso dell'acqua. La sperimentazione ha permesso di confermare che i sistemi colturali fuori suolo possono essere considerati un'alternativa più sostenibile dal punto di vista ambientale rispetto alle convenzionali tecniche di coltivazione. In particolare consentono di ridurre l'impiego di fertilizzanti e fitofarmaci e di ridurre notevolmente i consumi idrici, garantendo al tempo stesso rese produttive molto elevate e di ottima qualità. Questi fattori, inseriti nello scenario attuale, fanno pensare che i sistemi colturali fuori suolo possano a breve rivestire un ruolo fondamentale nel settore agricolo.

confronti di diverse tecniche di allevamento in vivaio e di gestione della fertirrigazione in produzione su lattuga coltivata in fuori suolo

CASATI, ALICE
2017/2018

Abstract

Il presente studio ha previsto la coltivazione dell'insalata lattuga in NGS®, al fine di saggiare l'adattabilità della specie ad un sistema di coltivazione fuori suolo. Sono stati confrontati frequenze e tempi di irrigazione differenti, al fine di analizzare quale trattamento fornisse i risultati migliori in termini quantitativi e qualitativi. È stato inoltre saggiato l'impiego delle insalate come prodotto di I gamma, valutando la perdita di peso del prodotto nelle buste e l'aspetto esteriore dei cespi durante il periodo di conservazione. Una seconda prova ha previsto l'allevamento in vivaio di piantine della medesima specie tramite la tecnica di subirrigazione nel sistema Ebb-and-Flow, impiegando frequenze e tempi di irrigazione differenti. L'obiettivo è stato di effettuare un confronto all'interno del medesimo sistema di allevamento, basato sulla tecnica di subirrigazione, tra le diverse tipologie di irrigazioni adottate, ed un confronto tra questo sistema ed il tradizionale sistema di allevamento impiegato in vivaio basato sull'irrigazione soprachioma. I parametri sottoposti al confronto sono stati lo sviluppo dell'apparato radicale ed il rigoglio vegetativo delle piantine al termine del periodo di allevamento in vivaio ed il comportamento in produzione e post-raccolta delle piante adulte dopo il trapianto in NGS®. Il presente lavoro ha permesso di dimostrare come il sistema di coltivazione fuori suolo consenta di ottimizzare la superficie coltivata, di ottenere elevate rese produttive con cicli colturali brevi, di ridurre le problematiche legate alla presenza del suolo consentendo di eliminare l'uso di fitofarmaci, di ottenere produzioni pulite caratterizzate da una bassa carica microbica, di controllare l'apporto di elementi nutritivi alla coltura ottimizzando l'impiego dei fertilizzanti e consentendo di ottenere produzioni caratterizzate da un basso livello di nitrati. Durante il ciclo colturale le piante non hanno riscontrato problematiche legate all'attacco di patogeni fungini e di insetti fitofagi, evitando di conseguenza la necessità di intervenire con l'applicazione di fitofarmaci. I risultati relativi al contenuto di carica microbica presente nelle insalate hanno dimostrato come il prodotto al momento della raccolta sia risultato pulito, aspetto fondamentale nella filiera della IV gamma, perché consente di ridurre le numerose operazioni di lavaggio. Il controllo della soluzione nutritiva ha permesso di limitare l'accumulo nei tessuti fogliari di nitrati, il cui valore è risultato di gran lunga inferiore ai limiti previsti dal Regolamento (CE) n. 1258/2011 della Commissione Europea. I consumi idrici riscontrati hanno dimostrato come la coltivazione fuori suolo abbia permesso di ottenere rese produttive elevate impiegando bassi quantitativi di acqua ed ottenendo ottimi valori di efficienza d'uso dell'acqua. La sperimentazione ha permesso di confermare che i sistemi colturali fuori suolo possono essere considerati un'alternativa più sostenibile dal punto di vista ambientale rispetto alle convenzionali tecniche di coltivazione. In particolare consentono di ridurre l'impiego di fertilizzanti e fitofarmaci e di ridurre notevolmente i consumi idrici, garantendo al tempo stesso rese produttive molto elevate e di ottima qualità. Questi fattori, inseriti nello scenario attuale, fanno pensare che i sistemi colturali fuori suolo possano a breve rivestire un ruolo fondamentale nel settore agricolo.
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