Theater has been used as an educational and cathartic mean for a long time; lately, interest has risen among the scientific community to empirically evaluate the impact of theatrical interventions on mental health. This qualitative study, using a phenomenological approach, aims to evaluate the impact of the theatrical workshop Teatr-Oz, part of the project “Un Ponte tra Ospedale e territorio”, on the quality of life of the young adults who participated; this work will focus on this particular experience and on adolescents between 14 and 24 years old. Using the Recovery Star tool and the Personal and Social Functioning scale as a reference, an interview was created. Four girls and one boy who participated in the workshop answered the questions. Their narrations were collected and transcripted, then analysed using the Giorgi phenomenological method. Eight themes were found, grouped in three categories: “The journey”, “The setting” and “The consequences”. After analysing data and confronting the results with the existing literature, we can conclude that Teatr-Oz improved the participant’s quality of life, especially helping with social interaction, self-esteem and awareness.
Da tempo il teatro è usato come mezzo educativo e di catarsi delle emozioni; ultimamente si è sviluppato nella comunità scientifica interesse a valutare empiricamente l’impatto degli interventi teatrali sulla salute mentale. Questo studio qualitativo, svolto con approccio fenomenologico, si propone di valutare l’impatto del laboratorio teatrale Teatr-Oz, inserito nel contesto del progetto “Un Ponte tra Ospedale e territorio”, sulla qualità di vita dei ragazzi che vi hanno preso parte; ci si è concentrati dunque su quest’esperienza particolare e sugli adolescenti con un’età compresa tra 14 e 24 anni. Usando come riferimento la Recovery Star e la scala del Funzionamento Personale e Sociale (FPS) si è costruita un’intervista semi-strutturata, somministrata a quattro ragazze e un ragazzo volontari che hanno partecipato al laboratorio così da raccogliere le loro narrazioni e poter poi estrarre dalla trascrizione delle interviste unità di significato e categorie secondo il metodo fenomenologico di Giorgi. Dall’analisi delle interviste sono emerse otto unità di significato, raggruppate in tre categorie: “Il percorso”, “L’ambiente” e “Le conseguenze”. In seguito all’analisi dei dati e al confronto dei risultati con la letteratura, si può affermare che Teatr-Oz abbia implementato la qualità di vita dei partecipanti, in particolare rispetto alle relazioni e all’autopercezione.
L'arte di curare con il teatro: l'esperienza degli adolescenti coinvolti in un laboratorio nell'ambito del progetto “Un Ponte tra Ospedale e territorio”
OTTA, GIACOMO
2022/2023
Abstract
Da tempo il teatro è usato come mezzo educativo e di catarsi delle emozioni; ultimamente si è sviluppato nella comunità scientifica interesse a valutare empiricamente l’impatto degli interventi teatrali sulla salute mentale. Questo studio qualitativo, svolto con approccio fenomenologico, si propone di valutare l’impatto del laboratorio teatrale Teatr-Oz, inserito nel contesto del progetto “Un Ponte tra Ospedale e territorio”, sulla qualità di vita dei ragazzi che vi hanno preso parte; ci si è concentrati dunque su quest’esperienza particolare e sugli adolescenti con un’età compresa tra 14 e 24 anni. Usando come riferimento la Recovery Star e la scala del Funzionamento Personale e Sociale (FPS) si è costruita un’intervista semi-strutturata, somministrata a quattro ragazze e un ragazzo volontari che hanno partecipato al laboratorio così da raccogliere le loro narrazioni e poter poi estrarre dalla trascrizione delle interviste unità di significato e categorie secondo il metodo fenomenologico di Giorgi. Dall’analisi delle interviste sono emerse otto unità di significato, raggruppate in tre categorie: “Il percorso”, “L’ambiente” e “Le conseguenze”. In seguito all’analisi dei dati e al confronto dei risultati con la letteratura, si può affermare che Teatr-Oz abbia implementato la qualità di vita dei partecipanti, in particolare rispetto alle relazioni e all’autopercezione.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/4361