Introduzione: il ¿digiuno¿ o meglio una restrizione calorica severa da praticare uno o più giorni alla settimana in maniera intermittente (IER) viene attualmente proposta come alternativa alla restrizione calorica continuativa (CER). Tuttavia, i benefici di questi regimi sulle alterazioni del metabolismo non sono attualmente ben definiti. Obiettivi: abbiamo eseguito una revisione sistematica con meta-analisi per riassumere i risultati delle più recenti evidenze scientifiche sull'efficacia della restrizione calorica intermittente (IER) versus la restrizione calorica continua (CER) in merito alle variazioni di peso, composizione corporea, pressione arteriosa e su altri fattori di rischio cardiometabolico (glicemia, insulinemia, insulino-resistenza, assetto lipidico). Metodi: sono stati ricercati tutti i trials randomizzati controllati (RCTs) pubblicati fino al 1° Luglio 2017 su database quali MEDLINE, Cochrane Library e TRIP, utilizzando titoli e parole chiave specifiche e combinazioni di termini. I risultati sono stati espressi come differenza media ponderata con un intervallo di confidenza al 95% (IC). Risultati: sono stati identificati dieci RCTs che rispondevano ai criteri di inclusione. La durata degli studi variava da 8 a 24 settimane. I regimi alimentari impiegati prevedevano diversi metodi di restrizione calorica intermittente, con 1-3 giorni di ¿digiuno¿ a settimana (≤ 25% di fabbisogno energetico giornaliero) e 3-6 giorni di ¿alimentazione¿ a settimana (in 2 trials alimentazione ad libitum, in altri 8 trials dieta equilibrata). La restrizione calorica intermittente determinava una maggiore perdita di peso (differenza media ponderata: -4,25 kg; da -7,39 a -1,11; p = 0,008) rispetto alla restrizione calorica continua, con risultati più rilevanti nei trials in cui nei giorni di alimentazione veniva seguita una dieta equilibrata. Tra i due gruppi non sono emerse altre differenze significative, fatta eccezione per una modesta maggiore riduzione dei livelli di trigliceridi (differenza media ponderata: -13,43 mg / dl; -22,14 a -4,72; p = 0,003). L'eterogeneità tra i vari studi è risultata essere assai elevata. Conclusioni: sia la restrizione calorica intermittente che la restrizione calorica continua hanno determinato effetti simili nel miglioramento dei marker metabolici; tuttavia la restrizione calorica intermittente è risultata più efficace sulla perdita di peso nel breve termine. Sono necessari ulteriori studi di maggiore durata per poter trarre conclusioni definitive.

Confronto fra digiuno intermittente e restrizione calorica giornaliera sulla perdita di peso e sui marker metabolici: revisione sistematica e meta-analisi di trial randomizzati controllati

PAPURELLO, MATTEO
2017/2018

Abstract

Introduzione: il ¿digiuno¿ o meglio una restrizione calorica severa da praticare uno o più giorni alla settimana in maniera intermittente (IER) viene attualmente proposta come alternativa alla restrizione calorica continuativa (CER). Tuttavia, i benefici di questi regimi sulle alterazioni del metabolismo non sono attualmente ben definiti. Obiettivi: abbiamo eseguito una revisione sistematica con meta-analisi per riassumere i risultati delle più recenti evidenze scientifiche sull'efficacia della restrizione calorica intermittente (IER) versus la restrizione calorica continua (CER) in merito alle variazioni di peso, composizione corporea, pressione arteriosa e su altri fattori di rischio cardiometabolico (glicemia, insulinemia, insulino-resistenza, assetto lipidico). Metodi: sono stati ricercati tutti i trials randomizzati controllati (RCTs) pubblicati fino al 1° Luglio 2017 su database quali MEDLINE, Cochrane Library e TRIP, utilizzando titoli e parole chiave specifiche e combinazioni di termini. I risultati sono stati espressi come differenza media ponderata con un intervallo di confidenza al 95% (IC). Risultati: sono stati identificati dieci RCTs che rispondevano ai criteri di inclusione. La durata degli studi variava da 8 a 24 settimane. I regimi alimentari impiegati prevedevano diversi metodi di restrizione calorica intermittente, con 1-3 giorni di ¿digiuno¿ a settimana (≤ 25% di fabbisogno energetico giornaliero) e 3-6 giorni di ¿alimentazione¿ a settimana (in 2 trials alimentazione ad libitum, in altri 8 trials dieta equilibrata). La restrizione calorica intermittente determinava una maggiore perdita di peso (differenza media ponderata: -4,25 kg; da -7,39 a -1,11; p = 0,008) rispetto alla restrizione calorica continua, con risultati più rilevanti nei trials in cui nei giorni di alimentazione veniva seguita una dieta equilibrata. Tra i due gruppi non sono emerse altre differenze significative, fatta eccezione per una modesta maggiore riduzione dei livelli di trigliceridi (differenza media ponderata: -13,43 mg / dl; -22,14 a -4,72; p = 0,003). L'eterogeneità tra i vari studi è risultata essere assai elevata. Conclusioni: sia la restrizione calorica intermittente che la restrizione calorica continua hanno determinato effetti simili nel miglioramento dei marker metabolici; tuttavia la restrizione calorica intermittente è risultata più efficace sulla perdita di peso nel breve termine. Sono necessari ulteriori studi di maggiore durata per poter trarre conclusioni definitive.
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