This research stems from the desire to observe the migration issue through the lens of de-politicization, paying particular attention to the discursive form of this dynamic. The basic hypothesis is that the plane of ideas, language and discourse has a profound effect on the perception of reality and that this consequently influences the decision-making process and, therefore, the policies that are decided to implement. In fact, migration is considered a privileged field of observation, both from a discursive point of view (it is one of the most covered topics in the media in recent decades) and from a political and policy-making point of view (it is one of the issues with which, given its persistence, many governments and politicians have had to confront). Therefore, the first chapter offers a quick but precise survey of the existing literature on the phenomenon of de/politicization. Particular attention is given to the ways in which it manifests itself at the discursive level, its influence on the plane of understanding reality and on the processes of decision-making and policy-making that result. The second chapter is dedicated to the analysis of the nature and functions of the so-called cognitive and normative frames, both in sociological and communicative contexts, the construction (and possible change) of the discursive space in which they are involved and how they affect politics and policy-making. The third chapter instead introduces the subject of migration, offering a brief historical-legal reconstruction of the phenomenon. We also observe the emergence of this theme at the discursive level, paying particular attention to the power relations between media and politics in the construction of public political discourse and the role they have played in shaping the perception of the reality of migration in Italy. The fourth chapter analyses in detail the construction of the discursive space of this theme – within which the narratives described in the third chapter have been constructed – and the fundamental factors which have led to its change from the 1980s onwards, reviewing the particular characteristics of its political discourse. Finally, in the fifth chapter, the theoretical analysis is developed, relating all the theoretical tools acquired. The analysis is constructed, in particular, at three levels (European, national and local), within which a predominant political discourse and a policy strategy linked to it are analysed. Finally, the conclusions are devoted to an overall analysis of the results obtained both by level and across levels. What can be observed is that the discursive approaches are differentiated by level, but that, in general, in all three the discursive plan has a strong impact on the legitimacy of the political strategies implemented. Although de-politicization at each level takes different forms, at the practical level there are some common depoliticising dynamics, which take different forms depending on the political strategy but which are supported by the same logic. Finally, what we note is that depoliticisation and politicization are interconnected in a precarious but effective equilibrium, confirming theories that tend to interpret these two dynamics not as alternatives, but as complementary, two sides of the same coin.

Questa ricerca nasce dalla volontà di osservare il tema migratorio attraverso la lente della de/politicizzazione, prestando particolarmente attenzione alla forma discorsiva di questa dinamica. L’ipotesi di partenza è infatti che il piano delle idee, del linguaggio e dei discorsi incida profondamente sulla percezione della realtà e che ciò influisca, conseguentemente, sul processo di decision-making e, dunque, sulle politiche che si decide di mettere in atto. Si ritiene infatti che il tema migratorio sia un campo privilegiato di osservazione, sia dal punto di vista discorsivo (è uno dei temi più trattati mediaticamente negli ultimi decenni) sia dal punto di vista politico e di policy-making (è uno dei temi con cui, dato il suo perdurare, molti governi e politici hanno dovuto confrontarsi). Pertanto, il primo capitolo offre una rapida ma puntuale ricognizione della letteratura esistente sul fenomeno della de/politicizzazione. Particolare attenzione viene data alle modalità di manifestarsi a livello discorsivo, alla sua influenza sul piano di comprensione della realtà e sui processi di decision-making e policy-making conseguenti. Il secondo capitolo è dedicato all'analisi della natura e delle funzioni dei cosiddetti frames cognitivi e normativi, sia in ambito sociologico che comunicativo, della costruzione (e del possibile mutamento) dello spazio discorsivo in cui essi sono coinvolti e di come essi incidano nel campo della politics e del policy-making. Il terzo capitolo introduce invece il tema migratorio, offrendo una breve ricostruzione storico-giuridica del fenomeno. Si osserva inoltre l’emersione di questo tema sul piano discorsivo, prestando particolare attenzione alle relazioni di potere tra media e politica nella costruzione del discorso politico pubblico e del ruolo che essi hanno avuto nel plasmare la percezione della realtà migratorio in Italia. Nel quarto capitolo si analizza nello specifico la costruzione dello spazio discorsivo di questo tema - all'interno del quale si sono costituite le narrazioni descritte nel terzo capitolo - e i fattori fondamentali che hanno comportato il suo mutamento dagli anni ’80 in poi, passando in rassegna le particolari caratteristiche del suo discorso politico. Nel quinto capitolo, infine, viene sviluppata l’analisi teorica, mettendo in relazione tutti gli strumenti teorici acquisiti. L'analisi è costruita, in particolare, su tre livelli (europeo, nazionale e locale), all'interno dei quali si prende in analisi un discorso politico predominante e una strategia politica legata a esso. Le conclusioni sono infine dedicate all’analisi complessiva dei risultati emersi sia per livello, sia trasversalmente ai livelli. Quanto si può osservare, infatti, è che gli approcci discorsivi siano differenziati per livello, ma che, in generale, in tutti e tre il piano discorsivo sia fortemente incisivo per la legittimazione delle strategie politiche messe in atto. Sebbene, inoltre, la de/politicizzazione per ogni livello assuma forme differenti, sul piano delle pratiche si riscontrano alcune dinamiche depoliticizzanti comuni, che assumono differenti forme a seconda della strategia politica ma che sono supportate dalla stessa identica logica. Quanto si rileva, infine, è che depoliticizzazione e politicizzazione siano interconnesse in un equilibrio precario ma efficace, confermando le teorie che tendono a leggere queste due dinamiche non come alternative, bensì complementari, due facce della stessa medaglia.

Analisi della relazione tra spazi discorsivi e tecniche di depoliticizzazione: contenuti e forme del discorso politico-mediatico sul tema migratorio

BARTOLUCCI, CARLOTTA
2020/2021

Abstract

Questa ricerca nasce dalla volontà di osservare il tema migratorio attraverso la lente della de/politicizzazione, prestando particolarmente attenzione alla forma discorsiva di questa dinamica. L’ipotesi di partenza è infatti che il piano delle idee, del linguaggio e dei discorsi incida profondamente sulla percezione della realtà e che ciò influisca, conseguentemente, sul processo di decision-making e, dunque, sulle politiche che si decide di mettere in atto. Si ritiene infatti che il tema migratorio sia un campo privilegiato di osservazione, sia dal punto di vista discorsivo (è uno dei temi più trattati mediaticamente negli ultimi decenni) sia dal punto di vista politico e di policy-making (è uno dei temi con cui, dato il suo perdurare, molti governi e politici hanno dovuto confrontarsi). Pertanto, il primo capitolo offre una rapida ma puntuale ricognizione della letteratura esistente sul fenomeno della de/politicizzazione. Particolare attenzione viene data alle modalità di manifestarsi a livello discorsivo, alla sua influenza sul piano di comprensione della realtà e sui processi di decision-making e policy-making conseguenti. Il secondo capitolo è dedicato all'analisi della natura e delle funzioni dei cosiddetti frames cognitivi e normativi, sia in ambito sociologico che comunicativo, della costruzione (e del possibile mutamento) dello spazio discorsivo in cui essi sono coinvolti e di come essi incidano nel campo della politics e del policy-making. Il terzo capitolo introduce invece il tema migratorio, offrendo una breve ricostruzione storico-giuridica del fenomeno. Si osserva inoltre l’emersione di questo tema sul piano discorsivo, prestando particolare attenzione alle relazioni di potere tra media e politica nella costruzione del discorso politico pubblico e del ruolo che essi hanno avuto nel plasmare la percezione della realtà migratorio in Italia. Nel quarto capitolo si analizza nello specifico la costruzione dello spazio discorsivo di questo tema - all'interno del quale si sono costituite le narrazioni descritte nel terzo capitolo - e i fattori fondamentali che hanno comportato il suo mutamento dagli anni ’80 in poi, passando in rassegna le particolari caratteristiche del suo discorso politico. Nel quinto capitolo, infine, viene sviluppata l’analisi teorica, mettendo in relazione tutti gli strumenti teorici acquisiti. L'analisi è costruita, in particolare, su tre livelli (europeo, nazionale e locale), all'interno dei quali si prende in analisi un discorso politico predominante e una strategia politica legata a esso. Le conclusioni sono infine dedicate all’analisi complessiva dei risultati emersi sia per livello, sia trasversalmente ai livelli. Quanto si può osservare, infatti, è che gli approcci discorsivi siano differenziati per livello, ma che, in generale, in tutti e tre il piano discorsivo sia fortemente incisivo per la legittimazione delle strategie politiche messe in atto. Sebbene, inoltre, la de/politicizzazione per ogni livello assuma forme differenti, sul piano delle pratiche si riscontrano alcune dinamiche depoliticizzanti comuni, che assumono differenti forme a seconda della strategia politica ma che sono supportate dalla stessa identica logica. Quanto si rileva, infine, è che depoliticizzazione e politicizzazione siano interconnesse in un equilibrio precario ma efficace, confermando le teorie che tendono a leggere queste due dinamiche non come alternative, bensì complementari, due facce della stessa medaglia.
ITA
This research stems from the desire to observe the migration issue through the lens of de-politicization, paying particular attention to the discursive form of this dynamic. The basic hypothesis is that the plane of ideas, language and discourse has a profound effect on the perception of reality and that this consequently influences the decision-making process and, therefore, the policies that are decided to implement. In fact, migration is considered a privileged field of observation, both from a discursive point of view (it is one of the most covered topics in the media in recent decades) and from a political and policy-making point of view (it is one of the issues with which, given its persistence, many governments and politicians have had to confront). Therefore, the first chapter offers a quick but precise survey of the existing literature on the phenomenon of de/politicization. Particular attention is given to the ways in which it manifests itself at the discursive level, its influence on the plane of understanding reality and on the processes of decision-making and policy-making that result. The second chapter is dedicated to the analysis of the nature and functions of the so-called cognitive and normative frames, both in sociological and communicative contexts, the construction (and possible change) of the discursive space in which they are involved and how they affect politics and policy-making. The third chapter instead introduces the subject of migration, offering a brief historical-legal reconstruction of the phenomenon. We also observe the emergence of this theme at the discursive level, paying particular attention to the power relations between media and politics in the construction of public political discourse and the role they have played in shaping the perception of the reality of migration in Italy. The fourth chapter analyses in detail the construction of the discursive space of this theme – within which the narratives described in the third chapter have been constructed – and the fundamental factors which have led to its change from the 1980s onwards, reviewing the particular characteristics of its political discourse. Finally, in the fifth chapter, the theoretical analysis is developed, relating all the theoretical tools acquired. The analysis is constructed, in particular, at three levels (European, national and local), within which a predominant political discourse and a policy strategy linked to it are analysed. Finally, the conclusions are devoted to an overall analysis of the results obtained both by level and across levels. What can be observed is that the discursive approaches are differentiated by level, but that, in general, in all three the discursive plan has a strong impact on the legitimacy of the political strategies implemented. Although de-politicization at each level takes different forms, at the practical level there are some common depoliticising dynamics, which take different forms depending on the political strategy but which are supported by the same logic. Finally, what we note is that depoliticisation and politicization are interconnected in a precarious but effective equilibrium, confirming theories that tend to interpret these two dynamics not as alternatives, but as complementary, two sides of the same coin.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/43858