Nell'ambito dell'industria olearia, i principali sottoprodotti ricavati che acquisiscono importanza a livello nutrizionale e tecnologico sono la sansa di oliva, le acque di vegetazione, il nocciolino e il patè di olive. Le acque di vegetazione costituiscono la frazione liquida derivante dal processo di estrazione dell'olio di oliva. Queste, grazie all'elevato contenuto di nutrienti, possono essere impiegate per un utilizzo agronomico, purchè i tassi riversati sui terreni non superino determinati limiti stabiliti a livello europeo. Elevati tassi potrebbero, infatti, nuocere al sistema ecologico. Sono state pertanto valutate strategie di detossificazione attraverso l'utilizzo di enzimi di varia origine e strategie di recupero dei polifenoli attraverso l'utilizzo dei vari metodi di estrazione tra cui il trattamento con membrane. I prodotti ad alto valore fenolico ottenuti, grazie alle benefiche proprietà nutrizionali e salutari possono essere destinati ad utilizzo alimentare, farmaceutico o cosmetico. Un'interessante alternativa di utilizzo delle acque di vegetazione sta nell'ottenimento di un nuovo prodotto alimentare quale l'aceto di oliva, che si distingue dai normali aceti presenti in commercio per l'alto contenuto di idrossitirosolo, fortemente stabile nel tempo. La sansa vergine, che rappresenta il sottoprodotto solido ottenuto dall'estrazione dell'olio di oliva, può essere impiegata, oltre che per l'estrazione dell'olio residuo, come ammendante, sempre secondo limiti stabiliti. Dal processo di estrazione dell'olio di sansa greggio otteniamo come sottoprodotto la sansa esausta, che può essere utilizzata come biomassa grazie alla composizione lignocellulosica o per l'estrazione di bioetanolo. Inoltre, è stata valutata la possibilità di utilizzare la sansa esausta come integratore alimentare per il bestiame, dimostrando come il suo apporto migliori il profilo degli acidi grassi dei prodotti animali riducendo gli acidi saturi e aumentando i componenti insaturi sia nella carne che nel latte. Il nocciolino, ricavato dall'industria olearia in seguito ad un processo industriale di separazione dagli altri componenti, rappresenta una risorsa incredibile dal punto di vista energetico. Esso viene infatti principalmente impiegato come combustibile ad alta efficienza, ma sono stati promossi anche l'utilizzo come carbone attivo, come materiale riempitivo nella produzione di bioplastiche e, grazie alle sue capacità esfolianti, anche come additivo in prodotti cosmetici. Anche il patè di oliva rappresenta un nuovo sottoprodotto dell'industria olearia. Ciò che distingue tale sottoprodotto dagli altri analizzati, risiede nell'innovativo metodo di estrazione, che consente la separazione della pasta di olive (patè) dal nocciolino subito dopo la fase di gramolatura, favorendo, in questo modo, la riduzione dei processi di ossidazione. Questo è possibile grazie allo sviluppo di un nuovo decanter denominato Leopard, ideato dalla Pieralisi s.r.l.. In virtù della relativa stabilità nel tempo, gli utilizzi di tale sottoprodotto sono svariati. Esso può essere sfruttato come ammendante del suolo, come integratore per l'alimentazione animale, o anche come possibile ingrediente per l'alimentazione umana.

I sottoprodotti dell'industria olearia: una possibile risorsa

CIPRI, VIRGINIA
2017/2018

Abstract

Nell'ambito dell'industria olearia, i principali sottoprodotti ricavati che acquisiscono importanza a livello nutrizionale e tecnologico sono la sansa di oliva, le acque di vegetazione, il nocciolino e il patè di olive. Le acque di vegetazione costituiscono la frazione liquida derivante dal processo di estrazione dell'olio di oliva. Queste, grazie all'elevato contenuto di nutrienti, possono essere impiegate per un utilizzo agronomico, purchè i tassi riversati sui terreni non superino determinati limiti stabiliti a livello europeo. Elevati tassi potrebbero, infatti, nuocere al sistema ecologico. Sono state pertanto valutate strategie di detossificazione attraverso l'utilizzo di enzimi di varia origine e strategie di recupero dei polifenoli attraverso l'utilizzo dei vari metodi di estrazione tra cui il trattamento con membrane. I prodotti ad alto valore fenolico ottenuti, grazie alle benefiche proprietà nutrizionali e salutari possono essere destinati ad utilizzo alimentare, farmaceutico o cosmetico. Un'interessante alternativa di utilizzo delle acque di vegetazione sta nell'ottenimento di un nuovo prodotto alimentare quale l'aceto di oliva, che si distingue dai normali aceti presenti in commercio per l'alto contenuto di idrossitirosolo, fortemente stabile nel tempo. La sansa vergine, che rappresenta il sottoprodotto solido ottenuto dall'estrazione dell'olio di oliva, può essere impiegata, oltre che per l'estrazione dell'olio residuo, come ammendante, sempre secondo limiti stabiliti. Dal processo di estrazione dell'olio di sansa greggio otteniamo come sottoprodotto la sansa esausta, che può essere utilizzata come biomassa grazie alla composizione lignocellulosica o per l'estrazione di bioetanolo. Inoltre, è stata valutata la possibilità di utilizzare la sansa esausta come integratore alimentare per il bestiame, dimostrando come il suo apporto migliori il profilo degli acidi grassi dei prodotti animali riducendo gli acidi saturi e aumentando i componenti insaturi sia nella carne che nel latte. Il nocciolino, ricavato dall'industria olearia in seguito ad un processo industriale di separazione dagli altri componenti, rappresenta una risorsa incredibile dal punto di vista energetico. Esso viene infatti principalmente impiegato come combustibile ad alta efficienza, ma sono stati promossi anche l'utilizzo come carbone attivo, come materiale riempitivo nella produzione di bioplastiche e, grazie alle sue capacità esfolianti, anche come additivo in prodotti cosmetici. Anche il patè di oliva rappresenta un nuovo sottoprodotto dell'industria olearia. Ciò che distingue tale sottoprodotto dagli altri analizzati, risiede nell'innovativo metodo di estrazione, che consente la separazione della pasta di olive (patè) dal nocciolino subito dopo la fase di gramolatura, favorendo, in questo modo, la riduzione dei processi di ossidazione. Questo è possibile grazie allo sviluppo di un nuovo decanter denominato Leopard, ideato dalla Pieralisi s.r.l.. In virtù della relativa stabilità nel tempo, gli utilizzi di tale sottoprodotto sono svariati. Esso può essere sfruttato come ammendante del suolo, come integratore per l'alimentazione animale, o anche come possibile ingrediente per l'alimentazione umana.
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