Il presente lavoro tenta di ricostruire il sistema dei centri di permanenza per il rimpatrio, adottando diversi piani di lettura. L’approccio metodologico pone in rilievo la questione della possibilità etnografica in contesti chiusi all’esterno, e problematizza il ruolo dell’antropologia nello studio di queste tematiche. Ripercorrendo brevemente il significato delle principali normative italiane in materia di immigrazione, si propone un’analisi dei centri di permanenza tramite il filtro teorico della “produzione legale di illegalità” (De Genova). L’analisi delle “economie del C.P.R.” mira a comprendere le forme di strutturazione e i legami con lo spazio più ampio circostante, i circuiti e le logiche del lavoro che promuove e che sostiene tramite il sistema di delega istituzionale. Attraverso interviste qualitative e storie di vita verranno riportate alcune esperienze del centro, in un dialogo tra l'etnografia e alcuni paradigmi teorici. Un ulteriore focus riguarderà la dimensione corporea della sofferenza, il nesso esistente tra salute e detenzione, Il riferimento all’emergenza covid19 verrà filtrato attraverso l’analisi di un progetto di miglioramento della gestione della salute nel centro, promosso da vari enti del territorio torinese.
Diventare Illegali. Produzione di illegalità e biopolitica in un centro di permanenza per il rimpatrio
FERRARI, CECILIA
2020/2021
Abstract
Il presente lavoro tenta di ricostruire il sistema dei centri di permanenza per il rimpatrio, adottando diversi piani di lettura. L’approccio metodologico pone in rilievo la questione della possibilità etnografica in contesti chiusi all’esterno, e problematizza il ruolo dell’antropologia nello studio di queste tematiche. Ripercorrendo brevemente il significato delle principali normative italiane in materia di immigrazione, si propone un’analisi dei centri di permanenza tramite il filtro teorico della “produzione legale di illegalità” (De Genova). L’analisi delle “economie del C.P.R.” mira a comprendere le forme di strutturazione e i legami con lo spazio più ampio circostante, i circuiti e le logiche del lavoro che promuove e che sostiene tramite il sistema di delega istituzionale. Attraverso interviste qualitative e storie di vita verranno riportate alcune esperienze del centro, in un dialogo tra l'etnografia e alcuni paradigmi teorici. Un ulteriore focus riguarderà la dimensione corporea della sofferenza, il nesso esistente tra salute e detenzione, Il riferimento all’emergenza covid19 verrà filtrato attraverso l’analisi di un progetto di miglioramento della gestione della salute nel centro, promosso da vari enti del territorio torinese. File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/43859