Questo lavoro è stato strutturato su tre capitoli che ripercorrono la tematica della disoccupazione giovanile, per individuare come si crea la disoccupazione, le cause che hanno portato alla situazione attuale. Ho creato poi un confronto con i vari Paesi Europei per verificare la situazione dell'Italia rispetto ad essi e infine ho analizzato i provvedimenti che sono stati presi dallo Stato negli anni per contrastare il fenomeno e traendo poi le conclusioni sull'efficacia di queste riforme. Il primo capitolo espone inizialmente come si crea il mercato del lavoro, spiegando attraverso l'unione della domanda e dell'offerta di lavoro come si crea la disoccupazione, fornendo anche una breve analisi storica per individuare le evoluzioni che ha avuto nel tempo. Successivamente ho analizzato le cause della disoccupazione in generale e poi analizzato il fenomeno dal punto di vista dei giovani. All'interno della classe dei disoccupati ricadono anche i NEET, ovvero coloro che non lavorano, non studiano e non cercano attivamente un'occupazione. Il problema principale riscontrato è la bassa istruzione tra i giovani, allora ho esaminato il rapporto esistente tra la scuola e il mondo del lavoro verificando una mancata collaborazione tra questi due settori. Nel secondo capitolo ho affrontato il tema del confronto tra l'Italia e i più importanti Paesi dell'Unione Europea tra cui Germania, Francia, Inghilterra, Spagna, Grecia e Portogallo. Ho utilizzato i dati Eurostat per creare dei grafici che mettessero a confronto i vari Paesi in base a tre fasce di età (15-29 anni, 20-24 anni, 25-29 anni) e in base al livello di studio dei giovani suddiviso in tre livelli basati sul codice ISCED 2011 levels (levels 0-2, levels 3-4 e levels 5-8). Gli anni presi in considerazione per lo studio va dal 2000 fino al 2017 per vedere l'andamento della disoccupazione giovanile prima e dopo la crisi dei mutui sub-prime 2007-08. Successivamente ho svolto anche un confronto con alcuni Paesi dell'Est quali Estoni, Lituani e Romania. Nel terzo ed ultimo capitolo ho spiegato il ruolo dello Stato all'interno di un Paese, il rapporto tra gli Stati membri e l'Unione Europea ovvero le linee guida fornite dall'UE in termini di occupazione, disoccupazione giovanile e istruzione. Ho quindi approfondito le varie riforme attuate dal Governo italiano negli ultimi 15 anni, per poi analizzare effettivamente le conseguenze di queste riforme, ovvero se hanno avuto un impatto positivo o negativo sulla disoccupazione giovanile.
Disoccupazione giovanile: l'Italia rispetto ai principali Paesi Europei
SCOLARO, ANNA
2018/2019
Abstract
Questo lavoro è stato strutturato su tre capitoli che ripercorrono la tematica della disoccupazione giovanile, per individuare come si crea la disoccupazione, le cause che hanno portato alla situazione attuale. Ho creato poi un confronto con i vari Paesi Europei per verificare la situazione dell'Italia rispetto ad essi e infine ho analizzato i provvedimenti che sono stati presi dallo Stato negli anni per contrastare il fenomeno e traendo poi le conclusioni sull'efficacia di queste riforme. Il primo capitolo espone inizialmente come si crea il mercato del lavoro, spiegando attraverso l'unione della domanda e dell'offerta di lavoro come si crea la disoccupazione, fornendo anche una breve analisi storica per individuare le evoluzioni che ha avuto nel tempo. Successivamente ho analizzato le cause della disoccupazione in generale e poi analizzato il fenomeno dal punto di vista dei giovani. All'interno della classe dei disoccupati ricadono anche i NEET, ovvero coloro che non lavorano, non studiano e non cercano attivamente un'occupazione. Il problema principale riscontrato è la bassa istruzione tra i giovani, allora ho esaminato il rapporto esistente tra la scuola e il mondo del lavoro verificando una mancata collaborazione tra questi due settori. Nel secondo capitolo ho affrontato il tema del confronto tra l'Italia e i più importanti Paesi dell'Unione Europea tra cui Germania, Francia, Inghilterra, Spagna, Grecia e Portogallo. Ho utilizzato i dati Eurostat per creare dei grafici che mettessero a confronto i vari Paesi in base a tre fasce di età (15-29 anni, 20-24 anni, 25-29 anni) e in base al livello di studio dei giovani suddiviso in tre livelli basati sul codice ISCED 2011 levels (levels 0-2, levels 3-4 e levels 5-8). Gli anni presi in considerazione per lo studio va dal 2000 fino al 2017 per vedere l'andamento della disoccupazione giovanile prima e dopo la crisi dei mutui sub-prime 2007-08. Successivamente ho svolto anche un confronto con alcuni Paesi dell'Est quali Estoni, Lituani e Romania. Nel terzo ed ultimo capitolo ho spiegato il ruolo dello Stato all'interno di un Paese, il rapporto tra gli Stati membri e l'Unione Europea ovvero le linee guida fornite dall'UE in termini di occupazione, disoccupazione giovanile e istruzione. Ho quindi approfondito le varie riforme attuate dal Governo italiano negli ultimi 15 anni, per poi analizzare effettivamente le conseguenze di queste riforme, ovvero se hanno avuto un impatto positivo o negativo sulla disoccupazione giovanile.File | Dimensione | Formato | |
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