LE FIGURE DEL LÚKARTAPPU E DEL GAL KARTAPPU NELL’IMPERO ITTITA

L’elaborato è uno studio prosopografico sui titoli del LÚKARTAPPU e del GAL KARTAPPU, ufficiali dell’apparato militare e amministrativo del regno ittitia. La parte iniziale presenta un breve excursus sulle origini e la diffusione del cavallo e del carro da guerra in tutto il Vicino Oriente, partendo dalla preistoria fino al Tardo Bronzo. Questa introduzione è volta alla necessità di illustrare la grande importanza sociale, militare ed economica rappresentata dal carro e da chi aveva le competenze per gestirlo e di condurlo in battaglia. Successivamente l’elaborato verte sul ripercorrere quelle che possono essere origini di un titolo ad oggi ancora oggetto di dibattito, analizzandone le prime, vaghe, attestazioni riconducibili al XVI secolo a.C. e tentando di creare un filo conduttore tra le varie forme in cui si presenta nei secoli successivi, fino alla sua evoluzione e “standardizzazione” che avviene solo nella fase più matura dell’impero ittita, intorno al XIII secolo a.C. Segue poi una raccolta delle attestazioni e dei contesti in cui vengono menzionati gli unici GAL KARTAPPU di cui sono noti i nomi propri. Questi vengono analizzati allo scopo di relizzare un profilo quanto più puntuale di questi personaggi, in merito alle loro mansioni, levatura sociale e importanza nell’apparato governativo ittita. A queste si affiancano le molte altre fonti in cui i LÚKARTAPPU e i GAL KARTAPPU vengono citati in forma anonina o il cui testo di riferimento è parziale o frammentaria, suddividendoli per contesti d’appartenenza e tentandone una definizione dei ruoli anche tramite le altre figure con cui sono soliti essere menzionati. Infine, si propone un’analisi socio-culturale di entrambe le figure nel contesto della società ittita. Lo scopo dell’elaborato è quindi quello di tentare di fornire un profilo quanto più completo di questi due titoli. Dalle figure che si potevano fregiarsene, alle loro reali mansioni e capacità, passando per il loro ruolo sociale nelle realtà e nei contesti in cui operavano. Tutto questo per cercare di darne un’identificazione univoca in quanto “auriga” il primo e “Grande degli aurighi” il secondo. Identificazione che possa quindi farli discostare dalle a volte confusionarie e contraddittorie attestazioni di altri titoli, dalle mansioni diverse, ugualmente identificati come “aurighi”.